Stagione di prosa 2016-2017 da giovedì 9 a domenica 12 marzo
GLAUCO MAURI ROBERTO STURNO
in
Edipo il mito
tratto da
Edipo re – Edipo a Colono
di Sofocle
regie di
Andrea Baracco – Edipo Re
Glauco Mauri– Edipo a Colono
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
musiche Edipo a Colono Germano Mazzocchetti
elementi sonori Edipo Re Giacomo Vezzani
e con (in o.a.)
Ivan Alovisio
Elena Arvigo
Laura Garofoli
Mauro Mandolini
Roberto Manzi
Giuliano Scarpinato
Paolo Benvenuto Vezzoso
produzione: Compagnia Mauri Sturno – Fondazione Teatro della Toscana
A distanza di vent’anni, la Compagnia Glauco Mauri – Roberto Sturno ritorna a mettere in scena i due capolavori di Sofocle, per analizzare più compiutamente il mito immortale di Edipo, affidando la regia a due diversi registi: Glauco Mauri per Edipo a Colono, e Andrea Baracco per Edipo Re. Due registi, due generazioni a confronto, esempio di collaborazione e di continuità, oltre che condizione indispensabile per il futuro del teatro.
Edipo Re e Edipo a Colono, due testi rappresentati nella stessa serata, con due registi e due ambientazioni scenografiche diverse, unico l’autore, Sofocle, unica la traduzione di Dario Del Corno. Unico il cast: Glauco Mauri è Tiresia nell’Edipo Re e Edipo nell’Edipo a Colono, Roberto Sturno è Edipo nel primo e il Messo nel secondo, Elena Arvigo è Giocasta e Antigone; con loro in scena, impegnati nei due spettacoli in ruoli diversi, Mauro Mandolini, Ivan Alovisio, Laura Garofoli, Roberto Manzi, Giuliano Scarpinato, Paolo Benvenuto Vezzoso.
Le scene e i costumi sono di Marta Crisolini Malatesta, le musiche di Edipo a Colono di Germano Mazzocchetti e gli elementi sonori di Edipo Re di Giacomo Vezzani.
Lo spettacolo Edipo è una coproduzione della Compagnia Mauri Sturno con Fondazione Teatro della Toscana.
“Edipo Re e Edipo a Colono sono due capolavori fondamentali nella storia dell’uomo, per gli interrogativi che pongono alla mente e per la ricchezza di umanità e di poesia che ci donano. La storia di Edipo è la storia dell’UOMO, perché racchiude in sé tutta la storia del suo vivere.
Edipo Re e Edipo a Colono sono due opere scritte in epoche diverse della vita di Sofocle ed è nell’accostamento di questi due grandi testi che poeticamente si esprime e compiutamente si racconta la “favola” di Edipo alla ricerca della verità.
Alla fine del suo lungo cammino Edipo comprende se stesso, la luce e le tenebre che sono dentro di lui, ma afferma anche il diritto alla libera responsabilità del suo agire. Edipo è pronto ad accettare tutto quello che deve accadere ed è pronto a essere distrutto purché sia fatta luce. Solo nell’interrogarci comincia la dignità di essere uomini. E’ questo che Sofocle con la sua opera immortale dice a tutti noi.
Convinti che il Teatro sia un’arte che può e deve servire “all’arte del vivere” affrontiamo queste due opere classiche per trovare nelle radici del nostro passato il nutrimento per comprendere il nostro presente, questo è il nostro impegno e il nostro desiderio.” (Andrea Baracco, Glauco Mauri)
Durata dello spettacolo: EDIPO RE 75 minuti, EDIPO A COLONO 55 minuti
EDIPO – L’ONNIPOTENZA DELLA DISPERAZIONE
dalle note di regia di Andrea Baracco
“I testi classici hanno evidentemente una forza che ancora percepiamo. Metterli in scena, oggi, significa recuperare quella forza e farla risuonare nella nostra epoca, attraverso la ricerca di un punto di vista. Nel mio approccio con un testo classico non ricerco una fedeltà “filologica” […] Edipo Re è la tragedia del riconoscimento e del rovesciamento. […] Ma Edipo non rinuncia alla conoscenza, vuole fare luce, sapere chi è. Edipo è uno zoppo. Anziché procedere dritto seguendo un’unica direzione, egli segue traiettorie eccentriche e inusuali, riuscendo così ad osservare la realtà da luoghi altri, cogliendo nuove e inattese prospettive. Questo è il suo privilegio e insieme la sua condanna.
[…] “Basta un giorno a dare gloria un uomo, e basta un giorno a distruggerlo”. Così, il Coro dà il suo addio ad Edipo. E così, inizia per lui un lungo percorso di dolore e tormento che lo porterà poi, nell’Edipo a Colono, verso la sua fine”.
L’UOMO È LA MISURA DI TUTTE LE COSE
dalle note di regia di Glauco Mauri
“Il V secolo vide i più grandi avvenimenti della storia di Atene e Sofocle fu un testimone tra i più profondi dell’evoluzione morale che ad Atene ha accompagnato l’evoluzione religiosa e sociale. […] E l’uomo, sempre più disorientato e solo, si impadronisce del faticoso e abbagliante compito di capire “le cose”. […]
L’uomo comincia a porsi delle domande, comincia ad alzare il capo e a guardare il cielo con più coscienza e fierezza della propria dignità. Protagora afferma che “l’uomo è la misura di tutte le cose […] L’umano e il divino appaiono inconciliabili, ed è così che nasce la tragedia dell’esistenza. Sofocle è un grande narratore di questa tragedia. I suoi personaggi non sono solo delle grandi creazioni poetiche, sono anche i messaggeri di un’epoca nuova …] E quale uomo più di Edipo è l’uomo dei “perché?”. E quale viaggio più di quello di Edipo è l’esempio della fatica, del dolore, dello sconvolgente coraggio per raggiungere la verità.
[…] Gli occorrerà un lunghissimo viaggio nel dolore per arrivare, vecchio e cieco, a capire che l’uomo è responsabile solo delle azioni che lui ha voluto compiere[…] Al fondo del suo soffrire, di questa via crucis laica, Edipo ci dà il suo addio ma dice anche a noi tutti: vivete, soffrite, laceratevi ma cercate sempre di capire, di conoscere”.