“E’ necessario che dopo il “tempo sospeso” della pandemia da Covid-19, sia dedicata particolare attenzione al tema sport, avendo riguardo ai molteplici aspetti di un settore nel quale il volontariato e la dedizione gratuita, di molti, costituiscono il carburante”. A spiegare come cambierà il mondo dello sport, del calcio in particolare, dopo il coronavirus, è stato il professor Piero Sandulli, docente dell’Università di Roma “La Sapienza” e di Teramo, Presidente della Corte Sportiva d’Appello della Federcalcio, che è stato il protagonista del meeting da remoto organizzato dal “Rotary Club Salerno Nord Due Principati”, presieduto da Vittorio Villari, in interclub con i Club Rotary: Salerno Duomo, Salerno Picentia e Salerno 1949, presieduti rispettivamente da: Giuseppe Cimmino, Carla Sabatella e Cosimo Risi.
A moderare l’incontro è stato l’avvocato Luis Vizzino, docente dell’Università di Salerno, che ha ricordato dati importanti: ” Lo sport, nel suo complesso, genera 1,6 per cento del prodotto interno lordo italiano, circa il 70% di esso è prodotto dal calcio che fattura 4,7 miliardi di euro l’anno, consentendo al fisco un ricavo di 1,2 miliardi ogni anno”. Secondo il professor Sandulli la nuova filiera dello sport, per essere realmente efficiente, dovrà puntare su tre A:” Che siano in grado di rivoluzionare il sistema e l’organizzazione sportiva: Attenzione, Autorevolezza, Armonia. Dovranno inoltre essere dedicate attenzioni e risorse ai dilettanti, patrimonio di tante federazioni. Si pensi, ad esempio, al calcio, nel quale il settore dei dilettanti conta novemila società e un numero pari a un milione di tesserati a fronte delle circa cento società professionistiche”. Interessanti le considerazioni dell’avvocato Sandulli sulla ripresa dei campionati:” Dovrà essere ben ponderata, in un corretto bilanciamento tra le esigenze di salute di tutti e la necessità di riavviare la macchina, anche economica, del sistema. Dal 13 giugno, con gli incontri della Coppa Italia, ci saranno partite di calcio quasi ogni giorno, fino al 2 agosto. Poi ci saranno le partite di Coppa e l’inizio del nuovo Campionato che, purtroppo, per l’assenza di spettatori, non sarà lo spettacolo che tutti si augurano di vedere”. Sandulli ha raccontato di essersi allenato con Pietro Mennea insieme al quale correva i 100 metri in 10”08:” Con lui ho fatto anche i 200 metri! Mennea non aveva un fisico eccezionale, ma una volontà di ferro: con la sua grinta ha insegnato a me e a tanti giovani la capacità di impegno, la determinazione, la concentrazione”. Sandulli ha anche ricordato che Mennea aveva cinque lauree: ” Alla fine degli anni ’90, quando era Direttore Sportivo della Salernitana, ha anche insegnato “Giustizia Sportiva” all’Università di Salerno”. Sandulli, romano di origini salernitane, socio del Club Rotary Roma Parioli, ha illustrato quelle che dovrebbero essere le nuove competenze del C.O.N.I. e della società “Sport e Salute” e ricordato la legge 280 del 2003 che garantisce l’autonomia della giustizia sportiva:” Pose un argine a una serie di conflitti che si verificarono nell’estate del 2003 e che coinvolsero anche la Salernitana, che all’epoca giocava nel campionato di Serie B: evitò la retrocessione nella Serie C perché fu varato un campionato di serie B a 24 squadre “. Sandulli ha sottolineato l’importanza di realizzare nuovi impianti:” Soprattutto nelle periferie più disagiate del Paese: ciò è alla base della missione educativa dello sport”.(Pubblicato su “Il Quotidiano del Sud” edizione di Salerno).
Aniello Palumbo