Goletta Verde salpa per il lungo viaggio di perlustrazione che metterà sotto la lente lo stato di salute del mare e delle coste della nostra penisola. Un giro che, accanto alla promozione delle buone pratiche e delle politiche che contribuiscono alla salvaguardia e alla valorizzazione dell’ecosistema marino, attraverso il turismo responsabile, la tutela della biodiversità e le campagne di pulizia degli arenili, non smette di andare a caccia di scarichi inquinanti, occupazioni illegali delle spiagge, abusivismo edilizio, navigazione fuorilegge e pesca di frodo. Attività dell’uomo che sono da sempre acerrime nemiche del Mare Nostrum, tanto da trasformarlo, in molti casi, in un Mare Monstrum.
Legambiente, elaborando i dati dell’attività di repressione delle forze dell’ordine e delle Capitanerie di porto, racconta in numeri e classifiche l’illegalità ai danni del mare. Un quadro, quello di Mare Monstrum, che, essendo basato sull’emersione, ossia sui reati accertati, descrive solo uno spaccato di un fenomeno di proporzioni ben più ampie.
La Campania si conferma quella a più alto tasso di infrazioni accertate: con 2.594 reati, il 16,5% del totale, vanta il primato della classifica nazionale del mare illegale. Un primo posto che vale anche per il numero di persone denunciate o arrestate, 2.912, e per sequestri, 839, e che occupa stabilmente da diversi anni. In pratica 5,5 infrazioni per chilometro di costa, 7 al giorno.
Depuratori inesistenti o mal funzionanti, scarichi fognari abusivi, sversamenti illegali di liquami e rifiuti, rappresentano il 31,7% delle infrazioni contestate a seguito dei controlli delle forze dell’ordine a livello nazionale. La Campania, con 936 reati, il 18,8% del totale a livello nazionale, come lo scorso anno guida anche questa classifica di settore. Registra un exploit per quanto riguarda le persone denunciate e arrestate (+ 26%) e per numero di sequestri (+33,5%).
È sempre la Campania a tenere salda anche la testa della classifica dell’illegalità nel ciclo del cemento costiero, con 764 infrazioni accertate dalle Capitanerie di porto e dalle altre forze dell’ordine, detiene sul suo territorio il 20,3% del totale dei reati. Primato che riguarda anche il numero delle persone denunciate, 855, e dei sequestri, 234.
C’ è un mare illegale che è meno evidente di un ecomostro sulla spiaggia, ma racconta una pratica molto diffusa e che produce effetti nefasti, non solo sull’ecosistema e la biodiversità, ma anche sulla salute dei consumatori e sull’economia del Paese. È la pesca di frodo, un fenomeno fatto di grandi numeri, che si può raccontare attraverso i sequestri di pescato effettuati dalle Capitanerie di porto e dalle Forze dell’ordine impegnate in questo campo.
Secondo il dossier di Legambiente, a guidare la classifica regionale è la Sicilia, con 1.529 infrazioni accertate, pari al 22.5% del totale. Terza la Campania con 602 infrazioni, pari al 18,8 % nazionale, con 614 persone denunciate e arrestate e 155 sequestri, con 82.509 kg di prodotti ittici sequestrati.Esiste infine un altro, non trascurabile, nemico del mare: la navigazione fuorilegge, quella praticata dei diportisti che non rispettano i divieti a tutela delle aree marine più delicate, che non si curano della sicurezza in mare e, ogni estate, causano incidenti ai bagnanti lungo le rive e devastano il patrimonio di biodiversità sottomarino.La Campania terza in Italia con sono 292 infrazioni , il 13% del totale nazionale, con 292 persone denunciate e arrestate.
«Una Campania che un giorno presenta le eccellenze delle località delle vele – dichiara Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania- ed un altro giorno mostra quella colpita da cemento illegale sulle coste. Noi continuiamo a credere e lottare per quella Campania virtuosa che punta su innovazione, bellezza e sostenibilità. Con le nostre campagne estive dalla Goletta a Riciclaestate vogliamo promuovere le buone pratiche che contribuiscono alla salvaguardia e alla valorizzazione del nostro ecosistema marino, attraverso il turismo responsabile, tutela biodiversita’, la promozione dei parchi e delle riserve marine. Un viaggio ed un impegno conclude Buonomo – che Legambiente intraprende con i tanti volontari, turisti e cittadini che hanno a cuore la bellezza e il futuro economico, culturale e sostenibile della nostra regione.”
Per concludere l’analisi a livello regionale, quelle a tradizionale presenza mafiosa, spesso forti di un mare bellissimo, sono anche quelle più colpite dall’illegalità, quella di chi cementifica le spiagge, scarica veleni nelle acque, saccheggia i fondali con danni gravissimi alla biodiversità sottomarina. Campania, Sicilia, Puglia e Calabria, infatti, da sole totalizzano il 50% delle illegalità compiute in tutta Italia.
Con la presentazione di Mare Mostrum, salpa anche la Goletta Verde di Legambiente che farà tappa in Campania il 4 luglio Castellammare di Stabia il 5 e 6 luglio a Salerno e il 7 luglio S.Marco di Castellabate.