La crisi della Compagnia Unica di Salerno è solo la punta dell’iceberg di un sistema portuale che negli anni ha sacrificato gli interessi dei lavoratori per quello degli interessi armatoriali.
L’autoproduzione è espressamente vietata dalla Legge eppure, ormai da oltre un anno, USB invia segnalazioni dettagliate agli organi competenti in merito all’utilizzo illegale di personale marittimo non abilitato per svolgere operazioni portuali. In questo modo, oltre che a mettere a rischio la sicurezza di portuali e marittimi, si incide sulle chiamate dei lavoratori in banchina.
Se a ciò aggiungiamo assunzioni nei terminal al di fuori dell’organico porto e senza che vi sia una strategia unica nella gestione della manodopera in porto ecco spiegata la crisi della CULP e il conseguente calo delle chiamate per i portuali Intempo. Ma non è solo Salerno a subire queste dinamiche. In tutti i porti si preferisce voltarsi dall’altra parte mentre Governo e Armatori continuano nella loro opera di divisione dei lavoratori, di messa in discussione delle Compagnie Portuali e del loro ruolo centrale nel sistema portuale.
I lavoratori devono essere uniti per contrastare questo progetto.
Per questo motivo, oltre alle vertenze che quotidianamente portiamo avanti, abbiamo deciso di depositare un esposto dettagliato alla Procura della Repubblica rispetto all’autoproduzione.