Lockdown, un coro di no a De Luca. Caldoro: fallimento sanitario, non aggiungere quello economico. Ciarambino (M5S): tavolo per decisioni unitarie, vanno sentite le imprese. Cirielli (FdI): fallimento di Governo e Regione, colpo mortale per economia.

Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca davanti al Covid Residence' dell'Ospedale del Mare a Napoli che ospiterà pazienti asintomatici colpiti dal Covid-19. Alla fine della visita alla struttura De Luca ha annunciato il 'coprifuoco' che partira' alla 23 di venerdì 23 ottobre, 20 ottobre 2020. ANSA / CIRO FUSCO
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“In Campania la situazione è drammaticamente fuori controllo e le ultime scomposte esternazioni del Presidente della Regione confermano l’incapacità di affrontare la situazione da un punto di vista concreto e non solo mediatico”. Così Stefano Caldoro, capo della opposizione di centrodestra in Consiglio regionale della Campania.

“È evidente – dice – che la Regione da sola e in queste condizioni non può gestire una fase tanto delicata. Mancano strumenti e capacità: il Governo deve affiancare la Campania con poteri straordinari, se non sostitutivi. E deve farlo ora.
Sono preoccupato per la tenuta della Campania”.

“La politica – aggiunge Caldoro- non può abdicare le proprie responsabilità e limitarsi a minacciare il lockdown, buttando la colpa sui cittadini e distruggendo il tessuto produttivo. La politica non può chiudersi nei palazzi. Deve ascoltare le richieste delle famiglie, di chi produce e di chi lavora. Al dramma sanitario si aggiunge il dramma economico. Ed il rischio sarà quello di forti tensioni sociali e di irreversibili crisi”.

“Gli unici ad approfittarne – aggiunge- saranno le organizzazioni criminali, che già oggi non rispettano alcuna regola. Rischiamo un’esplosione del mercato nero, controllato sappiamo bene da chi”.

“Bisogna lavorare per proteggere tutti e rassicurare la cittadinanza con buone prassi sanitarie. Abbiamo fatto molte proposte e continueremo a farle. Bisogna prevenire e curare utilizzando anche le enormi potenzialità della sanità di territorio. Aumentando posti letto e personale. Ora e senza chiacchiere. Lo show è finito. Resta la realtà” conclude.
“La paventata chiusura di ogni tipo di attività non può essere definita di punto in bianco senza aver prima consultato le associazioni di ogni singola categoria produttiva. Prima di assumere qualunque provvedimento, al governatore De Luca e al capo dell’opposizione Stefano Caldoro chiedo un confronto a tre in tempi rapidissimi, per definire assieme una linea unitaria per affrontare assieme questa emergenza che di giorno in giorno si fa sempre più grave e allarmante. Soltanto unendo forze e idee possiamo contribuire a salvare vite umane e ad uscire al più presto dalla fase più drammatica della storia recente della nostra regione, evitando che misure più restrittive abbiano effetti devastanti per la nostra economia. Non sono poche le realtà di qualunque tipo, commerciali, imprenditoriali o professionali, che non hanno ancora recuperato dalla prima fase di lockdown. Alcune addirittura non hanno più aperto i battenti. Gli ultimi drammatici numeri consigliano misure sempre più drastiche, ma prima è necessario sedersi al tavolo con i rappresentanti di ogni settore produttivo, a partire proprio dalla Campania, definendo sia come Governo nazionale che come Governo regionale una strategia che, tutelando la salute di tutti, tenga conto che un secondo lockdown potrebbe essere all’origine di una recessione senza precedenti. E’ il momento della collaborazione e della responsabilità”. Così la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino.
“Sono contrario al lockdown perchè sarà un colpo mortale per l’economia della Campania. Questa decisione serve soltanto a mascherare il fallimento del Governo Pd-M5S, sostenuto anche dal governatore De Luca, e ovviamente della stessa Regione Campania, sebbene in parte minore”. Lo dichiara, in una nota, il Questore della Camera e deputato campano di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli: “Il Covid-19 ha una scarsa letalità: più del 90 % dei contagiati, infatti, sono asintomatici e tra i sintomatici pochi sono fortunatamente gravi. In questi mesi, dunque, bisognava concentrare gli sforzi per tutelare le fasce deboli, anziani e malati in primis, ed assumere medici e infermieri aprendo anche nuovi reparti Covid negli ospedali per aumentare i posti letto. Bisognava potenziare i trasporti per prevenire la principale fonte di affollamento. Quindi, per prevenire la seconda ondata della pandemia e rallentare il virus non è stato fatto nulla. E oggi si decide di chiudere la Campania, ma senza fare nulla, ancora una volta, per le fasce di popolazione più a rischio. La mia – precisa Cirielli – non vuole essere una polemica pretestuosa nei confronti del governatore De Luca che, comunque, ha ricevuto un ampio mandato dai cittadini campani. Ma è evidente che così come non è stato merito suo la scarsa diffusione del virus a marzo, oggi non è soltanto colpa sua la situazione drammatica in cui si trova la nostra regione. È innanzitutto responsabilità del governo della Nazione, peraltro in mano principalmente al Pd, che non ha aiutato affatto la Campania con risorse straordinarie per la sanità, per trasporti e per la prevenzione a tutela soprattutto delle fasce deboli.  Adesso, però, non si può far fallire la regione per bloccare un virus il cui contenimento oramai è fallito, ci vuole subito un Piano B: cioè concentrarsi per la tutela delle fasce deboli” conclude Cirielli.