“L’”Elogio della calvizie” di Sinesio di Cirene tradotto dalla professoressa Anna Rotunno presentato al “Parco Storico Sichelgaita”.

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“Il calvo è tra gli esseri viventi il più divino”.  È questa la teoria portata avanti da Sinesio di Cirene, un autore greco del IV/ V secolo dopo Cristo, che nel suo libro “Elogio della calvizie” sovverte completamente le opinioni correnti sulla calvizie facendone un pregio da esibire con orgoglio. Secondo Sinesio, filosofo della Seconda Sofistica, una testa senza capelli è segno di saggezza, di integrità morale, persino di buona salute; quella capelluta, invece, di tutto l’opposto. Sinesio, partendo dall’idea di ascendenza platonica che peli e capelli sono aspetti deteriori della materia, e che “non ha bisogno di orpelli ciò che è già perfetto”, enumera una serie di controesempi tratti dal mondo umano e animale per dimostrare che dove ci sono peli e/o capelli non c’è senno e dove c’è senno non ci sono peli. Una testa calva e lucida per Sinesio diventa una piccola luna, un corpo divino che non può che essere sferico. Il calvo Sinesio che sfida Dione, autore de “L’elogio della chioma” nel quale esalta, con mirabile eloquenza, il gran fascino di una chioma ben curata, rovescia la sua tesi affermando che all’infuori dei calvi non vi sono altri esseri a tal punto vicini alla divinità, o a cui, per le fattezze, sia più giusto attribuire l’appellativo di divini o di pari al dio – o anche qualsiasi altro epiteto associato alla bellezza divina. Il testo di Sinesio di Cirene è stato  tradotto dalla professoressa Anna Rotunno, docente di latino e greco al Liceo Classico De Sanctis di Salerno, scrittrice,  autrice di testi classici e sceneggiatrice, ed è stato presentato alla libreria “Imagine’s Book” di Salerno  alla presenza di un folto pubblico che ha applaudito divertita la performance di Domenico De Martino (ex allievo del Liceo De Sanctis, ora avvocato) , e del  professor Rino Graziano docente di Latino e Greco al Liceo De Sanctis, che, indossando due parrucche,  hanno interpretato magistralmente e con grande ironia,  l’uno  Sinesio calvo e l’atro  Dione Crisostomo capelluto.

La presentazione del testo, tradotto a cura della professoressa Anna Rotunno è stata organizzata dall’associazione culturale “Parco Storico Sichelgaita”, presieduta dalla professoressa Clotilde Baccari Cioffi, con la collaborazione della libreria “Imagine’s Book” di Luca Morra e Rosario Casolaro. È stata proprio la professoressa Clotilde Baccari Cioffi, già docente di Latino e Greco, ad introdurre il testo e a sottolineare l’importanza di studiare la cultura classica:” Ritengo che studiare la cultura antica sia la più grande scelta di qualità che un giovane oggi possa fare: i giovani dovrebbero ripercorrere la loro formazione attraverso libri come questi che partendo da un elogio della chioma e della calvizie, tratta tantissime altre tematiche importantissime per l’uomo. Un libro che dovrebbe leggersi perché in un mondo in cui l’immagine prevale senza lasciare molto, la parola è stata un po’ messa da parte e la persuasione della parola non esiste più”. E’ intervenuto l’Onorevole Tino Iannuzzi che, con le sue grandi capacità persuasive che lo caratterizzano, ha spiegato l’arguta, suggestiva e paradossale elaborazione di Sinesio sulle virtù della calvizie, in contrapposizione dialettica con l’Elogio della chioma di Dione di Prusa:” Il Libro di Anna  Rotunno dischiude una preziosa ed illuminante riflessione sulla necessità di fronteggiare e superare con spirito critico ed autonomia di giudizio, sedici secoli fa come oggi, condizionamenti dominanti, pregiudizi generalizzati, luoghi comuni, preconcetti diffusi, per salvaguardare e valorizzare la libertà della Persona, tenendo conto che ogni forma di sofferenza va sempre affrontata con coraggio e determinazione. Il potere immenso di persuasione della parola, nella sua funzione non solo descrittiva, ma anche “generatrice di cose”. Lo scrittore Marco Lanterna, filosofo, critico letterario, pubblicista, traduttore, in rappresentanza della casa editrice che ha pubblicato il libro: la “Luni Editrice”, ha ricordato il filosofo campano Sossio Giametta che ha curato la prefazione del testo tradotto dalla professoressa Rotunno:” Un testo in cui si apprezza la qualità filologica, la traduzione e il commento critico di Anna Rotunno che ha un grande talento”.  La professoressa Anna Rotunno, che cura le sceneggiature teatrali riadattando e rielaborando vari testi antichi anche per il laboratorio teatrale” L’Officina del Dramma Antico” del Liceo Classico De Sanctis di Salerno, diretto dalla Dirigente Scolastica, la professoressa Cinzia Lucia Guida, ha spiegato che all’epoca di Sinesio era frequente che i retori presentassero discorsi paradossali o paignia incentrati su elogi a di poco stravaganti: “I Neo sofisti si cimentavano con questi elogi paradossali per dimostrare quanto fosse potente la parola”- ha spiegato la Rotunno – “ L’Elogio della Calvizie” è un pretesto retorico per misurarsi con lo stile di Dione. Potremmo dire che quello di Sinesio è un libro sulla metamorfosi: sul dramma e la bellezza della metamorfosi. La calvizie è una forma di metamorfosi che Sinesio riesce a sublimare. Questo libro riguarda tutti perché tutti siamo costretti a misurarci con immagini di noi molteplici: abbiamo tanti volti e tante voci e questo mi sorprende sempre. Facciamo i conti ogni giorno con questa impossibilità di ritrovarci in un’unica immagine che ci definisca una volta per tutte”.

Aniello Palumbo