Nella suggestiva cornice della Domus Sessoriana, presso Santa Croce in Gerusalemme, nei giorni 20 e 21 settembre l’ANSI (Associazione Nazionale Scuola Italiana) ha insediato la sua prima Consulta Giovanile. L’evento,approvato dal Consiglio Nazionale su proposta del Vice Presidente Lucio Biasillo, “costituisce -ha dichiarato il Presidente Nazionale Carlo Chirico- un rinnovato atto di fede nei valori per i quali l’Associazione ha operato nel corso della sua lunga storia: libertà d’insegnamento,primato della famiglia nel processo formativo, innovazione didattica al passo con lo sviluppo della scienza e della tecnica,formazione permanente”.
I lavori,coordinati dal Segretario Generale Franco Apicella e animati dagli interventi dei dirigenti nazionali Anna Barbato, Luigi Maranzani , Genny Manzo, sono stati seguiti con vivo interesse dai giovani che hanno arricchito il lungo e proficuo dibattito con richiami alle problematiche specifiche della loro condizione nella realtà delle regioni di provenienza. Nelle conclusioni il vice Presidente Biasillo ha dato loro una serie di indicazioni operative, manifestando ampia disponibilità della Presidenza Nazionale per i progetti che vorranno elaborare nell’ambito delle loro realtà territoriali.
Nell’ambito della iniziativa il Presidente Chirico ha altresì invitato il dott. Giovanni Pecoraro, Presidente dell’ANPAR (Associazione Nazionale per l’arbitrato e la conciliazione) ad illustrare ai giovani convenuti le modalità di accesso e le opportunità della “nuova professione” del conciliatore recentemente entrata nel nostro ordinamento.
L’interesse suscitato ha indotto molti dei presenti ad istituire sedi operative della attività di conciliazione presso i Comitati le cui strutture lo consentano e a chiedere alla Presidenza Nazionale l’organizzazione di un corso di formazione per l’iscrizione nell’albo dei conciliatori,riservato ai Dirigenti ANSI su tutto il territorio nazionale. La Presidenza,aderendo alla sollecitazione, ha auspicato la più stretta collaborazione tra l’ANPAR e l’ANSI, per le loro specifiche vocazioni formative.