“La presenza ebraica a Salerno”.  Il Professor Bruno Poggi incontra i Club Rotary salernitani.

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“ Tra l’XI e il XII secolo, a Salerno vi era la più grande comunità ebraica del Meridione d’Italia. Vi erano decine di migliaia di ebrei: molti vivevano volontariamente insieme nel quartiere della Giudecca, nella zona dell’attuale Via Giudaica, fuori dalle mura longobarde.  Molte abitazioni degli ebrei salernitani appartenevano alla chiesa di Santa Maria de Domno, in Via Masuccio Salernitano, che è stata inglobata negli edifici privati esistenti: venne denominata Santa Maria della Giudecca.  Molti di questi ebrei erano commercianti, ma anche grandi studiosi ebrei sono venuti a studiare a Salerno.  Molti medici erano ebrei: si narra che a fondare la “Scuola Medica Salernitana” sia stato anche l’ebreo Elino, a lui fu dedicata la “Porta di Elino” che poi fu sostituita dalla “Porta Nova”. Agli ebrei salernitani venne dedicata la chiesa di Santa Lucia alla Giudaica.  Gli ebrei avevano ottimi rapporti con il  monastero femminile benedettino di “San Giorgio”: stipulavano contratti di fitto con le religiose che possedevano molte proprietà immobiliari ”. A raccontare della presenza degli ebrei a Salerno è stato il Professor Bruno Poggi, di origini ebraiche, Docente a contratto di Public Speaking presso l’Università degli Studi Internazionali di Roma, presidente di un’associazione che promuove la storia e la cultura ebraica in Italia, durante l’incontro organizzato dal “Rotary Club Salerno Picentia”, presieduto dal dottor Raffaele Napoli,  in interclub con i Club Rotary :”Salerno 1949”, presieduto dalla professoressa Maria Rosaria Lombardi, e “Salerno Duomo”, presieduto dal dottor Vincenzo Abate.  Dopo i saluti del Past President del “Rotary Club Salerno Picentia”, l’ingegner Antonio Vicidomini, e della Presidente Lombardi, il professor Poggi è stato introdotto dal dottor Vincenzo Abate, promotore dell’incontro, che ha letto il ricco curriculum del protagonista della serata: ” E’ anche autore del libro “Baruch Abbà (Benvenuto). Gli elementi fondamentali dell’ebraismo” e sarà, da giugno, il Rabbino Capo della città di Catania”.

Il professor Poggi ha spiegato che tra la fine del periodo svevo e gli inizi di quello angioino, Salerno ospitò un astro della cultura ebraica, Mosè ben Shelomoh, onorato dai suoi contemporanei con l’appellativo di “Terzo Mosè” dopo il Mosè biblico e Mosè Maimonide. Mosè ben Shelomoh, che fu attivo qui come medico e traduttore tra il 1250 e il 1279. Una lapide sepolcrale in ebraico dedicata a un Mosè ben Shelomoh deceduto nel 1279, rinvenuta nel 1963 nei pressi della chiesa di Santa Lucia, è concordemente riferita a lui: quindi è sepolto a Salerno”.  Poggi ha raccontato che gli  ebrei rimasero a Salerno  fino al 1550:” Quando tutte le comunità ebraiche del Meridione cessarono la loro esistenza a causa di un editto emanato  dai reali di Spagna che obbligava gli ebrei a convertirsi o a emigrare”.  Il professor Poggi ha raccontato che tracce di ebrei a Salerno risalgono già al IV secolo e che nel 1932, durante la costruzione del Palazzo di Giustizia di Salerno, venne trovata una necropoli al cui interno  fu ritrovata una lanterna  decorata con una  menorah ossia la  lampada ad olio a sette bracci che nell’antichità veniva accesa all’interno del Tempio di Gerusalemme, uno dei simboli dell’ebraismo”. Poggi ha spiegato che negli ultimi anni stiamo assistendo ad un ritorno delle comunità ebraiche:” Soprattutto nel Meridione,  da parte di una categoria di ebrei : gli   Anusim,  i cui avi  furono costretti ad abbandonare l’ebraismo contro la loro volontà e che ora  vogliono recuperare l’eredità ebraica attraverso la conversione, che è possibile”. Il professor Poggi ha spiegato che molte usanze ebraiche sono ormai state acquisite dalla popolazione meridionale: ” Quando in una casa c’è un lutto, c’è l’usanza di coprire gli specchi: questo è un obbligo del lutto ebraico; anche portare da mangiare alla famiglia che è in lutto è una pratica del funerale ebraico che prevede che la famiglia sia concentrata sul proprio dolore e quindi esentata dalle funzioni di tutti i giorni ”. Poggi ha parlato anche del turismo ebraico:” La cucina kosher, che  rispetta le regole alimentari stabilite dalla Torah, i cinque libri ricevuti da Mosè,   è molto richiesta dai turisti non ebrei”. Poggi ha anche spiegato che un  ebreo considera, per tradizione religiosa, lo studio come un dovere:” Ben 193 ebrei hanno vinto il Premio Nobel, tra cui quattro   italiani: Rita Levi Montalcini, Salvatore Luria, Emilio Segrè, Franco Modigliani;   tanti sono i personaggi  importanti e famosi di origine ebraica: Saba, Primo e Carlo Levi, Moravia, Kafka, Asimov, Woody Allen, Spinoza, Marx, Popper, Mendelssohn Rubinstein, Modigliani, Oscar Niemeyer, Einstein e Freud”.  Il professor Poggi ha ricordato che anche  Zelensky è di famiglia ebraica, e che gli ebrei oltre a prestare danaro erano,  e tuttora sono, dei grandi commercianti di diamanti:” Per una ragione storica: per gli ebrei non era  conveniente  investire in immobili in città dove da un momento all’atro potevano  essere cacciati, era invece più comodo investire in diamanti, facilmente trasportabili. Per lo stesso motivo ci sono tanti violinisti ebrei:  provate voi a fuggire con un pianoforte”. La serata è iniziata con l’esibizione di Angela Yael Amato  e Alessandro Parfitt, del “Conservatorio Martucci” di Salerno, che al violino e al violoncello hanno eseguito dei brani di musica tradizionale ebraica e brani di musica classica.  L’Assistente del Governatore Ciro Senatore ha portato i saluti del Governatore del “Distretto Rotary 2101”, Costantino Astarita.

Aniello Palumbo