Quello che le aziende italiane hanno sperimentato negli ultimi anni è un cambiamento epocale non solo nella produzione, ma soprattutto nel pubblico e quindi, di conseguenza, nella strategia di comunicazione. Si è entrati infatti nell’era del digitale e anche il marketing ha dovuto cambiare pelle.
Una trasformazione necessaria e obbligata, resa sempre più urgente soprattutto dal nuovo target di riferimento: la Generazione Z. Sono loro, infatti, gli utenti più attivi online, sono loro la platea di appassionati, fans, acquirenti e clienti che i brand devono provare a catturare. E solo chi è disposto a cambiare riuscirà nell’impresa. Lo ha spiegato Philip Kotler, grande esperto di pubblicità e comunicazione, in occasione dell’ultimo Marketing Forum.
Lo statunitense classe 1931 ha messo in evidenza il sorgere di un nuovo paradigma nel marketing del presente, quello che si basa sulle 5C:Customers, Company, Collaborators, Competitors, Context. “Le aziende devono capire che nella digital era, nella new economy, anche il marketing deve evolvere partendo dal riconoscere che oggi qualunque tipo di comunicazione, ricerca, acquisto, condivisione passa attraverso uno smartphone. Le persone sono connesse a livello globale e possono essere influenzate in molti modi differenti, non più solo attraverso l’advertising“, ha spiegato Kotler.
È proprio in questo senso che si devono leggere gli sforzi di grandi brand online legati alla filiera del gioco pubblico, che hanno messo in campo una vasta strategia di marketing tesa proprio ad ingrandire il suo pubblico e ad alimentare l’interesse dei navigatori. Grazie a piattaforme digitali all’avanguardia, a un portfolio di giochi sempre più in espansione e soprattutto grazie ai serie di bonus riservati ai nuovi clienti, queste piattaforme hanno visto crescere notevolmente il proprio pubblico.
È questa la strada scelta da molte aziende, dei settori più disparati. Una scelta che non può non tenere in considerazione il boom degli ultimi social network. Uno su tutti: TikTok. Il nuovo marketing digitale prende allora sempre di più le sembianze del video marketing, fatto di video brevi, veloci ma funzionali, capaci di attirare l’attenzione e di essere condivisi su diverse piattaforme: YouTube, Instagram oppure il tradizionale Facebook. Un marketing video ma soprattutto mobile, dal momento che stando ai dati di Google Consumer il 61% degli acquisti online sono effettuati da smartphone, una percentuale che solo due anni fa era ancora del 27%.
Bisogna leggere questi dati, insomma, per capire dove sta andando il mondo dell’economia e della comunicazione. E soprattutto per capire quale sarà il futuro.