pubblichiamo il comunicato diramato dagli 81 lavoratori dello stabilimento “Essentra” S.p.A (ex Filtrona) di Via De Luca, che è stato chiuso nella giornata di venerdì a seguito di decisione unilaterale della proprietà.
Siamo stati colpiti alle spalle.
Siamo stati ingannati da una direzione aziendale inadeguata a mantenere corrette relazioni sindacali.
Non ci siamo mai trovati di fronte ad una cosa simile nel confronto con le aziende locali e multinazionali. L’industria e l’occupazione della provincia di Salerno hanno subito una ennesima sconfitta dopo la decisione unilaterale dell’azienda “ESSENTRA” di cessare l’attività e licenziare in tronco 81 lavoratori, che dal 3 febbraio sono senza lavoro e senza alcuna prospettiva. L’azienda aveva dichiarato soltanto due mesi fa che i volumi di lavoro previsti per quest’anno erano simili a quelli dell’anno passato; nessun segnale allarmante, ma un riconoscimento all’efficienza, alla qualità e alla produttività, tanto che· si era raggiunto il massimo del premio di risultato nel 2013.
Perché questa scellerata decisione?
Quello che più ci indigna riguarda il metodo: una telegrafica comunicazione da parte della direzione aziendale, senza alcuna possibilità di mediazione, senza dare risposte concrete sulle cause che hanno determinato la crisi. L’abbiamo definita una barbarie che nulla ha a che vedere con la correttezza del confronto tra le parti e che, soprattutto, non denota alcun rispetto per la dignità dei lavoratori.
In nome di questa dignità ci siamo opposti e abbiamo chiesto a tutte le istituzioni di fare fino in fondo la loro parte affinché l’azienda riapra il confronto per far rientrare i licenziamenti, riprendere l’attività nel sito di Salerno ed evitare che il tessuto produttivo della nostra città perda ulteriori pezzi pregiati di industria e occupazione.
Chiediamo a tutta la comunità di accompagnarci nelle nostre ragioni e nelle azioni di lotta che nei prossimi giorni metteremo in atto, a partire dall’assemblea permanente che ci vede riuniti dal3! gennaio presso i locali dell’azienda.
Occorre una mobilitazione generale per impedire che 81 famiglie si ritrovino nella disperazione e nella solitudine. DIFENDIAMO L’OCCUPAZIONE, DIFENDIAMO LA DIGNITA’