“ L’Italia è nata male. Molto male! La politica ancora oggi vede il Sud soltanto come un’area, intesa sia territorialmente, sia come popolazione, da cui portar via tutto il buono che c’è e incolpare chi resta di tutto il male che rimane. Un sistema coloniale che è stato applicato in Italia un secolo e mezzo fa e che purtroppo è ancora in vigore. Si sta spremendo il Sud e questo sta portando allo sfascio del Paese che è sull’orlo della disgregazione per la quale lavorano Paesi che hanno tutto l’interesse ad avere un’Italia frammentata”. Ad affermarlo è stato lo scrittore pugliese Pino Aprile, l’autore di “Terroni” che nel 2010 diventò un vero caso editoriale, durante l’incontro intitolato “La Storia Imbavagliata” organizzato nel Salone dei Marmi di Palazzo di Città, dal Club Rotary Salerno, presieduto dall’avvocato Gaetano Pastore, in interclub con il Rotary Club Salerno Est, presieduto dal professor Antonio Vairo; Rotary Club Salerno Picentia , presieduto dall’ingegner Giuseppe Giannattasio; Rotary Club Salerno Duomo, presieduto dal dottor Natalino Barbato e Rotary Club dei Due Principati, presieduto dal dottor Michele Galderisi, nell’ambito del progetto: “Nuove Generazioni” dedicato alle scuole superiori del territorio che è stato spiegato dal Presidente Gaetano Pastore: “ Abbiamo emesso un bando di concorso sul tema ”La storia dell’unità d’Italia raccontata dagli studenti” riservato agli alunni delle classi quarte e quinte degli istituti superiori della citta per stimolarli a riflettere, in modo positivo e propositivo, sul percorso che noi italiani possiamo fare partendo da una conoscenza reale e critica della nostra storia. Si può guardare con fiducia al futuro soltanto se si conosce e si apprende il passato. Entro il 15 marzo dovranno essere presentati dei lavori che saranno analizzati da una commissione, presieduta dalla professoressa Maria Rosaria Lombardi, che poi decreterà il vincitore del concorso che sarà premiato con una vacanza studio a Torino, prima Capitale d’Italia, in gemellaggio con il Club Rotary di Torino che quest’anno è presieduto da un salernitano: l’ingegnere Vincenzo Corrado che vive a Torino”. Il Sindaco Vincenzo Napoli ha ringraziato i rotariani: ” Organizzano sempre iniziative di qualità, molto partecipate, che aiutano la crescita civile della nostra città”. E’ intervenuto anche il Consigliere Comunale, Domenico Mazzeo, che ha lodato l’’iniziativa rotariana: ” Il Rotary sta dando a questi ragazzi un’opportunità unica!”.
Aprile ha spiegato che se abbiamo un’idea di Paese unico, dobbiamo ragionare con un’idea di Paese unico: “Dimenticandoci che c’è il Sud. Dobbiamo offrire a tutti le stesse possibilità per lo sviluppo delle proprie doti. Ne guadagna tutta l’Italia e soprattutto diventiamo “Popolo”, cosa che non siamo perché l’Italia non è un Paese unito”. Ai tanti giovani presenti Aprile ha spiegato che:” Chi, da un secolo e mezzo, governa il Paese, ha creato solo condizioni avverse per i giovani del Sud. Ma la più grande quantità di risorse e possibilità oggi è al Sud, non al Nord. Partire non è più la soluzione, ma solo una scelta. Voi giovani siete protagonisti. Non avete scelto di esserlo. Vi tocca esserlo, e non potete scegliere di non esserlo. Il vostro futuro lo avete già a casa . Dobbiamo recuperare la nostra identità”.
Aprile ha parlato anche del suo ultimo libro “Carnefici”, edito da Piemme, nel quale, dopo una ricerca durata cinque anni, ha raccontato di centinaia di migliaia di italiani del Sud uccisi, incarcerati, deportati, torturati, derubati; delle vittime di Pontelandolfo o Auletta.” Dall’incrocio dei risultati dei censimenti disposti dai Savoia (nel 1861 e nel 1871) e dei dati delle anagrafi borboniche: emerge che c’è stato un genocidio” – ha spiegato Aprile – “ Centinaia di migliaia di persone scomparse è la cifra della strage d’italiani del Sud compiuta per unificare l’Italia. A quei personaggi che hanno compiuto atrocità degne dell’Isis, altro che eroi, abbiamo intitolato piazze e strade in quegli stessi paesi che insanguinarono”. Aprile ha raccontato la storia del Risorgimento in modo diverso da come ce l’hanno insegnata:” Il Sud, fu unito a forza, svuotato dei suoi beni e soggiogato, per consentire lo sviluppo del Nord. I piemontesi fecero al Sud quello che i nazisti fecero a Marzabotto. Il Regno delle Due Sicilie, fino al momento dell’aggressione, decisa, progettata e protetta da Inghilterra e Francia, e parzialmente finanziata dalla massoneria, era uno dei paesi più industrializzati del mondo (terzo dopo Inghilterra e Francia). Il più grande stabilimento siderurgico d’Italia era a Mongiana in Calabria. I più grandi cantieri navali erano al Sud. Con l’Unità tutte queste aziende furono declassate o addirittura chiuse Al momento dell’Unità non c’era differenza tra Nord e Sud del Paese, questa differenza è sorta proprio a seguito dell’Unità, imposta con le armi e a costo di tante stragi. Un’Unità fatta con il sangue e con i soldi dei Meridionali”. Aprile crede che la vera Unità possa ancora realizzarsi: ” Il Paese sarà unito davvero solo quando la storia dell’Italia sarà la storia di tutti gli italiani, anche di quelli del Sud”.
Aniello Palumbo