Una serata di ricordi, di passioni, ed emozioni è stata vissuta dai soci del Rotary Club Salerno Est grazie al noto giornalista salernitano Giovanni Vitale che ha raccontato “ Un secolo di passione Salernitana” durante la conviviale rotariana a lui dedicata organizzata, al Grand Hotel Salerno, dal presidente del Club rotariano, l’avvocato Carmine Napoli:” Giovanni Vitale è mio amico dai tempi di Tom Rosati alla Salernitana, squadra della nostra città alla quale ognuno di noi può legare almeno un momento, un ricordo della propria vita”. Giovanni Vitale 54 anni fa ha iniziato a scrivere sul quotidiano “ Il Roma”:” Poi ho scritto su “Il Quotidiano dell’Informazione”, che era l’edizione pomeridiana del “Corriere della Sera” , su “L’Occhio” e su “Il Resto del Carlino”. Ho collaborato anche con le emittenti televisive “Telecolore” e “Tv Oggi”.
Vitale ha ricordato, attraverso le immagini di un video realizzato dall’emittente televisiva “Telecolore”, i momenti felici e meno felici della storia della Salernitana a partire da Donato Vestuti:” Il progenitore del calcio salernitano: non ha fatto in tempo a vedere la fondazione della Salernitana perché morì nel 1918, una settimana prima della fine del primo conflitto mondiale, e quindi prima del 19 giugno 1919, giorno di nascita della Salernitana. In quella data dieci soci fondatori, capitanati da Matteo Schiavone, che fu anche allenatore giocatore della squadra, si riunirono in uno studio notarile di Via Mercanti”. Vitale ha ricordato che la Salernitana disputava, nel 1920, le sue partite sul campo di Piazza D’Armi, dove c’è la Caserma Angelucci: ” Militava nel Campionato Promozione e avendo vinto tutte le partite arriva a disputare la finale con la squadra del “Brasiliano Napoli”: all’andata, a Napoli, perde 5-0, al ritorno, a Salerno, vince 5-0; si decise di disputare la partita di spareggio a Nocera Inferiore, ma la squadra napoletana rinuncia per protesta e la Salernitana vince a tavolino e viene promossa in Prima Categoria che è l’attuale Seria A”. Vitale ha anche ricordato che la Salernitana ha disputato 95 campionati in cento anni:” Ha rinunciato a disputare tre campionati: nel 1922-23, 1925 – 26 e 1926- 27. Dal 1943 al 1945 il calcio italiano si fermò a causa degli eventi bellici. La Salernitana ha disputato un campionato di Serie D, un campionato di Serie C2, 57 campionati di Serie C , 29 in Serie B e 7 in Serie A ”. Avallone ha ricordato che nel 1931 venne costruito lo stadio di Piazza Casalbore e che venne inaugurato ufficialmente nel 1934 :” Si chiamava “Stadio Littorio” e c’era soltanto la tribuna, che è quella che si vede ancora oggi: successivamente vennero costruiti i distinti, poi la curva vecchia e nel 1950 la curva nuova”. Vitale ha ricordato che il primo massaggiatore della Salernitana, nel 1931, si chiamava Angelo Carmando, il papà di Bruno, “maestro di spugnetta e secchio”. Vitale ha anche raccontato che nel 1932 l’allenatore Pietro Leone fu licenziato dal presidente Enrico Chiari: ” Fu il primo caso in Italia di licenziamento di un allenatore” e che, sempre in quell’anno la partita Salernitana – Angri venne rinviata per neve. Vitale ha ricordato che nel 1935 debuttò in squadra Antonio Valese: ” Un emblema del calcio salernitano, uno dei migliori calciatori della Salernitana che ho conosciuto”. Nel 1937, con la Salernitana in Serie B, compare per la prima volta la figura del medico sociale che a Salerno era Cristofaro Capone”. Nel 1942 arriva a Salerno Gipo Viani:” Calciatore – allenatore per due anni, Viani porta la Salernitana in Serie B, ma nessuno può festeggiare perché c’erano i bombardamenti. Nel 1947, sempre con Viani allenatore la Salernitana va in Serie A. Viani a Salerno inventò un nuovo modulo di gioco chiamato “Vianema” che però era stato ideato da Antonio Valese. Nel 1949 sulle maglie della Salernitana appare per la prima volta il simbolo del cavalluccio marino disegnato dal professor Gabriele d’Alma che era stato giocatore della Salernitana per due partite”. Vitale ha ricordato i più importanti tra i 56 presidenti della Salernitana: Flippo Gagliardi ,Giuseppe Tedesco, Giuseppe Soglia, Casillo, Aniello Aliberti, Antonio Lombardi, Lotito e Mezzaroma:” Che sono stati quelli che hanno vinto di più: tre campionati, una Super Coppa e una Coppa Italia”; gli allenatori:” Sono stati 111”, da Tom Rosati, Delio Rossi e i più grandi tra i 1444 calciatori della Salernitana:” Di cui 163 nati a Salerno e altri 68 in provincia di Salerno”: da Margiotta a Tom Rosati, da Iacovazzo a Pierino Prati a Mauro Pantani, da Margiotta a Grimaudo, da Zaccaro ad Arturo Di Napoli, da Di Vaio, a Breda, da Luca Fusco, ad Agostino Di Bartolomei:” Fu ingaggiato da Giuseppe Soglia: fu il faro della Salernitana. Con Giancarlo Ansalone allenatore, nel 1999, è stato il protagonista della promozione della Salernitana in Serie B”. Avallone ha ricordato la morte del tifoso Giuseppe Plaitano: ”Il primo tifoso a morire in uno stadio italiano” e, commosso , la morte dei quattro ragazzi sul treno che tornava dalla trasferta di Piacenza tra i quali c’era anche il figlio Simone:” Quel giorno si consumò una tragedia tremenda alla stazione di Salerno: quattro giovani persero la vita per colpa di altri giovani”. Ha partecipato alla serata il calciatore agropolese Vincenzo Leccese che ha giocato per sei anni nella Salernitana e che ha ricordato di aver conosciuto il bomber della Salernitana Vincenzo Margiotta: ” E’ stato anche mio allenatore. Sono onorato di aver fatto parte della Storia della Salernitana”. L’Addetto Stampa della Salernitana Gianluca Lambiase, ha portato i saluti della società.
Aniello Palumbo