Confartigianato Salerno ha dato il via all’iniziativa #facciorumore contro la decisione di lasciare ancora chiusi parrucchieri e centri estetici fino al 20 aprile.
Ieri mattina le imprese del settore estetico hanno simbolicamente alzato le saracinesche per rimarcare, ancora una volta, tutte le difficoltà che la chiusura prolungata sta determinando: dipendenti in cassa integrazione, investimenti per l’acquisto dei DPI necessari ad assicurare la sicurezza dei clienti e del personale, appuntamenti diradati per evitare assembramenti nelle aree di attesa
A dare voce al malcontento della categoria è stata la WebTV Dentro La Notizia che, nel corso della diretta Facebook moderata dal giornalista Gianni Gaeta, ha raccolto la composta protesta di alcune delle aziende del settore estetica associate a Confartigianato Salerno.
Il coro, unanime, è una richiesta di riapertura immediata che possa restituire alle imprese la dignità del lavoro e, al contempo, contrastare energicamente le attività estetiche abusive che stanno prendendo piede indisturbate e che mettono (queste sì!) a serio rischio la salute dei cittadini.
A margine della diretta, è intervenuta la Vicepresidente di Confartigianato Salerno, Franca Maresca, già protagonista attiva nella lotta all’abusivismo con il servizio a firma di Luca Abete che la trasmissione Striscia La Notizia ha mandato in onda nei giorni scorsi.
Queste le sue dichiarazioni: “La chiusura del comparto benessere non tocca solo la realtà del centro estetico, ma coinvolge e riverbera i suoi effetti negativi su una filiera molto più ampia, che interessa le aziende fornitrici e gli agenti di commercio. La protesta #facciorumore nasce dalla volontà di far capire che l’impresa è vita e solo dove c’è vita c’è rumore: il rumore degli imprenditori, dei dipendenti e di tutto il comparto che di quell’attività si nutre. A livello nazionale Confartigianato si sta muovendo su più fronti: abbiamo infatti presentato al Governo una petizione che ad oggi conta oltre 50 mila firme affinchè si possa velocizzare l’apertura di parrucchieri ed estetiste in zona rossa”.