Ha un giro d’affari di 680 milioni di euro all’anno e una produzione media pari a 400mila tonnellate, il 73% circa del totale nazionale; nella sua zona geografica di coltivazione, stimata intorno ai 3.600 ettari per l’80% sotto serra, rientrano otto comuni della provincia di Salerno (Battipaglia, Bellizzi, Eboli, Pontecagnano-Faiano, Giffoni Valle Piana, Montecorvino Pugliano, Montecorvino Rovella e Capaccio-Paestum) con 5mila addetti diretti, 4mila nell’indotto e 430 aziende agricole per il 60% guidate da giovani: è la rucola della Piana del Sele Igp, dal 27 novembre 2020 311esimo prodotto italiano a marchio europeo Dop/Igp/Stg.
Per tutelare questa eccellenza agroalimentare, la cui coltivazione nella Piana era già diffusamente praticata nel periodo medievale come testimoniato dalle “Opere mediche” attribuibili alla Scuola medica salernitana, da marzo scorso c’è un consorzio, guidato da Vito Busillo, che ha superato in breve tempo le 120 adesioni, 25 solo nell’ultima settimana.
A puntare sulle potenzialità della rucola della Piana del Sele, introducendola sul mercato italiano e nobilitandola fra i suoi prodotti di IV Gamma, è la francese Bonduelle che a Battipaglia, con la società agricola consortile partner O.P. Oasi presieduta da Antonio Salvatore, ha uno dei due stabilimenti italiani. O.P. Oasi e Bonduelle producono il 15% della rucola totale ricavata da tutte le aziende affiliate al Consorzio.
“Crediamo molto in questo prodotto e nelle sue peculiarità e siamo certi che il Consorzio di tutela lavorerà in maniera eccelsa per promuovere a livello nazionale e non solo questa materia prima di eccellenza”. Così Alessandra Marchesi, marketing manager fresh salads di Bonduelle, che ha indicato come l’obiettivo dell’azienda sia quello di supportare il Consorzio di tutela negli investimenti in tecnologia per garantire la tracciabilità del prodotto, tanto quanto nella creazione di un sistema che consenta di comunicare in modo efficace e trasparente tutti quei valori che comunemente non sono esprimibili in etichetta.
“La collaborazione con un’azienda come Bonduelle, che ha da subito creduto nelle potenzialità del nostro prodotto, sarà fondamentale – ha sottolineato il presidente del Consorzio di tutela – nel promuovere sul mercato il nostro territorio e la qualità dei nostri prodotti, vista la sua capillarità sul mercato della grande distribuzione”.
Per quanto riguarda le performance dei prodotti a marchio, come ricordato da Busillo, secondo l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare – Ismea per la rucola della Piana del Sele Igp “si prevede una crescita intorno al 20%”.
Investendo nello scarto zero e su un piano strategico per l’export, il Consorzio punta inoltre attraverso il marchio Igp ad ascendere per fatturato nella classifica dei prodotti bandiera del made in Italy. “I margini ci sono tutti – ha concluso Busillo – e poter far partire i nostri prodotti con aerei cargo direttamente dall’aeroporto di Salerno-Costa d’Amalfi, che insiste nell’area della nostra produzione e che speriamo entrare in attività come annunciato nel 2023, sarebbe oggettivamente un valore aggiunto”.