Lavori complessi e affascinanti, che hanno riportato la settecentesca fontana di Sant’Andrea a nuova bellezza, ma che hanno anche fatto scoprire particolari storici sconosciuti della fontana che sorge in piazza Duomo ad Amalfi. Tutto quanto fatto e quanto emerso nel corso del restauro del monumento, finanziato dal Comune di Amalfi con fondi dell’imposta di soggiorno, sarà messo in luce mercoledì 26 giugno 2019 alle ore 17.00 presso l’Antico Arsenale della Repubblica con la presentazione del lavoro di restauro. Lo scorso 29 novembre la fontana era stata scoperta per la prima volta nella sua rinnovata bellezza, ora la presentazione ufficiale del lavori.
Dopo i saluti delll’assessore alla cultura e beni culturali Enza Cobalto e del parroco di Sant’Andrea Apostolo don Antonio Porpora, ci saranno gli interventi del direttore dei lavori Pasqualina Sabino e dell’archeologa Silvia Pacifico funzionarie della Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino, dello storico Antonio Amatruda, dell’architetto Diego Guarino che ha seguito la direzione operativa del restauro, del restauratore Aurelio Talpa e dell’ingegnere Teodosio Perspicio, che ha eseguito una serie di rilievi tridimensionali sul monumento. Le conclusioni saranno affidate al sindaco Daniele Milano.
L’incontro si inserisce nei festeggiamenti che la Città tributa a Sant’Andrea Apostolo ricordando, il 27 giugno, il miracolo compiuto dal Patrono per salvare la città, quando secondo la tradizione locale nel giugno 1544 l’Apostolo scatenò una tempesta che distrusse completamente la flotta del pirata saraceno Kair-Ad-Din, che voleva conquistare Amalfi. Una festa molto sentita dagli amalfitani, alla quale si è voluta legare la riscoperta del monumento simbolo che porta proprio in effigie, nella pietra, il santo apostolo che protegge la città.
Il sindaco Daniele Milano sottolinea: “ Oggi abbiamo nuovi dati sulla fontana di Sant’Andrea, che ci hanno permesso di approfondirne la conoscenza storica. Con questo incontro li condividiamo con la città. Riscoprire la memoria storica dei simboli della nostra città, e migliorare lo stato di conservazione dei nostri beni culturali, è un nostro dovere per agevolarne il lascito in buone condizioni alle generazioni successive”.
La fontana di Sant’Andrea ripropone in una forma semplificata i canoni barocchi espressi in esempi più complessi dalle coeve fontane del parco di Capodimonte. Impiantata ai piedi della grande scalinata del Duomo nel 1757, è stata poi poi trasferita nell’attuale posizione nel 1869 a seguito dei lavori di rifacimento della piazza. La statua del santo protettore di Amalfi, raffigurato con la croce del martirio, si erge al di sopra di un basamento intorno al quale sono collocati quattro angeli-puttini alati con grandi pesci che fanno fuoriuscire dalla bocca getti d’acqua. Ad una diversa cronologia, materia, qualità formale e stilistica appartengono invece le sculture presenti sul fronte principale. Si tratta di un satiro, comunemente conosciuto come il «Pulicano», una sirena bicaudata ed un rapace scolpiti mirabilmente su di un raffinato marmo bianco di Carrara, tutti riconducibili al XVI secolo.