“I giornali ci ancorano al mondo, al fuoco della storia. Hegel diceva: “La preghiera del mattino dell’uomo moderno è la lettura del giornale. Ci permette di situarci quotidianamente nel nostro mondo storico”. La realtà, il mondo, si manifestano attraverso la rappresentazione che ne è fatta, attraverso la forma che è stata data ad essi dall’operatore dell’informazione che osserva ed elabora la realtà, filtrandola attraverso la propria sensibilità, la propria cultura e la propria esperienza. Il mestiere dell’informare è essenzialmente una funzione di filtro tra la realtà e il racconto che si fa di essa. Nel trionfo definitivo e irreversibile della tecnica sono riproducibili, automaticamente, sensibilità, cultura ed esperienza?”. E’ stato il giornalista e scrittore salernitano, Massimiliano Amato, Direttore della rivista “Infiniti Mondi” e autore di numerosi saggi, a porre questa domanda e a fare il punto sullo stato dell’informazione al tempo del Web durante l’ultimo appuntamento degli “Incontri di Cultura” che si è tenuto nello storico e suggestivo oratorio dell’Arciconfraternita del SS. Rosario e SS. Annunziata di Vietri Sul Mare, organizzato dai direttori artistici de “La Congrega Letteraria”, Antonio Gazia e Alfonso Mauro, con la collaborazione di Francesco Citarella, coordinatore de “La Rete de “La Congrega Letteraria”.
Il dottor Amato ha spiegato che la rivoluzione digitale ci offre tante opportunità “ come quella di essere in rete con il mondo intero”, ma comporta anche tanti rischi “ il mancato controllo sulle informazioni che circolano, la diffusione di notizie prive di fondamento. La sfida vera per gli operatori dell’informazione è quella di ridurre questi rischi. L’errore da non commettere però è quello di rinchiudersi in difesa dell’esistente , del passato, sull’onda della nostalgia : siamo ormai in presenza di un processo irreversibile , il prodotto cartaceo comincia ad essere un prodotto che ha fatto il suo tempo e adesso vanno sfruttate le nuove tecnologie”. Nonostante tutto, secondo il dottor Amato, giornalista da oltre trent’anni, il mestiere di giornalista non cambia:” Il suo compito è quello di andare alla ri cerca delle notizie, verificando le fonti. Fare informazione significa dare forma ai fatti, che esistono se ne esiste il racconto, alle idee, alla realtà, per poi trasmetterla agli altri. Al giornalista di oggi, rispetto al passato, è richiesta una velocità maggiore della trasmissione delle notizie ”. Amato ha spiegato che molti ritengono che le regole del giornalismo vadano cambiate:” E’ opinione diffusa che vada integrata la famosa regola delle cinque W in relazione all’indice di notiziabilità dei fatti. Accanto alle cinque domande: Who: chi? What: che cosa? When: quando? Where: dove? Why: perché? ,negli ultimi anni i giornalisti vedono la comparsa di una sesta W, oggi la notizia deve rispondere anche all’interrogativo While : nel frattempo? Siamo nel pieno del giornalismo in tempo reale. Il fatto non genera più la notizia, ma avviene in contemporanea con esso. L’informazione di attualità è tale se vive a distanza ravvicinata dagli eventi e in alcuni casi li produce essa stessa”. Per Massimiliano Amato il giornalista deve tornare al territorio:” Per ancorare la notizia alla realtà ed evitare pericolose derive speculative bisogna tornare ai territori: ai suoi problemi quotidiani, ai problemi della gente. Occorre riconsiderare il ruolo del giornalista nell’ambito dello spazio vissuto in cui svolge la sua attività professionale. Occorrerà restituire priorità a un giornalismo militante, praticato sul territorio, volto all’indagine, all’inchiesta, alla valutazione critica della concreta e vissuta attualità. Siamo di fronte ad uno snodo epocale per l’informazione che ci impone delle sfide che dobbiamo essere in grado di affrontare”.
Il giornalista Massimiliano Amato, alla fine della serata, ha ricevuto il premio “ Circolo della Stampa e Stampa Estera Costa d’Amalfi” per la Sezione Informazione. Premiati anche i rappresentanti dei Media Partners de “La Congrega Letteraria” i giornalisti : Claudia Bonasi e Antonio Dura , direttori della rivista “Pura Cultura” e Valentino Di Domenico, redattore di” RTC Quarta Rete Tv”. (FOTO DI EDOARDO COLACE).
Aniello Palumbo