“Chissà perché le cose brutte spesso accadono mentre fuori c’è il sole a brillare, come se la bellezza della vita non riuscisse a fermare, a evitare l’ineluttabile” Se lo chiede la giornalista Claudia Izzo, nel suo racconto che chiude il libro “La Primavera Fuori”, edito da “Il Pendolo di Foucault” , scritto durante il lungo periodo di lockdown:” In quei giorni mi sono chiesta cosa si poteva fare di utile in quel momento così difficile per tutti e mi sono detta:” che tutto arda di speranza!”. Ho cominciato a chiamare alcuni amici scrittori, poeti, attori, studenti, docenti di Salerno, Napoli, Firenze, Roma; gli amici giornalisti che collaborano alla testata “Salerno News 24” che dirigo, i soci dell’associazione culturale “Contaminazioni”, di cui sono presidente. Ne è venuta fuori una bella collaborazione tra 31 anime, tra 31 penne che hanno scritto le loro riflessioni, le loro suggestioni, i loro racconti, anche attraverso scatti fotografici, le loro poesie. Ciascuno, chiuso nel proprio isolamento forzato ha prestato la propria voce a quest’opera corale i cui proventi della vendita (unico punto vendita presso la libreria “Imagine’s Book di Salerno) saranno devoluti all’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno per l’acquisto di un’attrezzatura specifica da destinare al reparto di Terapia Intensiva”.
Con grande sensibilità, delicatezza ed entusiasmo, ognuno nel libro ha dato vita ad un racconto o una poesia che avesse un rimando a questo virus che ha dichiarato guerra al mondo e che ha cambiato la nostra vita: ci sono i racconti e le riflessioni di Sabrina Prisco, Brunella Caputo, Alfonso Sarno, Maria Gabriella Alfano, Claudia Landolfi, Tina Cacciaglia, Domenico Notari, Francesco Fiorillo, Nicola Olivieri, Rocco Papa, Umberto Mancini, Sergio Del Vecchio, Lina Esposito, Daniele Magliano, Giuseppe Esposito, Valeria Saggese, Emanuele Petrarca, Nicola Carrano, Marco Nitto, Luigi Avallone, Anna Maria Petolicchio, Luigi D’Aniello, Antonino Papa, Irene La Mendola ; il diario di Giuseppe Petrarca; le poesie di Denata Ndreca, Alfonso Gargano, Giuseppe Pisacane, e infine il racconto attraverso le fotografie di Armando Cerzosimo. Ci sono anche gli scritti di due persone denominate: paziente 2 e paziente 3, i primi pazienti Covid in Campania, che hanno raccontato la loro esperienza e di come, dopo sessantadue giorni di isolamento, è finito il loro incubo: quando il responsabile del Centro Asl gli comunica telefonicamente il risultato dell’ultimo tampone con un lapidario, ma liberatorio:” Potete andare a farvi una passeggiata”. Perché, nonostante tutto, “Fuori è primavera”.
Aniello Palumbo