L’Iliade in scena al teatro di Ateneo di Salerno con Gianluigi Tosto martedì 14.

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Martedì 14 gennaio 2014 – ore 19.00
al Teatro di Ateneo – Campus di Fisciano

Iliade. Parole e musica

UnisArte Classici a teatro Letture Ricerche Percorsi Martedì 14 gennaio 2014 – ore 19.00 al Teatro di Ateneo – Campus di Fisciano Iliade. Parole e musica Con Iliade. Parole e musica si inaugura Classici a teatro. Letture Ricerche Percorsi, il nuovo segmento di UnisArte, che va ad arricchire l’attività del Teatro di Ateneo. Il lavoro è parte della trilogia Il Canto e la memoria, ideata e curata da Gianluigi Tosto, e si propone di indagare le straordinarie possibilità espressive ed evocative di una voce narrante che, con l’ausilio di pochi ed elementari strumenti di supporto, trasporta l’immaginazione dello spettatore nel proprio mondo interiore, dove quelle storie scaturiscono e ancora vivono, radicate nella carne e nella memoria profonda di tutti.

Introdurrà il prof. Angelo Meriani, docente di Lingua e Letteratura greca presso l’Università di Salerno.

Uno «one man show» in versione classica, con la voce di un solo attore e le note di semplici strumenti musicali. Alla maniera degli aedi di un tempo perso nella storia. Nell’interpretazione di Gianluigi Tosto, dal poema omerico emerge la prepotenza dei sentimenti, totali e senza mezze misure: l’ira di Achille, la superbia di Agamennone, l’ardore di Patroclo, l’eroismo di Ettore, il dolore di Priamo.

È un’Iliade narrata, dal punto di vista più oggettivo di chi racconta o da quello soggettivo di chi è parte delle vicende. Modulando i toni e componendo i passaggi, lasciando sullo sfondo le battaglie descritte da Omero. Ponendo piuttosto attenzione ai personaggi umani: all’universalità di virtù e debolezze, passioni e sofferenze.

E la musica, già insita nel ritmo e nella metrica dei versi, diventa parte integrante della narrazione. Grazie, per esempio, al suono di guerra del djembé che accompagna la lite fra Achille e Agamennone, alle mazze di ferro che ritmano le cruente battaglie fra i due eserciti, al gong che annuncia l’intervento decisivo degli dèi, ai campanellini indiani che assecondano l’emergere dal mare di Teti, la madre di Achille. La traduzione utilizzata è, di base, quella di Vincenzo Monti, alternata, per variare linguaggio e ritmi, ad altre (di Ettore Romagnoli o più moderne, nelle versioni di Rosa Calzecchi Onesti e di Mario Giammarco).

L’opera è parte di una trilogia («Il Canto e la memoria») ideata e inscenata dall’attore, completata da altri due grandi poemi dell’antichità: l’Odissea e L’Eneide. «Il proposito – racconta Tosto – è indagare sulle straordinarie possibilità espressive ed evocative di una voce narrante che, con l’ausilio di pochi ed elementari strumenti di supporto, trasporti l’immaginazione dello spettatore nel proprio mondo interiore, dove quelle storie scaturiscono e ancora vivono, radicate nella carne e nella memoria profonda di tutti».

UnisArte
Classici a teatro
Letture Ricerche Percorsi

Martedì 14 gennaio 2014 – ore 19.00
al Teatro di Ateneo – Campus di Fisciano

Iliade. Parole e musica

Con Iliade. Parole e musica si inaugura Classici a teatro. Letture Ricerche
Percorsi, il nuovo segmento di UnisArte, che va ad arricchire l’attività del
Teatro di Ateneo. Il lavoro è parte della trilogia Il Canto e la memoria,
ideata e curata da Gianluigi Tosto, e si  propone di  indagare le
straordinarie possibilità espressive ed evocative di una voce narrante che,
con l’ausilio di pochi ed elementari strumenti di supporto, trasporta
l’immaginazione dello spettatore nel proprio mondo interiore, dove quelle
storie scaturiscono e ancora vivono, radicate nella carne e nella memoria
profonda di tutti.

Introdurrà il prof. Angelo Meriani, docente di Lingua e Letteratura greca
presso l’Università di Salerno.

Uno «one man show» in versione classica, con la voce di un solo attore e le
note di semplici strumenti musicali. Alla maniera degli aedi di un tempo
perso nella storia. Nell’interpretazione di Gianluigi Tosto, dal poema
omerico emerge la prepotenza dei sentimenti, totali e senza mezze misure:
l’ira di Achille, la superbia di Agamennone, l’ardore di Patroclo, l’eroismo
di Ettore, il dolore di Priamo.

È un’Iliade narrata, dal punto di vista più oggettivo di chi racconta o da
quello soggettivo di chi è parte delle vicende. Modulando i toni e
componendo i passaggi, lasciando sullo sfondo le battaglie descritte da
Omero. Ponendo piuttosto attenzione ai personaggi umani: all’universalità di
virtù e debolezze, passioni e sofferenze.

E la musica, già insita nel ritmo e nella metrica dei versi, diventa parte
integrante della narrazione. Grazie, per esempio, al suono di guerra del
djembé che accompagna la lite fra Achille e Agamennone, alle mazze di ferro
che ritmano le cruente battaglie fra i due eserciti, al gong che annuncia
l’intervento decisivo degli dèi, ai campanellini indiani che assecondano
l’emergere dal mare di Teti, la madre di Achille. La traduzione utilizzata
è, di base, quella di Vincenzo Monti, alternata, per variare linguaggio e
ritmi, ad altre (di Ettore Romagnoli o più moderne, nelle versioni di Rosa
Calzecchi Onesti e di Mario Giammarco).

L’opera è parte di una trilogia («Il Canto e la memoria») ideata e inscenata
dall’attore, completata da altri due grandi poemi dell’antichità: l’Odissea
e L’Eneide. «Il proposito – racconta Tosto – è indagare sulle straordinarie
possibilità espressive ed evocative di una voce narrante che, con l’ausilio
di pochi ed elementari strumenti di supporto, trasporti l’immaginazione
dello spettatore nel proprio mondo interiore, dove quelle storie
scaturiscono e ancora vivono, radicate nella carne e nella memoria profonda
di tutti».