L’Opera Lirica “I Normanni a Salerno” al Teatro “Di Costanzo Mattiello” di Pompei nel ricordo del cornista Giovanni Cutolo

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Sul palco del grande e storico “Teatro Di Costanzo Mattiello” di Pompei, venerdì sera, circa settanta artisti: i quattro solisti, i componenti del Coro Filarmonico “Jubilate Deo” di Torre del Greco e quelli dell’Orchestra “Temistocle Marzano” di Salerno, diretti dal Maestro Giuseppe Polese, si preparavano ad eseguire la grande opera in quattro atti:” I Normanni a Salerno”. Dopo il momento di accordatura degli strumenti eseguita dagli orchestrali, e dopo l’ingresso del Direttore d’Orchestra, tutti si aspettavano l’inizio del concerto, ma all’improvviso, in tutto il Teatro, è calato un profondo silenzio. Sul palco c’era una sedia vuota, con la seduta in velluto di colore rosso, sulla quale una giovane violinista ha posato con delicatezza un bouquet di fiori: su quella sedia e in quella posizione si sarebbe dovuto sedere Giovanni Cutolo, il giovane talentuoso musicista di 24 anni ucciso con un colpo di pistola, lo scorso 31 agosto, in piazza Municipio, nel cuore di Napoli, per un futile motivo, per uno scooter parcheggiato male, da un altro giovane di poco più di sedici anni.  Giovanni Cutolo, che oltre a suonare il corno nell’Orchestra Scarlatti Camera Young di Napoli, era anche primo corno dell’orchestra “Temistocle Marzano” di Salerno, in questo concerto avrebbe dovuto suonare la sua partitura e un assolo squillante, brillante, travolgente, maestoso ed eroico. “Quando entrava in teatro, prima di lui arrivava il suo sorriso nel quale esplodeva tutta la sua giovinezza,” – ha raccontato commosso il Maestro Giuseppe Polese che, con la voce rotta dall’emozione, ha ricordato Giovanni Cutolo “La nostra orchestra è formata da giovani musicisti e la nostra missione è quella di formarli, di far conoscere loro la bellezza dell’arte, della musica. Ieri, sistemando le partiture degli orchestrali ho avuto tra le mani quella che avrebbe dovuto interpretare Giovanni Cutolo, con i suoi appunti segnati con la matita sul suo spartito: mi sono fermato un momento a riflettere sull’assurdità di quanto accaduto.   Questa sera ascolteremo un assolo che eseguiva lui e che abbiamo ascoltato tante volte durante le prove e lo scorso anno in questo Teatro”. Il numeroso pubblico presente, per ricordare e rendere omaggio al giovane musicista, ha applaudito, in piedi, per circa due minuti, insieme a tuti i componenti del coro e agli orchestrali che, come sempre avviene quando si dedica l’applauso al Direttore d’Orchestra, hanno battuto i piedi sulle assi di legno del palco.

L’opera in quattro atti “I Normanni a Salerno” di Temistocle Marzano, su libretto di Leone Emanuele Bardare, che rispecchia i canoni ottocenteschi e attinge alle melodie mediterranee della musica romantica italiana, è stata rappresentata con grande successo:” Un’ opera molto bella che mi emoziona ogni volta che la dirigo e che dovrebbe essere inserita nel calendario dei più grandi teatri italiani e non solo: dovrebbe essere anche un vanto per la città di Salerno e per il “Teatro Verdi”-  ha affermato il Maestro Giuseppe Polese, Direttore d’Orchestra, Maestro del Coro e compositore.  Di alto spessore musicale i quattro talentuosi  solisti, tutti formatisi nel “Coro Filarmonico Jubilate Deo” di Torre Del Greco: il soprano Chiara Polese,  figlia d’arte, che a settembre, al “Teatro di  San Carlo” di Napoli, ha interpretato la marchesa Agnese del Maino nella   tragedia lirica “Beatrice di Tenda” di Vincenzo Bellini, duettando con Jessica Pratt, il soprano inglese naturalizzato australiana, famosa in tutto il mondo ; il tenore Davide Battiniello, un tenore scuro, raro, una voce bronzea, che ha partecipato all’Etna Opera Festival come corista e solista nella Traviata di Verdi e nella Cenerentola di  Rossini, sotto la regia del Maestro Simone Alaimo e alla Masterclass di canto lirico con  Katia Ricciarelli. Battiniello  è anche  arrivato finalista al 9° Concorso Internazionale di Canto Lirico “Città di Ravello”; il basso Davide Maria Sabatino che  a giugno, al Teatro “Carlo Felice” di Genova ha interpretato con successo  il ruolo di Don Pasquale  nell’opera di Gaetano Donizetti;  il baritono Paolo Cutolo, corista e voce solista  del  Teatro Massimo di Palermo, che ha cantato al Comunale di Firenze, al “Teatro di San Carlo di Napoli, zio del giovane cornista volato in cielo: “Giovanni era un ragazzo amabile, buono, sempre di buon umore e  disponibile con tutti: questa sera ha suonato con noi! Ci ha lasciato un grande insegnamento: c’è bisogno di musica, di cultura, di civiltà per evitare in futuro che accadano disgrazie come quelle che hanno colpito la mia famiglia”.  L’evento è stato fortemente voluto e organizzato dal dottor Eugenio Paolantonio, Presidente dell’Associazione Culturale salernitana “Temistocle Marzano”, che, dopo lunghe ricerche, ritrovò la partitura dell’opera dell’insigne musicista nei polverosi archivi del Conservatorio di Napoli. “La rimisi in scena nel 2006, proprio al “Teatro Verdi” di Salerno, alla presenza del Ministro Antonio Marzano, erede di Temistocle, e poi, nel 2008, al “Teatro Politeama” di Napoli” – ha raccontato Eugenio Paolantonio che ha anche spiegato che lo spettacolo si inserisce in un più ampio progetto denominato “I Normanni nell’Italia Meridionale”:” Un progetto che prevede la rappresentazione dell’opera in vari comuni del territorio campano al fine di divulgare, soprattutto tra i giovani, la musica e la storia normanna, che ha interessato tutti i territori meridionali”. L’evento è stato patrocinato e sostenuto dalla “Città di Pompei” nella persona del Sindaco del Comune di Pompei, Carmine Lo Sapio, che ha creduto in quest’opera, come ha ricordato la sua “portavoce per una sera”, la dottoressa Carolina Rescigno. Prima dell’inizio della rappresentazione dell’opera è stata letta la lettera scritta il 27 febbraio del 1872 da Temistocle Marzano al Sindaco Matteo Luciani, al quale chiedeva di rappresentare l’opera “I Normanni a Salerno”, dedicata all’Onorevole Municipio di Salerno, al “Teatro Verdi” di Salerno. La trama dell’opera è stata raccontata, atto per atto, dall’attore salernitano Rocco Giannattasio:” Si svolge all’inizio del secolo XI e si inquadra nell’azione di sostegno prestata dai Normanni alla città di Salerno in occasione dell’assedio da essa patito ad opera dei saraceni e dello sfortunato amore di Bianca (interpretata dal soprano Chiara Polese), figlia del Principe di Salerno Guaimaro III (interpretato dal basso Davide Maria Sabatini), promessa a Guglielmo Braccio di Ferro ( il baritono Paolo Cutolo), primo figlio di Tancredi d’Hauteville. La principessa è innamorata di Ainulfo (il tenore Davide Battiniello), un audace condottiero normanno, che aveva abbandonato Salerno e la propria fede unendosi agli Infedeli nell’assedio alla città. Bianca, allorché vede il suo amato, tornato furtivamente a palazzo, si accorge che sotto il mantello porta l’armatura saracena, in nome dell’amor patrio, e respinge Ainulfo il quale, alla fine, muore suicida tra le sue braccia, riscattando con il tragico gesto l’onta del suo tradimento”.

Aniello Palumbo