La Lega Serie A avrà a disposizione fino al 15 febbraio prossimo per adeguare il proprio statuto ai principi informatori stabiliti dal Consiglio federale della FIGC lo scorso novembre, termine scaduto il quale la Federazione sarà pronta a procedere col commissariamento. Lo ha assicurato il presidente federale, Gabriele Gravina, in una risposta inviata all’AD della Lega, Luigi De Siervo, che chiedeva una proroga fino a quella data per consentire alle società di trovare un accordo sul tema.
Dopo la lettera inviata dai club del massimo campionato al presidente del Coni, Giovanni Malagò, e alla sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali, in cui si definiva la pretesa della FIGC «non conforme al diritto» e si sosteneva che la Lega non può ricevere limitazioni alla propria autonomia «se non in presenza di motivi di interesse pubblico», l’AD De Siervo ha scritto a Gravina spiegando i motivi del mancato accordo sulla riforma dello statuto nell’assemblea del 27 gennaio scorso e dando seguito alla richiesta, avanzata giovedì scorso all’unanimità dai club, di avere più tempo a disposizione rispetto alla scadenza fissata al 31 gennaio.
Il tempo concesso in più, ha assicurato De Siervo, verrà impiegato per trovare una mediazione tra le varie posizioni. Nel rispondere positivamente alla richiesta, Gravina non ha però nascosto «l’imbarazzo e lo sconcerto» nell’apprendere dell’iniziativa attuata dalle società, di cui la federazione non era stata informata «fornendo così alle massime autorità governative e sportive l’immagine di una evidente lacerazione nel nostro sistema».
«Lacerazione che non giova alle iniziative della Federazione nell’interesse del sistema calcio e della Lega». Quanto alle contestazioni riguardo alle riforme, Gravina ha sottolineato infine che «nessuna società di serie A ha fatto ricorso nei termini previsti», ha concluso Gravina.
Paolo Dal Pino, attuale presidente della Lega Serie A, starebbe pensando seriamente alle dimissioni. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, infatti, sarebbe troppo profonda la spaccatura tra la stessa Lega e la FIGC dopo l’ultimatum di Gravina per far adeguare lo statuto ai principi informatori del Coni.
Una richiesta che avrebbe incrementato la distanza tra le due istituzione e portato Dal Pino a pensare alle dimissioni dal ruolo di presidente.