Il professor Maurizio Falcone, Psichiatra e Psicoterapeuta Cognitivista, Docente della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva SPC di Napoli, esperto in Psicoterapia Metacognitiva e della Mentalizzazione, autore de “La Mappa degli Stati Mentali “edito da Franco Angeli, che dirige il “Centro Maieutica” di Salerno, un centro di psicoterapia per il trattamento dei disturbi psichici, è stato protagonista dell’incontro intitolato “Conosciamo la nostra personalità? Giochiamo a scoprirla” organizzato, presso “Il Ristorante del Golfo” di Salerno, dal “Rotary Club Salerno” presieduto dall’avvocato Rino D’Alessio. Il professor Maurizio Falcone ha spiegato che il termine “personalità” deriva dalla parola latina “persona”, con cui si indicavano le maschere che gli attori indossavano per rappresentare parti diverse:” Ognuno di noi indossa una maschera: abbiamo la percezione di essere uno, ma in realtà, come diceva Pirandello, siamo tantissime persone: il nostro “Io” ha mille sfaccettature e ogni “Io” ha delle caratteristiche particolari”. Lo psichiatra salernitano ha coinvolto i presenti, proponendo “Il gioco della personalità” attraverso il quale, giocando, si riescono a capire gli stati mentali delle persone:” Usando le carte della personalità, esploriamo i nostri stati mentali scoprendo quante intersezioni si creano dentro e tra noi e quanto il nostro mondo interno interferisca nel comprendere gli altri. Quando le personalità si mettono in gioco nascono sorprendenti consapevolezze. È questo un modo di conoscere e sviluppare in gruppo le nostre abilità Metacognitive, le sfaccettature della nostra personalità che non è univoca ma è fatta di tanti aspetti: conoscere i propri pensieri, le proprie emozioni, i propri modi di relazionarsi agli altri e a noi stessi, cercando di capire come funzioniamo, provando ad accettarsi e a migliorarsi, capendo quali sono i nostri punti critici che possiamo migliorare”. Alcuni dei presenti hanno raccontato degli episodi che hanno vissuto attraverso i quali il professor Falcone ha potuto trarre delle interpretazioni psicologiche:” Attraverso il racconto di questi semplici episodi che presentano delle emozioni che ci accompagnano, noi riusciamo ad entrare in una parte del mondo interno di una persona, siamo in grado di scoprire qualcosa di noi, di scoprire la nostra personalità: di capire come ci predisponiamo verso l’altro e verso il mondo. Noi produciamo continuamente idee sull’altro e sul mondo, con processi mentali di cui non siamo pienamente consapevoli, né sui quali in genere, da persone comuni, ci interroghiamo, e tutto ciò ci serve a capire come l’altro si pone con noi, ma anche come noi ci poniamo con l’altro e chi siamo noi per l’altra persona e per noi stessi. Naturalmente più strumenti abbiamo e più le nostre possibilità di conoscenza crescono. Socrate diceva “Conosci te stesso”: ecco bisogna cercare di conoscere sé stessi e continuare a mettersi in gioco, ad imparare”.
Aniello Palumbo