L’amaca di domani, Michele Serra in Sala Pasolini giovedì 9.

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SPA live in collaborazione con Teatri Uniti

 

presenta

 

da giovedì 9 dicembre 2021 a Salerno, Caserta e Napoli

 

L’amaca di domani

 

Considerazioni in pubblico alla presenza di una mucca

 

di e con Michele Serra

regia Andrea Renzi

 

aiuto regia Luca Taiuti
scene e costumi Barbara Bessi
luci Cesare Accetta

organizzazione generale Lello Becchimanzi

 

Un racconto ironico e sentimentale in cui il giornalista, umorista e autore apre le porte della sua bottega di artigiano della scrittura

Le parole, con le loro seduzioni e le loro trappole, sono le indiscusse protagoniste di L’amaca di domani. Considerazioni in pubblico alla presenza di una mucca, il monologo teatrale, comico e sentimentale, impudico e coinvolgente, con il quale Michele Serra “approderà” sui palcoscenici della Sala Pasolini di Salerno (giovedì 9 dicembre ore 21.00), Teatro Comunale Costantino Parravano di Caserta (venerdì 10 dicembre ore 20.45) e Teatro Nuovo di Napoli (sabato 11, ore 21.00, e domenica 12 dicembre, ore 18.30).

Presentato da SPA live in collaborazione con Teatri Uniti, l’allestimento, diretto da Andrea Renzi, si avvale delle scene e i costumi a cura di Barbara Bessiluci, le luci di Cesare Accetta, l’aiuto regia di Luca Taiuti, e s’inserisce nella stagione teatrale 2021/2022 programmata dal Teatro Pubblico Campano, diretto da Alfredo Balsamo.

Il nucleo è tratto dal libro “La sinistra e altre parole strane”, in cui Michele Serra apre al lettore la sua bottega di scrittura, e, strada facendo, il testo si è arricchito di considerazioni su un mestiere faticoso e fragile: scrivere.

Le persone e le cose trattate nel corso degli anni – la politica, la società, le star vere e quelle fasulle, la gente comune, il costume, la cultura – riemergono dal grande sacco delle parole scritte con intatta vitalità e qualche sorpresa.

Nel raccontare la storia dei suoi corsivi, iniziati sull’Unità il 7 giugno 1992 (la rubrica si chiamava Che tempo fa) e proseguiti dal 2001 su Repubblica con l’ormai celebre Amaca di 250 parole, Michele Serra ripercorre anche la sua vita, professionale e privata. Fondamentali sono i suoi esilaranti inizi, il rapporto con i genitori, molto diversi tra di loro, la sintesi, centrale per il suo lavoro ma difficile da realizzare, quasi una sorta di dono, e l’inevitabile politica, grande protagonista di molte delle sue riflessioni.

Serra, che ha scritto molto altro tra cui romanzi e poesie, si sofferma anche sull’innovativa satira di Cuore rileggendone alcuni titoli, ma presto torna ai suoi corsivi, soffermandosi sul Text Mining, che gli ha consentito di capire su chi e su che cosa ha scritto di più, con qualche risvolto talvolta un po’ inquietante.

“Scrivere ogni giorno, per ventisette anni, la propria opinione sul giornale – così Serra in una nota – è una forma di potere o una condanna? Un esercizio di stile o uno sfoggio maniacale, degno di un caso umano? Bisogna invidiare le bestie, che per esistere non sono condannate a parlare? Il vero bandolo, come per ogni cosa, forse è nell’infanzia. Il finale, per fortuna, è ancora da scrivere”.

Michele Serra è nato a Roma ed è cresciuto a Milano. Ha cominciato a scrivere a vent’anni e non ha mai fatto altro per guadagnarsi da vivere. Scrive su la Repubblica e L’Espresso.

Scrive per il teatro e ha scritto per la televisione.

Ha fondato e diretto il settimanale satirico Cuore.

Per Feltrinelli ha pubblicato, tra l’altro: Il nuovo che avanza (1989); 44 falsi (1991); Poetastro. Poesie per incartare l’insalata (1993); Il ragazzo mucca (1997); Che tempo fa (1999); Canzoni politiche (2000); Cerimonie (2002); Tutti i santi giorni (2006); Breviario comico. A perpetua memoria (2008); Gli sdraiati (2013); Ognuno potrebbe (2015); Il grande libro delle Amache. 25 anni di storia italiana con pochi cedimenti allo sconforto (2017); La sinistra e altre parole strane (2017); Le cose che bruciano (2019) e Osso (2021, con le illustrazioni di Alessandro Sanna).