La storia di Maria Pia, Maria Pia una ragazza come tante in cerca di un lavoro nonostante la pandemia.

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Una mattina apri la  cassetta della posta e trovi un biglietto  con su scritto :” Sono Maria Pia , ho 25  anni , sono operativa  a  Salerno  e  offro il mio lavoro…”.

Maria Pia ha  25  anni, è una ragazza  come tante  che  pur avendo studiato  non  riesce  ancora  a lavorare, guida un’auto,   ama i bambini  e  i cani. Vorrebbe poter fare la  dog sitter , ma  anche la baby sitter, aiutare i bambini nei compiti, ma è disposta  anche  a fare  volantinaggio,  spesa a  domicilio, possiede una  macchina fotografica e potrebbe  anche  realizzare piccoli   servizi  fotografici. Insomma  farebbe di tutto pur  di lavorare. Ecco, lei  come tanti ragazzi nativi  digitali tuttofare,  con qualche  ambizione forse   d’altro   tipo  vuole semplicemente   sentirsi utile  e lavorare. Chissà  a quante porte  avrà  bussato  prima di scrivere  questo  biglietto . Non conosciamo Maria Pia  ma lei rappresenta  quel gruppo  sempre più numeroso  di   giovani,  ex  studenti,  che  non aspetta un  concorso pubblico,  un colloquio di lavoro in un’azienda  che non arriverà mai,  cerca di darsi da fare, di lavorare appunto. Un biglietto  scritto  su un foglio bianco in word  al p.c.,  che rappresenta un appello  a quella  Repubblica Italiana   democratica e fondata sul lavoro.

Un  grido  di speranza  di chi lascia  i suoi sogni un cassetto, non vuole  andar via dalla sua città e  cerca di rendersi utile ad una  comunità  distratta e  a volte assente, lontana dal  bisogno reale  delle nuove generazioni per non parlare  delle più anziane. Questa città  come tante, né metropoli, né paese, è una città  che  non ascolta il bisogno spesso dei cittadini ma soprattutto   di quell’esigenza che dovrebbe coniugare domanda ed offerta,   canalizzando in politiche territoriali impegno, passione,  servizio e civiltà.

Ecco  cosa ci fa pensare un biglietto  come quello di Maria Pia,  come direbbe il mitico Lucio Dalla “ caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po’…” e purtroppo questo indimenticabile e terribile anno vecchio è  finito ormai e un altro  arriverà con l’augurio  che  in tanti  come Maria Pia  non abbiamo   bisogno di lasciare il proprio numero di telefono  in una cassetta postale ma possano cogliere  nuove e  giuste opportunità per sentirsi  cittadini  con dignità  che solo il lavoro dà.

Gilda  Ricci