Presso la Biblioteca Comunale Biagio Mercadante a Sapri in via Ferdinando Magellano 2, nell’ambito della Rassegna culturale Intrecci sabato 8 giugno 2019 a Sapri, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e l’organizzazione dell’Associazione Culturale Proudhon, e Golfo di Policastro ci sarà l’incontro dal titolo “La Poesia e la collana Z” introdotto da Gianfrancesco Caputo (Associazione Proudhon) e coordinato dal giornalista, critico letterario e poeta Nicola Vacca, con i poeti della collana Z curata dallo stesso Vacca, Giuseppe Perrone, Nicola Manicardi, Pietro Romano, e l’editore Stefano Donno.
Dichiara Nicola Vacca, direttore artistico della Rassegna Intrecci – “Intrecci è una rassegna culturale che guarda verso l’altrove della cultura. La Biblioteca Biagio Mercadante di Sapri è il luogo in cui nasce la contaminazione tra le diverse forme della conoscenza e del pensiero. Letteratura, cinema, filosofia, teatro dialogano tra loro per costruire una stagione di nuove prospettive di pensiero in un momento in cui si avverte la mancanza di nuove idee. Senza l’intreccio e la contaminazione non si cresce e il pregiudizio è destinato a vincere. La collana Z è poi un cantiere aperto su una certa idea di poesia. Non è una scuola e nemmeno un’accademia ma una comunità letteraria che favorisce l’incontro tra poeti che sanno essere uomini del proprio tempo. La poesia che a noi interessa è quella che sa raccontare la commedia umana, attenta con sensibilità estrema al presente. La poesia che chiama le cose con il proprio nome. Da qui bisogna partire (e ripartire). Questo è l’azzardo della collana Z e dei suoi poeti.”
L’ora del buio di Giuseppe Perrone – “Il poeta davanti alla realtà deve avere uno sguardo disincantato. In uno stato di vigilanza, il suo compito è quello di attraversare l’esistenza senza mai chiudere gli occhi e soprattutto raccontando quello che vede Giuseppe Perrone ne L’ora del buio si fa poeta civile e con le spalle al muro scrive poesie prendendosi cura delle parole per mettere nero su bianco tutta la precarietà di noi esseri umani davanti alla decadenza in cui siamo precipitati. Poesia che guarda in faccia lo sgomento, l’indifferenza di questo lungo e interminabile viaggio al termine della notte che noi come umanità disumana abbiamo scelto di intraprendere da incoscienti senza preoccuparci delle conseguenze che ci porteranno all’estinzione. «L’uomo è il cancro della terra» scrive Emil Cioran. Giuseppe Perrone, come uomo e come poeta, ha preso coscienza di questa pericolosa e irreversibile deriva. Come poeta, che prima di tutto è uomo, scrive nel solco di una consapevolezza. L’ora del buio è il libro di un poeta e di un uomo che ha gli occhi aperti sulle macerie.” (dalla postfazione di Nicola Vacca)
Giuseppe Perrone è nato a Taranto nel 1959 e svolge l’attività di medico. Nel 2013 pubblica Tra i passi e le strade (Manni editori), il suo libro d’esordio. Nel 2017 esce La carità delle parole (Luoghi interiori).