Le Voci di dentro, Nicholas Tolosa espone da venerdì 16 a San Severo al Pendino a Napoli, con il patrocinio dell’OCPG dell’Università di Salerno.

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Venerdì 16 Ottobre 2020, presso la Chiesa di san Severo al Pendino, via Duomo 286 – Napoli, si inaugura alle 17,00 la personale d’arte contemporanea di Nicholas Tolosa con il patrocinio del Comune di Napoli e dell’ Osservatorio Comunicazione Partecipazione Culture Giovanili (OCPG) dell’Università di Salerno. La mostra, a cura di Dora Caccavale con testi critici di Roberto Sottile, Luca Ricci e Dora Caccavale,  si intitola “Le voci di dentro”.  Fino al 30 ottobre, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18.

Testo di Dora Caccavale

Da secoli Napoli rappresenta un teatro di splendore e contraddizione, città antichissima e al tempo stesso metropoli moderna. Una città dai mille volti che racchiude in sé tante città e che, in un’epoca in continua evoluzione, è riuscita comunque a mantenere salde le proprie radici storiche e culturali, dando vita a un magnifico scenario dove arte e cultura si fondono in un tutt’uno con il sentire religioso, con storie di tutti i giorni e tradizioni popolari.

Volti di una Napoli che Nicholas Tolosa, partenopeo di origine, descrive attraverso un lirismo esasperato, un linguaggio pittorico dominato dal bianco e il nero passando per le diverse sfumature dei grigi. È proprio l’utilizzo di questi colori a dare alle tele di Tolosa un taglio fotografico; immagini sospese nel tempo, che, oltre a richiamare alla mente le antiche pellicole istantanee, sono caratterizzate da una forte carica emotiva che punta diritta all’anima.

Il fil rouge della pittura tolosiana è quello che accomuna molti maestri – almeno da Caravaggio in qua – ovvero l’umanità posta al centro di una scena modellata con un intervallare di piani di luce e piani di ombra continua, carica di sentimenti, di emozioni, di Pathos; una scena perciò fortemente teatrale.

Artista dall’animo sensibile, Nicholas Tolosa nei suoi dipinti racconta diverse sfumature della città partenopea, attraverso tematiche che spaziano dall’esaltare le bellezze artistiche e culturali, nonché l’aspetto devozionale del popolo napoletano (Dormi; 79 d. C.; Ti ascolto); all’ambito della legalità e delle periferie (Giancarlo Siani; Grattacieli di Napoli); senza tralasciare la narrazione teatrale e folkloristica napoletana (Maschera quotidiana). Altra tematica è quella di una città sempre solidale e dalla parte degli ultimi (Povertà).

Quella che traspare è una Napoli bella e malinconica; un velo di malinconia avvolge infatti i soggetti dipinti da Tolosa. Essi colpiscono e catturano l’anima, segnati da sguardi che, pur manifestano dolore e tormenti interiori, vogliono comunque gridare alla vita, facendo emergere quelle “voci di dentro” che altro non sono se non le voci della moltitudine di uomini e donne che invadono l’osservatore rendendolo partecipe di frammenti del proprio vissuto.

 

 

Testo di Luca Ricci

Nicholas Tolosa è un artista che riesce a coinvolgere lo spettatore attraverso l’arte visiva come linguaggio universale.

Le sue visioni in bianco e nero, in acrilico su tela, più che dipinti, sono degli scatti fotografici contemporanei. La drammaticità plastica di una figura evocativa del passato è raccontata con la stessa profondità nelle opere con soggetti moderni.

Il contrasto delle tonalità è l’effetto che usa per marcare la sua estraneità dei fatti che ritrae. Si pone dietro l’obiettivo come un reporter. È il gesto sulla tela che ne esprime il concetto. Un gesto di denuncia e di perdita di fiducia nell’umanità.

Lo sfondo nero di alcuni lavori, fa da scenografia come il buio sul palcoscenico di un teatro dove l’attore è illuminato di luce bianca. Altri sono immagini iconiche scure che risaltano sullo sfondo più chiaro. La scelta anti cromatica della rappresentazione allude alla poetica della memoria e degli scatti delle prime macchine fotografiche.

Per citare Maupassant: “Le parole nere sulla carta bianca sono l’anima messa a nudo.”

La mostra” Le voci di dentro” è un percorso narrativo fatto di suggerimenti pittorici che comunicano con l’intelletto e l’emotività di ognuno.

Tolosa è sensibile all’arte classica antica e la paragona all’immortalità del disagio sociale incurabile ancora ai giorni nostri.

Calchi di Pompei nell’ultimo istante di vita e gente povera senza un futuro, giacciono a terra dipinti nella medesima sofferenza. Con la stessa abnegazione alla vita. Urlano di dolore soffocati dal destino.

I dipinti di Nicholas Tolosa sono fatti di silenzi che fanno rumore nei colori scuri e nelle ombre. Sono delle pause di vuoto che ci parlano come le voci di dentro.

 

 

Testo di Roberto Sottile

Un progetto artistico espositivo quello di Nicholas Tolosa che accompagna lo spettatore in un lungo viaggio verso l’incontro e la conoscenza delle tante storie che caratterizzano la nostra quotidianità.  L’artista diventa attraverso la sua arte, la sua ricerca strumento capace di raccontare l’esistenza umana e le sue più svariate e sensibili sfaccettature che compongono la realtà.

Il lavoro di Nicholas è il risultato di anni di studio e di ricerca sull’immagine la sua fruizione e la sua trasformazione. Ogni opera raccoglie idee, suggestioni, storie che rappresentano l’identità di questa contemporanea umanità. L’artista indaga, studia, osserva, per proporre attraverso la sua creatività, la sua visione del mondo e delle cose. Ogni immagine vive come un racconto quotidiano fatto di piccoli gesti, di momenti che si ripetono che diventano una ritualità antica che si fonde nel tempo moderno.

Nicholas Tolosa condivide con tutti quanti noi le sue  “visioni” sospese nel tempo, le sue “creature” che nonostante tutto e tutti vivono una storia antica e contemporanea. Ogni lavoro diventa un codice dove estrapolare elementi fondamentali per leggere il presente, dove un ruolo fondamentale viene determinato dall’elegante cromatismo pittorico.

Una tavolozza quella dell’artista apparentemente semplice, ma che denota una forte capacità di sintesi dove il linguaggio del colore viene annullato a favore di una lettura quasi monocromatica di grigi che trasforma ogni opera di Nicholas in una idealizzata vecchia foto del passato, capace di suggerire ricordi, di accendere idee, di scatenare emozioni.

Una pittura compiuta, elegante e nello stesso tempo capace con semplicità di raccogliere diverse espressioni racchiuse da un segno pittorico unico ed inconfondibile. Le voci di dentro, titolo di questo progetto espositivo personale, sono le voci che costituiscono le fondamenta essenziali della nostra comunità e del nostro stare insieme di cui Nicholas con la sua arte si fa interprete raffinato.

Un percorso che porta in scena il presente, le nostre radici, la nostra identità. Passato e presente che vivono contemporaneamente e ci regalano attraverso Nicholas una straordinaria storia infinita.

 

 

e-mail: nicholastolosa@tiscali.it

sito web: http://nicholastolosa.jimdo.com

instagram: https://www.instagram.com/nicholastolosa

facebook: https://www.facebook.com/TolosaNicholas

 

 

 

 

Note biografiche

Nicholas Tolosa nasce a Eboli (Sa) il 19 Aprile 1981. Matura una profonda esperienza artistica diplomandosi dapprima nel 1999 alla sezione Accademia del Liceo Artistico Statale “Carlo Levi” di Eboli, anno in cui fonda il gruppo hip hop 4K insieme al fratello e poi conseguendo nel 2005 la Laurea di I livello in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 2007 consegue un Master in Management dei Beni Culturali. Nel 2008 è docente esperto esterno in “scenografia/teatro” per il laboratorio teatrale del progetto PON F-2-FSE-2007-106 c/o Liceo Scientifico Statale “E. Medi”, Battipaglia (Sa). Proseguendo gli studi, nel 2009 consegue l’abilitazione all’insegnamento in “Disegno e Storia dell’Arte” presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli e un Master in Catalogazione dei Beni Archivistici e Librari. Nel 2010 consegue un Diploma di Perfezionamento in Storia dell’ Arte presso For. Com. in Roma e collabora per il “Napoli Teatro Festival Italia” in qualità di assistente scenotecnico per lo spettacolo “Romeo and Juliet” al teatro Mercadante di Napoli in prima nazionale con la regia di Alexander Zeldin. Nel 2011 consegue la Laurea Specialistica di II livello in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo indirizzo Scenografia per il Teatro presso l’ Accademia di Belle Arti di Napoli e partecipa ad Artexpo Arezzo. Nello stesso anno fonda insieme ad un amico di vecchia data l’ Associazione Culturale “Accademia dei Partenopei”, della quale disegna e realizza anche il logo. Nel 2012 è nominato cultore della materia in Storia dell’ Arte presso l’ Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 2014 vince il primo premio della rassegna artistica “Arte in Vetrina” tenutasi a Salerno presso Palazzo Fruscione, è finalista nazionale alla Biennale MArteLive a Roma presso Macro Testaccio e consegue un Diploma di Perfezionamento in Educazione artistica presso For. Com. in Roma. Durante lo stesso anno espone a Napoli, prima con una personale a Castel dell’ Ovo e poi al museo Madre. Nel 2015 espone prima all’ Art Gallery della Mostra d’ Oltremare e poi al Pan di Napoli per il trentennale della morte di Giancarlo Siani. Nel 2016 riceve una menzione speciale al Premio Centro Direzionale per l’ Arte tenutosi a Napoli presso Re.work, consegue l’ abilitazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità presso l’ Università Suor Orsola Benincasa ed espone nuovamente al Pan di Napoli con una personale. Nel 2017 prosegue l’ attività espositiva che lo vede protagonista con tre personali, prima alle Scuderie di Villa Favorita ad Ercolano (Na) e successivamente a Castel di Sangro (Aq) con due differenti mostre presso la Pinacoteca Patiniana e il Museo Civico Aufidenate. Il 2018 lo vede impegnato con una personale al Museo d’ Arte Contemporanea Città di Caserta. Nel 2019 parte la realizzazione del suo progetto pubblico “Nafricapoli” e prende parte alla collettiva organizzata dal Museo Madre di Napoli presso il Castello Macchiaroli di Teggiano (Sa) a cura di Andrea Viliani e Silvia Salvati. Una sua opera è presente nella collezione permanente del Museo Madre di Napoli. Ha partecipato a numerose mostre  nell’ ambito nazionale. E’ del 2009 la partecipazione alla Biennale Internazionale di Firenze. Insegna disegno e storia dell’ arte. Vive e lavora a Napoli.

Hanno scritto di lui: Ada Patrizia Fiorillo, Beppe Palomba, Maria Pia De Martino, Maria Cristina Antonini, Delio Salottolo, R. Mallon / D. Scalera / E. Di Legge / A. Volpe – giuria Arte in Vetrina, Marcella Ferro, Stefania Trotta, Francesca Merz, Valentina Mastronardi, Valeria Barison, Simona Gamberini, Chiara Capomaggi, Vera Pitzalis, Nuria Rivaya Bustamante, Valeria Fatato, Donatella Valentino, Monica Boghi, Alessia Del Fiore, Ilaria Amato, Martina Di Domenico, Amalia Gravante, Annachiara De Maio, Claudia Di Cino, Sara Ulivi, Camilla Barni, Sabrina Pugliese, Lucrezia Lombardo, Francesca Ombres, Daniela Borrelli, Massimo Sgroi.