NUOVE TECNOLOGIE DI SANIFICAZIONE – Sicuramente il lavaggio delle mani resta sempre il modo più efficace per ridurre le infezioni, fino al 50%. Tuttavia, si usano sempre più diversi presidi igienici e tecniche di sanificazione degli ambienti sanitari. La sanificazione tradizionale è a base di cloro: gli specialisti assicurano che resta importante e va mantenuta come routine, ma con l’aggravarsi del fenomeno dei super batteri diventa necessario un ulteriore passaggio con strumenti più efficaci. Tra le nuove tecnologie di sanificazione degli ambienti, specie dove sono stati ricoverati pazienti con infezioni da batteri come il Clostridium difficile o altri multi resistenti tipo Klebsiella pneumoniae, secondo molti studi internazionali può essere di grande utilità l’utilizzo dell’ozono. Le ricerche basate su tamponi ambientali in vari siti delle stanze di degenza (maniglie delle porte, bagni, telefoni, letti di degenza, ecc,) dove erano ricoverati pazienti colonizzati o con infezioni vere e proprie da batteri multi resistenti hanno infatti dimostrato un abbattimento della carica del 100%. di tali batteri che invece erano presenti prima della sanificazione. Queste tecnologie saranno un valido presidio nella grande lotta che ormai si sta combattendo su tutti i fronti contro l’antibiotico-resistenza.
LA TECNOLOGIA MESSA A PUNTO – Il dispositivo Sany Water Plus di Sanity System è una macchina che mediante l’ozono elimina quasi il 100% di batteri, germi, virus, lieviti, muffe, funghi, spore, pollini e acari presenti in un ambiente. È già in commercio, ma la sua consacrazione a dispositivo di ausilio in ambito medico giunge proprio in occasione del Congresso AMIT – Argomenti di Malattie Infettive in corso a Milano, un consesso internazionale di primaria importanza nell’affrontare l’emergenza dei batteri multiresistenti. Le percentuali di abbattimento della carica microbica e di inattivazione dei virus di questo sistema si sono rivelate significative con un unico trattamento. La validazione scientifica è giunta dagli studi condotti dall’Università di Padova, dove il macchinario è stato testato su alcune famiglie di batteri tra le più ostiche da eliminare. L’indagine ha dimostrato che il sanificatore è capace di abbattere oltre il 99,98% dei principali microrganismi contaminanti dell’acqua (in particolare Escherichia coli, Staphylococcus aureus, Candida albincans) e dell’aria. Il macchinario ha anche il Marchio CE e la Certificazione ISO 9001. “Sany Water Plus è uno strumento che può aiutare una struttura sanitaria a essere più sicura dal punto di vista microbiologico, abbattendo drasticamente le occasioni di contagio, il rischio di contrarre infezioni, così come la diffusione di malattie infettive. L’obiettivo è proprio questo: prevenire e arginare la diffusione delle infezioni” spiega Vittorio Hans Pinto, 35 anni, il creatore di questo sistema totalmente made in Italy. “Il Congresso AMIT di Milano è l’occasione per presentare i nostri dispositivi e soprattutto le più recenti innovazioni tecnologiche”. Il Sany Water Plus è già presente in molteplici strutture: oltre agli ospedali, si sta diffondendo molto anche nelle ambulanze.
Sanity System Srl è già presente in 20 Paesi, tra cui Stati Uniti, Inghilterra, Irlanda, Spagna, Svezia, Emirati Arabi, Svizzera.
L’INTERESSE DELLA COMUNITA’ SCIENTIFICA. IL CASO DI SALERNO – Proprio Milano nelle giornate di giovedì 14 e venerdì 15 marzo, presso la Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche, Piazzale Morandi, 2, Vittorio Hans Pinto ha scelto di essere presente per illustrare alla comunità scientifica la sua idea e il suo brevetto di comprovato successo. L’occasione è il VII Congresso Internazionale AMIT, Argomenti di Malattie Infettive e Tropicali, nella due giorni di approfondimento su batteri, patologie infettive e nuovi rimedi, con presenti oltre trecento specialisti provenienti da tutta Italia e dall’estero. Obiettivo primario del Congresso è la presentazione delle più significative novità nel campo delle malattie infettive con particolare attenzione alla gestione delle patologie da batteri multi resistenti (MDR).
Non è comunque la prima occasione in cui il mondo scientifico si interessa a questa innovazione, come dimostra la collaborazione con l’ospedale di Salerno che va avanti da un paio d’anni e che ora ha effettuato un salto di qualità: Sanity System si è infatti aggiudicata un importante bando. “La vittoria di questa gara rappresenta un grosso passo in avanti per noi” dichiara Vittorio Hans Pinto. “Da un uso di solo tre apparecchiature, il direttore sanitario ha deciso di estendere questi servizi a tutti i reparti dell’ospedale. Auspichiamo che questa operazione possa essere l’apripista per ulteriori progetti con altre strutture ospedaliere. Salerno si è dimostrata molto aperta all’innovazione, molto attenta alla cura del proprio personale e dei propri pazienti, cercando sul mercato lo strumento più efficace per la sanificazione della propria struttura. Questa scelta lo rende un pioniere nel settore ospedaliero per quanto riguarda la sanificazione perché ha scelto una strada efficace e rispettosa dell’ambiente visto l’impatto zero”.
LOTTA AI SUPER BATTERI NUOVA EMERGENZA – La resistenza agli antibiotici in Europa continua a crescere, mentre i farmaci antimicrobici rischiano di diventare sempre meno efficaci nel trattamento delle infezioni. Attualmente qualunque tipo di infezione, dalle più banali come semplici infezioni cutanee o urinarie, a infezioni gravi, quali polmoniti e sepsi, può essere causato da batteri antibiotico-resistenti. Sembra un paradosso, ma anche una persona che non ha mai preso antibiotici corre il rischio di avere un’infezione da batteri resistenti, soprattutto se si trova in ospedale o nelle altre strutture di assistenza sanitaria. I batteri non conoscono frontiere e le stesse resistenze che si trovano in Europa o negli Stati Uniti si possono evidenziare in villaggi sperduti in Africa ed in America Latina, come dimostra chiaramente anche un report dell’OMS. Nei Paesi dell’Unione europea si sono verificati 671.689 casi di infezioni antibiotico-resistenti, a cui sono attribuibili 33.110 decessi soprattutto nei bambini nei primi mesi di vita e negli anziani. In Italia, le infezioni colpiscono dal 5% all’8% dei pazienti ricoverati, soprattutto quelli assistiti nei reparti di area critica. In questo scenario emerge drammaticamente che il nostro Paese detiene il triste primato di un terzo di tutti i decessi (pari a 10mila morti) correlati all’antibiotico resistenza rispetto al resto d’Europa.