“L’Italia è la prima in Europa nel turismo riproduttivo. Ci sono ogni anno almeno 10mila coppie eterosessuali, sposate o stabilmente conviventi, che migrano per motivi riproduttivi, soprattutto in Spagna, che è la capitale europea della procreazione medicalmente assistita, dove esiste un importante centro di riproduzione a Barcellona dove viene praticata da anni anche la fecondazione eterologa. Anche a Malaga esiste un grande centro. I centri spagnoli concentrano il 35 – 40 % del totale degli interventi di procreazione assistita che si realizzano in Europa. La maggior parte di questi “turisti”, provengono da Italia, Francia e Inghilterra. Un centro esiste anche in Grecia, a Salonicco, dove i costi sono notevolmente inferiori”. Lo ha spiegato il professor Achille Tolino Professore Ordinario di Ginecologia ed Ostetricia e specialista in Medicina Legale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, di Napoli, durante la conviviale rotariana a lui dedicata intitolata “ Hightlights nella Procreazione Medicalmente Assistita”, organizzata al Grand Hotel Salerno, dal Presidente del Rotary Club Salerno Est, presieduto dall’ingegner Achille Parisi. Il professor Tolino ha spiegato che molti divieti che esistevano nel 2004 per la fecondazione assistita sono stati aboliti grazie alle varie sentenze della Corte Costituzionale emesse dal 2014 a oggi:” Dal 2014 si può fare la fecondazione eterologa, con seme di un donatore o ovulo di una donatrice, che fino al 2004 non era possibile fare. Si può anche fare la diagnosi genetica pre – impianto che è la forma più precoce di diagnosi prenatale che consente di identificare anomalie del patrimonio genetico negli embrioni prodotti in vitro”. Oggi la fecondazione assistita è molto diffusa:” A causa delle molte infertilità maschili, difficilmente curabili con cure ormonali o chirurgiche, che arriva a interessare il 48% della popolazione maschile italiana. E’ più facile curare l’infertilità femminile che quella maschile”. In quasi tutta l’Italia oggi le donne possono effettuare la procreazione assistita nei centri pubblici:” Le donne fino a 44 anni di età possono effettuare la procreazione assistita pagando solo il ticket, mentre le donne che superano questa età devono pagare tutto”. In Campania però questo non è possibile:” In Campania, nonostante la legge lo consenta, ancora non si può fare la fecondazione eterologa nei centri pubblici, ma solo in quelli privati. Non si è avuto il via, né con Stefano Caldoro, prima, né con Vincenzo De Luca oggi”. Il professore napoletano ha spiegato che i giovani di oggi sono più soggetti a infertilità rispetto a prima: ” Per un basso numero di spermatozoi che può essere causato dallo stress, dal consumo di fumo, di alcol e di stupefacenti”. Il professor Tolino ha anche parlato della fertilità conservata nelle pazienti oncologiche giovani:” Ci sono donne giovani che hanno dei cancri e che a causa delle cure chemioterapiche, radioterapiche e chirurgiche, non possono più procreare. Quindi anche nel campo oncologico, la procreazione assistita è importantissima perché congelando gli ovociti nelle banche di ovociti autorizzate, prima di iniziare le cure oncologiche, è possibile poi trasferirli, quando la paziente sarà guarita, in numero congruo nel suo utero, mentre i rimanenti rimangono, per legge, congelati”. In Campania esistono due banche di ovociti: ” Una presso il Polo Oncologico della Federico II di Napoli e l’altra presso l’Ospedale Moscati di Avellino che conserva i gameti maschili e femminili di Avellino, Salerno e Benevento”. Il ricorso alla procreazione medicalmente assistita è in aumento anche a causa dell’aumento dell’età media della popolazione:” Non c’è un limite di età anche se viene sconsigliata alle donne con un’età superiore ai 50 anni. La famosa cantante Gianna Nannini ad esempio ha concepito la sua bambina, a 54 anni, con fecondazione assistita omologa”. Il professor Tolino ha anche spiegato che in Italia i donatori di seme e di ovociti non percepiscono alcun compenso se non un rimborso spese da documentare mentre in Europa i donatori percepiscono delle cifre forfettarie :” Per questo motivo i donatori in Italia sono pochi e i centri italiani sono costretti a comprare in Spagna i gameti maschili e femminili attraverso dei service. Per avere sei ovociti si pagano dai duemila ai tremila euro”.
Aniello Palumbo