La terza serata della sesta edizione di “Un Libro Sotto Le Stelle”, la rassegna letteraria promossa ed organizzata dall’Associazione “Meridiani”, con il patrocinio del Comune di Maiori e la collaborazione di Tecnoscuola, svoltasi venerdì sera nell’Anfiteatro dei Giardini del Lungomare Amendola di Maiori, è stata dedicata alla principale figura del panorama politico-istituzionale italiano, il Presidente Della Repubblica Giorgio Napolitano.
Protagonista della terza serata della kermesse maiorese è stato infatti il lavoro di Paolo Franchi, prima firma de “Il Corriere Della Sera”, intitolato “Giorgio Napolitano. La Traversata da Botteghe Oscure al Quirinale”. Ne hanno discusso con l’autore Giuseppe Scanni, giornalista e Direttore Relazioni Esterne e Rapporti Istituzionali dell’ANAS, il Presidente Onorario dell’Associazione “Meridiani” Agostino Pedone, il giornalista RAI Carlo Verna, ed il Sindaco di Maiori Antonio Della Pietra, che ha notato come anche il suo percorso politico sia stato una traversata, dal PCI, al PSI, fino al PD.
Il dibattito è stato moderato dall’inviata ed anchorwoman di Sky TG 24 Ilaria Iacoviello (protagonista della serata precedente con il suo lavoro dedicato al terremoto dell’Aquila del 2009). Nel corso del dibattito è stata analizzata la figura di Napolitano come uomo di partito prima e come uomo delle Istituzioni poi, definita da Franchi come “traversata” proprio per evidenziarne le asperità e le difficoltà, facendo luce sull’atarassia del Presidente Della Repubblica, ossia la sua capacità di controllare le passioni, e sul forte senso di unità del partito prima, partito che Napolitano voleva approdasse dal comunismo alla socialdemocrazia, e sull’unità del Paese e delle Istituzioni da Presidente della Camera prima e della Repubblica in seguito, per giunta rieletto. Particolarmente interessanti le riflessioni del Prof. Scanni, che ha sottolineato come Napolitano non sia affatto un presidenzialista, ma che abbia cercato di muoversi colmando un vuoto che hanno lasciato i partiti, essendo la nostra Costituzione, al di là delle facili retoriche su “la più bella del mondo”, fondata su un modello di partito, quello di massa tipico del ‘900, che è stato progressivamente svuotato di tutti i suoi contenuti fino a diventare una scatola vuota. Napolitano ha dunque cercato di colmare questo vuoto. E’ stato dato anche rilievo alla rottura di Napolitano con l’allora Segretario del PCI Berlinguer, che avvenne nel 1981 con un articolo su “L’Unità”; Napolitano avrebbe voluto, proprio in funzione della sua volontà di smuovere il PCI verso la socialdemocrazia, un atteggiamento di maggiore apertura nei confronti del PSI, peraltro già partner di governo nelle giunte di diverse grandi città italiane. Sempre il Prof. Scanni ha posto l’accento sul ruolo fondamentale che ebbe Napolitano nel far entrare l’allora PDS nell’Internazionale socialista, raccontando come nel viaggio di ritorno da Berlino, trovatisi casualmente sullo stesso velivolo, proprio l’attuale Capo Dello Stato abbia cercato, senza successo, di provare ad instaurare un dialogo tra i 2 segretari, Craxi per il PSI ed Occhetto per il PDS, rimanendo deluso per l’insuccesso del tentativo. Napolitano è un laico ma con grandi valori, con un grande senso delle istituzioni, della politica come interesse per la cosa pubblica, e soprattutto dell’etica. Si è infine provato ad analizzare quello che potrà essere il secondo settennato di Napolitano, partendo proprio da dove finisce il libro di Franchi, cioè dal disappunto per la “salita in campo” di Monti, e dall’ancora più profondo disappunto per le mancate riforme istituzionali, e soprattutto quella delle legge elettorale, legge elettorale che sarà, secondo i partecipanti al dibattito, un punto fermo del secondo mandato di Napolitano, sempre nel profondo rispetto delle istituzioni che continua a caratterizzare l’azione del Capo Dello Stato, tra “il pessimismo dell’intelligenza e l’ottimismo della volontà”.
PIETRO PIZZOLLA