La Fondazione Ravello, in stretta sinergia con la Regione Campania e il Comune di Ravello, ha voluto celebrare degnamente il 140esimo anniversario dell’arrivo di Richard Wagner nella Città della Musica. Il docufilm, che sarà trasmesso in particolar modo in Germania, vuole rafforzare non solo il legame storico con la nostra terra, ma soprattutto rilanciare il turismo campano oltreconfine.
Nel “Giardino di Klingsor”, che diventa crocevia di arte e bellezza e luogo immaginifico da raggiungere, volteggia l’étoile Eleonora Abbagnato, incarnazione della fanciulla fiore, mentre le voci di Carmen Giannattasio e di Alessandro Preziosi cantano e narrano una vicenda che ha cambiato per sempre la storia di Villa Rufolo, di Ravello e della Campania.
Il trailer, mix straordinario di immagini, musiche e parole, è solo un assaggio del progetto ideato dal maestro Alessio Vlad con la regia di Gino Aveta che nei prossimi giorni sarà al centro di una campagna di promozione turistica ad hoc.
Con soddisfazione e una punta di orgoglio, ripartiamo dalla cultura e da Ravello per il rilancio turistico della nostra bellissima regione.
Il progetto
“Wagner sapeva che quell’ultima opera che stava componendo avrebbe rappresentato il suo testamento spirituale. – spiega Alessio Vlad, ideatore del progetto – Parsifal dominava i suoi pensieri da oltre un quarto di secolo, fin dalla gestazione del Lohengrin, e voleva che i significati di cui la vicenda era intrisa assurgessero a significati universali in virtù di un contrasto, ovvero nel nome di un percorso iniziatico e conoscitivo che doveva comprendere tutto il mondo occidentale considerato nel rapporto di ciò che rappresentava il suo opposto. A Ravello – continua – trovò da un lato quell’abbandono che andava cercando per dare vita definitiva a quel secondo atto dell’opera dove Kundry metteva in pratica tutti quei sensuali adescamenti per portare a sé il “puro folle”, abbandono che solo l’atmosfera forte di colori e di profumi del Sud gli poteva dare, dall’altro, addentrandosi nei giardini di Villa Rufolo, ebbe la visione pittorica che cercava per definire la scenografia del giardino incantato in cui faceva svolgere l’azione.
La città e la Fondazione Ravello hanno voluto ricordare quell’avvenimento nel nome di una tradizione che da allora in un percorso mai interrotto ha fatto sì che Ravello diventasse il luogo ideale dove il mondo del nord, in nome di radici comuni, incontra il sud”.
Eleonora Abbagnato, étoile dell’Opera di Parigi e direttrice del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, ha danzato nei giardini di Villa Rufolo indossando un abito Dior su una coreografia originale di Simone Valastro. L’assolo, creato appositamente sulla musica del Preludio del Parsifal, vuole rappresentare quell’abbandono estetico che fu alla base del concepimento dell’opera e che Wagner trovò a Ravello.
Carmen Giannattasio, campana, icona di stile nel panorama operistico internazionale è una delle interpreti più richieste dai maggiori teatri del mondo, accompagnata al pianoforte da Maurizio Agostini, ha cantato una aria dal Lohengrin di Wagner (con la composizione del Lohengrin – Lohengrin nella storia figlio di Parsifal – Wagner iniziò il suo percorso verso quella che sarebbe stata la sua ultima opera) e “Casta Diva” dalla Norma (opera che Wagner personalmente diresse) di Vincenzo Bellini, il compositore italiano più amato dal Maestro, tanto amato da diventarne anche un modello, rappresentando una ideale unione tra il mondo musicale tedesco e quello italiano. Tra il nord e il sud, appunto.