Lambiase: "Grandi Opere"? Pozzo senza fondo ed inutili. Sono più di immagine che funzionali.

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giampaolo lambiaseda Gianpaolo Lambiase, Consigliere Comunale, riceviamo e pubblichiamo

Enormi problemi tecnico-burocratici intralciano la realizzazione delle “Grandi Opere” a Salerno.  Crescono contenziosi complessi che impegnano il Comune anche contro gli stessi Enti Pubblici (o gli Uffici Statali), che hanno espresso il proprio assenso ed hanno partecipato all’iter di approvazione del progetto.

Le Grandi Opere sono tutte incomplete tranne la Stazione Marittima (anch’essa non ancora utilizzabile per necessità di lavori di escavo dei fondali adiacenti). Stanno diventando un “pozzo senza fondo”, nel quale si buttano decine di milioni di Euro di finanziamenti pubblici, senza averne beneficio per la collettività.

I tempi lunghissimi di realizzazione costano … ed i contenziosi aumentano ancora di più le previsioni di spesa.

Il sottopasso della Lungo Irno realizzato tra via Vinciprova ed il grandHotel Salerno: si è aperto un contenzioso difficilmente risolvibile tra Comune, Ferrovie dello Stato e ditta esecutrice dei lavori.

La Cittadella Giudiziaria: tre edifici pronti, altri tre sono ancora da completare; non si trasferiscono ancora gli uffici giudiziari nemmeno nella parte appena terminata perché non viene completato nè collaudato l’impianto di “sicurezza attiva”.

Il Trincerone Est (nei pressi di via Nizza): non è possibile montare le travi di copertura senza interruzione temporale dei transiti sulla linea ferroviaria; le Ferrovie dello Stato concedono solo 40 minuti a notte, tempo insufficiente per continuare i lavori.

Piazza della Libertà: i costi dell’opera sono raddoppiati per i problemi “tecnici” a tutti noti.

Porta Ovest (gallerie da via Ligea al vallone Cernicchiara): il lavoro spesso si interrompe, per forti interferenze tecniche (problemi di stabilità dei viadotti delle ferrovie, dell’Autostrada e dei costoni rocciosi), e per interferenze economico-giudiziarie (la ditta esecutrice è stata oggetto di provvedimento di interdittiva Antimafia ed il personale continua a lavorare in “amministrazione straordinaria”).

L’Amministrazione Comunale sarà in grado di superare questi gravi problemi  in tempi brevi per non rendere le Grandi Opere inutili e non più rispondenti alle “esigenze” per cui furono progettate?

La questione è però anche altra: è sempre più evidente che alcune delle Grandi Opere, che si è deciso di realizzare, rispondono più ad esigenze di “immagine”, che ai reali bisogni della città!

Oggi però abbiamo sempre più carenza di fondi pubblici, aumenta la disoccupazione, l’economia locale è in crisi, i servizi erogati ai cittadini dal Comune non rispondono più a livelli adeguati di modernità ed efficienza (raccolta rifiuti, servizi sociali, trasporto pubblico). Bisogna selezionare in futuro con grande attenzione le Opere indispensabili, urgenti, necessarie. Non solo producendo progetti più adeguati, ma anche valutandone i costi futuri di gestione ed il ritorno economico, occupazionale e sociale.