L’Italia Capovolta – Radiocronaca di una crisi

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italia-capovoltaRubrica di Gerardo Sano

Il ruolo svolto dall’informazione nel descrivere la crisi economica  è il filo conduttore del libro ” Radiocronaca di una crisi” di Antonio Preziosi.  Il volume  presentato  a  Salerno alla presenza dell’autore,  è una  descrizione e una riflessione sul ruolo dei media nell’illustrazione della crisi,  in particolare sull’attività svolta da RadioRai,  di cui l’autore è direttore dei programmi informativi. Un’attività quella della radio volta al tentativo di non far restare nessuno indietro, aiutando a superare i deficit di  conoscenza  sui  termini e le modalità di svolgimento della crisi economica.

 

Radiocronaca-di-una-crisiAttraverso una rubrica da lui voluta,  curata dall’economista  Alberto Quadrio Curzio, la radio ha cercato di fornire a tutti gli elementi  per porre i cittadini nella condizione di affrontare con una migliore consapevolezza  la crisi. Un ruolo, quello dell’informazione da gestire con estrema responsabilità proprio per la capacità che hanno i media  nell’ influenzare i  comportamenti  sociali dei cittadini. Anche per questo l’aver contribuito ad “illuminare”  informando  i cittadini  sulla crisi economica  l’ha resa meno insidiosa e per certi versi più accettabile.  La propensione ad una condivisione europea della crisi e dell’informazione è l’altro tema importante del libro. Preziosi, partendo dalla storia della costruzione europea e dal ruolo di primo piano svolto dall’Italia nella realizzazione del processo unitario,  propone  il superamento degli egoismi e delle barriere  nazionali. “L’Europa non è solo l’abbattimento delle frontiere ma è la ricerca di un’identità comune” .  Proprio per arrivare a tale superamento , ritiene necessario la creazione di un servizio radiotelevisivo europeo, capace di  contribuire alla costruzione di un’etica europea.

Un capitolo importante è dedicato a Papa Francesco, ritenuto uno dei testimoni fondamentali per l’affermazione  di un’etica europea. Un potente testimone contro la crisi, anche perché proviene da un vissuto di crisi, da una nazione, l’Argentina, che nel recente passato ha attraversato  una profonda depressione economica e sociale. Un  Papa che, anche e soprattutto con i gesti , testimonia il superamento del  superfluo, ed addita ad una vita sobria ed essenziale. L’autore sottolinea come con pochi gesti Papa Francesco sia riuscito a dare segnali in questo senso, dal non utilizzo dell’auto blu il giorno della sua elezione, alla capacità di far “sentire il silenzio”, in occasione della sua prima apparizione in Piazza San Pietro.  Un superamento dell’idea di superfluo capace di aprire un dibattito serio sulle enormi sperequazioni  e sulla indispensabilità di ridistribuire la ricchezza.