L’Istituto Alberghiero “Roberto Virtuoso” di Salerno ha registrato negli ultimi anni un trend assolutamente positivo circa la crescita del numero degli iscritti. Le ragioni sono da ricercare nell’integrazione tra una solida base di istruzione generale e una formazione professionale, più specializzata e maggiormente rivolta alle applicazioni pratiche, che include attività di laboratorio e di tirocinio, con un’elevata possibilità di inserimento nel mondo del lavoro.
Il “Virtuoso”, i cui indirizzi principali sono cucina, sala-bar e vendita, e accoglienza alberghiera è dislocato oggi in 3 sedi: quella centrale di via S. Calenda con circa 400 iscritti, una succursale in via S. Pertini presso le scuole Barra con circa 600 studenti, ed infine la terza sede, recuperata all’ultimo momento l’anno scorso, in via Urbano II dove ci sono 9 classi e circa 200 studenti. Una mole, dunque, di iscritti che necessita spazi adeguati, come sottolineato dal dirigente scolastico Gianfranco Casaburi: «Certamente quest’anno abbiamo avuto molte iscrizioni, siamo infatti in contatto con il Provveditorato e la Provincia perché abbiamo grossi problemi di spazio e c’è il forte rischio che non potremo accogliere tutti i nuovi iscritti a causa della mancanza di aule disponibili e di laboratori sufficienti».
Tra i progetti futuri, l’Istituto Alberghiero si sta attrezzando per potenziare il proprio rapporto con il territorio e sta cercando di organizzare per l’anno prossimo nuovi progetti nel settore turistico ed enogastronomico. «Ci interessa molto avere un rapporto diretto con una città a vocazione turistica come Salerno», afferma Casaburi, «Io penso che la scuola alberghiera debba essere un punto di forza del territorio. Penso ad un percorso turistico ed enogastronomico organizzato da questo Istituto, in cui chi arriva a Salerno e viene a visitare questa città, ma anche chi vi transita solamente perché diretto verso la costiera Amalfitana, Paestum, Pompei ecc., possa essere intercettato, accolto, accompagnato a visitare il centro storico, portato in barca a vela fino a Cetara, dove ci sono delle antiche e belle fortificazioni, dove si va a vedere la lavorazione del pesce azzurro ed eventualmente si viene accolti in un ristorante tipico. E’ questa un’idea che ha un costo pressoché zero e sicuramente dà al turista un senso di ospitalità che oggi in alcuni casi manca. In quest’ottica ritengo necessario recuperare l’interesse delle organizzazioni che sono preposte al turismo, quali la Camera di Commercio, l’Associazione degli Industriali e le Aziende del Turismo. L’idea di avere aziende del territorio che ci possano indicare quali sono le loro esigenze, ci consentirebbe di adeguare la nostra offerta formativa in modo congruo. Auspichiamo, infine, di poter essere coinvolti in quegli eventi che vedono Salerno protagonista sotto il profilo turistico: parlo del porto turistico, delle navi da crociera, della manifestazione “Luci d’Artista”. Sono tutti momenti in cui potremmo essere chiamati a esprimere la nostra professionalità offrendo a coloro che arrivano accoglienza e prodotti tipici ».
Mirella Sacino