Sembra essere tornati all’epoca della dolce vita di Marcello Mastroianni and Anita Ekberg, quando facevano sognare il mondo nel bagno nella Fontana di Trevi. Oggi tutti ad osannare la cultura e la bravura nelle arti del Made in Italy.
Fiumi di parole per osannare il genio di Sorrentino, per la sua capacità di mostrare al mondo la bellezza, forse un pò stereotipata, della città eterna, che purtroppo oggi è un pò appannata (acqua avvelenata, cumuli di rifiuti, default etc). Sorrentino esalta per la sua bellezza, la vita mondana, viva solo nell’immaginario di chi vuol riordare i fasti della Dolce Vita. Roma oramai è una città allo sbando, per incuria ed abbandono non solo a causa della carenza di Fondi o di cattiva amministrazione, ma anche e soprattutto dal degrado degli ideali degli abitanti delle città, che invece di difendere i tesori che la compongono li ignorano, lo snobbano. Roma come Pompei, Volterra, Napoli (ma innumerevoli sono i casi che quotidianamente vengono denunciati per abbandono o per degrado), dove pezzi della cultura millenaria oramai si sgretolano sotto centimetri di acqua , e sotto il disienteresse di tutti.
Roma che deve oggi rimboccarsi le maniche per riuscire a riassumere il ruolo che gli spetta, e che è ancora nell’immaginario collettivo mondiale, che deve rispondere alle sfide a cui è chiamata, l’anniversario della proclamazione del papa del popolo ( Papa Francesco) , la santificazione di due Papi, e le frotte di persone che correranno vedere i luoghi esaltti da Sorrentino.