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Debutta giovedì 19 dicembre (con repliche fino a domenica 22) la Fondazione Teatro Due di Parma al Teatro Antonio Ghirelli (T.A.G.) con quella che viene da tutti definita la più feroce ma anche la più fortunata commedia del grande drammaturgo Israel Horowitz: La Fila (Line). Una piece teatrale divertente e caustica in cui Horovitz esibisce, con carica ironica e dissacratoria, le nevrosi e le meschinità della società contemporanea, dove la competizione sembra essere il vero motore di tutte le relazioni interpersonali.
Quanto tempo passiamo in fila? E quante energie investiamo per essere i primi nelle file delle nostre vite? Ed ancora dove dobbiamo arrivare, quale scopo abbiamo, cosa ci aspetta alla fine dell’ennesima coda in cui ci siamo infilati o ritrovati?
Line – La Fila racconta del nostro stare in fila e del nostro competere per il primo posto: quattro uomini e una donna lottano per il primato in una fila senza capo, né coda, né scopo, disposti anche a morire pur di non arrivare secondi. Dopo il debutto lo scorso marzo 2011, ritorna la feroce, caustica, surreale competizione per il primo posto di una fila del celebre testo di Israel Horovitz, in cui tutto è consentito, tutto è praticato, tutto è lecito, ma in cui non ci sono vincitori né vinti, perché la partita è, per tutti, già persa in partenza.
Rappresentato per la prima volta nel 1975, Line è la più longeva produzione off-Broadway, tutt’ora in scena nei teatri di New York. Una commedia divertente e cinica in cui Horovitz porta in superficie le sotterranee nevrosi e meschinità della società contemporanea, condensate nello spazio costretto e nel tempo infinito di una fila, l’ennesima possibile coda delle nostre quotidianità, in cui la competizione si rivela il solo motore delle relazioni interpersonali. Bisogna essere i primi, non i più competenti e meritevoli, non i migliori, ma i primi; ad ogni costo, essendo disposti a tutto, passando sopra ad ogni ostacolo possibile. Un testo divertente e astratto, in cui tutti possono identificarsi, un classico del teatro dell’assurdo contemporaneo, in cui l’azione è ridotta ai minimi termini ma tutto accade in modo furioso e intenso.
Dopo averlo visto a New York è stato Walter Le Moli a portare questo testo in Italia per la prima volta nel 1986, commissionandone una traduzione e poi realizzandone una prima messa in scena. Drammaturgo estremamente prolifico, Horovitz ha scritto oltre settanta testi teatrali, molti dei quali tradotti e messi in scena in più di trenta lingue diverse.
Ho scritto il testo con la precisa volontà che lo spettatore s’immedesimasse nei personaggi, stupendosi di sentirsi spaventato ed eccitato come i cinque protagonisti. Forse è proprio per questo motivo che Line funziona da così tanto tempo e in così tanti paesi diversi: perché, oltre ad essere un testo divertente e sexy, alla fine chi guarda s’interroga seriamente sul senso della competizione e sul senso della vita…