Venerdì 27 Agosto – Arena Zenone
Dopo la lectio brevis di Giuseppe Pascale (professore di Civiltà Bizantina presso l’Università della Campania “L. Vanvitelli”), intitolata IPAZIA E SINESIO: L’ESATTEZZA DEL “LIBERO” PENSIERO NEL MONDO TARDO ANTICO, andrà in scena lo spettacolo
CANTO ALQUANTO – Kosmographie per voce arco e firmamento. Omaggio a Ipazia di Stelle mai sazia
Una Lezione Concerto, poetico scientifica, in Agorà con la voce di Paola Tortora e il violino di Jòzek Cardas. Collaborazione artistica Teodoro Bungaro / Scrittura Creazione e Regia Paola Tortora
Lo spettacolo è una lezione concerto sul tema uomo e natura, attraverso la figura di Ipazia. Un omaggio ad una donna rivoluzionaria, che prima d’esser ferocemente trucidata nel V secolo d.c. per biechi motivi di potere, dedicò sé stessa alla filosofia, alla matematica, all’astronomia, e alla divulgazione del sapere. Ma trattasi anche di un’esperienza sonoro-musicale, puramente sensoriale, su parole e note di alcuni dei più eminenti scienziati, filosofi, poeti e musicisti, che hanno scritto e indagato sull’Infinito, dall’inizio dei tempi ai nostri giorni. In quest’epoca di particolare incertezza in merito alla ricaduta degli effetti del “progresso scientifico” sull’uomo, è forse utile tornare a riflettere sull’originarietà dell’esistenza, risanar lo spirito riaccendendo in noi la meraviglia, quella scintilla di stupore verso l’ignoto, di attrazione e feroce curiosità per l’insondabile; riattivando un contatto più autentico e rispettoso verso l’immensità che ci governa, Prendere coscienza dei limiti e delle fragilità dell’uomo rispetto al “Tutto”, è l’invito di questa Ipazia contemporanea che recita, rievocando le antiche lezioni in agorà, un’ode alla natura delle cose, per compiere un atto consapevole per la contemplazione dell’Universo. Un “concerto cosmico”, o meglio dire, ‘s-concerto’ cosmico data la sconcertante bellezza alla quale è dedicato. Un’orchestrazione che con approccio filosofico scientifico apre un acceso sguardo sulla nostra attuale e difficile condizione umana in epoca pandemica. Un inno alla vita! Di Ipazia si parla sempre e solo della sua terribile fine, come è giusto che sia, ma qui si desidera puntare l’attenzione più su ciò che la prima scienziata della storia, ha saputo trasmettere al futuro dell’umanità. L’amore per la conoscenza! Questi, i principali temi di una creazione che vuole fare da controcanto al terrore che minaccia l’uso improprio del sapere, declamato da una figura storica, che farà da guida ad uno straordinario viaggio macro-microcosmico, fra scienza, mito, e poesia dell’infinito.
Sabato 28 Agosto – Arena Zenone
EDIPOSTANCO
di e con Marco Grossi
Preceduto dalla Lectio brevis (da remoto) di Martina Treu, ricercatore confermato a tempo indeterminato in Lingua e Letteratura Greca, Università IULM, intitolata EDIPO TRAGICOMICO. TRAGEDIA GRECA E COMMEDIA DELL’ARTE A CONFRONTO.
“Edipostanco” nasce da un gioco con la maschera: durante il gioco questo prezioso strumento si è manifestato vivo, in grado di farsi veicolo semplice e diretto di emozioni e sentimenti primordiali. “La maschera conserva in sé quella forza superumana che è ancora in grado di stupire gli spettatori.” Spiega Marco Grossi. “Nel mio approccio ho deciso di non fermarmi alla tradizione della commedia dell’arte, ma di provare ad andare oltre… cioè prima: quando ancora essa era la personificazione di un demone che, eruttato dalla terra, correva senza posa lasciando che foglie, rami, fiori, terra, fango si attaccassero al suo corpo.” Quel demone, antenato dello zanni della commedia dell’arte, un giorno diventerà Arlecchino, quei rami e quelle foglie saranno le squadrate ed ordinate losanghe del suo costume; a quel costume preciso e codificato ho preferito quello primordiale e su questo ho basato il mio lavoro. Questa maschera primordiale, figura della terra che supera l’umano, può essere accostata al mito antico, può trasmettere le passioni e la catarsi che il mito antico regalava ai suoi spettatori: in essa la tragedia trova rifugio e si traduce in commedia.
Inizio spettacoli ore 21.00
Arena Zenone – Fondazione Alario – Viale Parmenide, frazione Marina di Ascea (SA)
Costo biglietto € 20 – Under 12 anni € 10