Delta spaventa l’Italia, ma è ancora la variante Alfa, (variante inglese), la più diffusa nel nostro Paese. Speranza: “hub vaccinali, luoghi dove le persone sono contente“. L’Unione Europea alza le difese contro la mutazione del virus. Gimbe:”Non è accettabile una gestione ‘attendista’ della variante Delta”. Nel Regno Unito e in Israele stiamo assistendo a un aumento di casi e di ricoveri. Draghi: “Delta può rallentare il recovery , sta intralciando l’economia”. Galli: “E’ anche capace di fare il salto con l’asta”. Locatelli: “Se necessario, in Italia, creeremo zone rosse per impedire la diffusione dei cluster”. Anche in Campania è allarme.. De Luca: “Si sta preparando una nuova chiusura pesante, a Napoli e forse in altri territori della regione”. Matterella: “Siamo al primo atto del piano nazionale di ripresa e resilienza, ma la pandemia non è stata ancora definitivamente sconfitta.”
Gli hub vaccinali, a dire di Speranza, sono “luoghi dove le persone sono contente“. Ci viene difficile. Non possiamo immaginare i luoghi deputati alla somministrazione dei vaccini per tentare di scongiurare la sciagura Coronavirus, come piazze ospitanti sagre e feste campane deputate a miracolo di fontane che danno vino, arricchite dai deliziosi piatti a base della cipolla di Vatolla, accompagnati da ottimi dolci e rosso d’uva bevuto a garganella. Canale che vai, meraviglia che trovi. Tutto si è consumato a “Cartabianca”, in una recente ospitata della Berliguer. Ma non si può, vi prego. Nemmeno si può passare su risposte abbozzate, non date, in un momento di elevata criticità, considerata la diffusa preoccupazione della variante Delta, se pure serrati nell’estate, ormai favola bella / che ieri / m’illuse, che oggi …ci illude. E mentre lievita la temperatura con l’arrivo impudente del caldo africano e della sabbia del Sahara, aumentano i contagi Delta. L’Unione Europea alza le difese contro la mutazione del virus. In Finlandia, sempre più esteso il focolaio, i numeri si proiettano in salita. Le autorità europee sollecitano alle azioni di rafforzamento contenimento e tracciamento. La Delta speriamo non ci rovini l’estate! Sono partite le raccomandazione alle Regioni. Si chiede d’ applicare con rigore le misure di contenimento e di sequenziare prioritariamente i campioni di individui in arrivo da Paesi con alta incidenza di varianti e di soggetti vaccinati che si infettano nonostante lo sviluppo dell’immunità. Con 2 dosi”gli effetti clinici di questa variante sono limitati”, ma in Italia due dosi sono state somministrate a poco più del 30%, almeno finora. A dire d’Abrignani: “Con il Pfizer si ha buona protezione dalla variante Delta, sia di infezione che in termini di sviluppo della malattia e morte. I vaccini funzionano”. Sergio Abrignani è immunologo e membro del Cts. In diverse Regioni italiane sono stati segnalati casi Delta. In Campania i casi noti ieri erano 82. Fondazione Gimbe si allerta: “Non è accettabile una gestione ‘attendista’ della variante Delta, contro cui occorre subito potenziare sequenziamento e contact tracing, screening per chi arriva dall’estero e la seconda dose in over 60 e fragili”. Israele aveva superato l’emergenza, l’aumento dei casi Delta costringe nuovamente la popolazione all’uso della mascherina. In diversi altri stati dov’era tornata quasi calma piatta ormai si corre ai ripari. Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, manifesta le sue preoccupazioni poiché la variante Delta può rallentare il recovery. “La pandemia non è finita, non ne siamo fuori”. Lo preoccupa assai la situazione in Gran Bretagna. “Sta intralciando l’economia”. Così Draghi in conferenza stampa al Consiglio europeo: “In Italia vanno aumentati i test, i tamponi e il sequenziamento. Bisogna Individuare i focolai nelle diverse regioni. Perché è interessante notare quello che sta accadendo in Inghilterra, dove la diffusione delle varianti sta creando incertezza sulla ripresa economica. Non vogliamo trovarci in questa situazione ad ottobre. In un anno avremo imparato qualcosa”. Rispondendo poi sulla scuola: “In Italia si deve continuare con vigilanza e con una efficace campagna vaccinale, ma anche aumentando i test e i tamponi e individuando per tempo i focolai nelle regioni. Soprattutto in vista dell’autunno, quando riapriranno le scuole, dobbiamo essere pronti, non vogliamo ritrovarci nella stessa situazione dello scorso anno”. Così, invece, la Merkel si è spesa sulla questione al termine del vertice europeo: “Alla luce dell’ampia diffusione della variante Delta, sempre più dominante anche nel nostro Continente non possiamo, purtroppo, dire di essere già alla fine della pandemia o che ci stiamo avvicinando alla fine. Nel Regno Unito e in Israele stiamo assistendo a un aumento dei casi e anche dei ricoveri, in Israele il governo ha reintrodotto l’obbligo della mascherina anche al chiuso. Posso solo sottolineare ancora una volta di indossare le mascherine all’interno degli edifici e non rinunciare al distanziamento per evitare di nuovo il diffondersi della pandemia”. Dalle indicazioni di adnkronos, la variante Delta spaventa l’Italia, ma è ancora la variante Alfa, la cosiddetta ‘variante inglese’, la più diffusa nel nostro paese con una percentuale del 74,9% sul numero di casi. Dalle prime segnalazioni di sequenziamenti eseguiti a giugno, emerge un aumento, in percentuale, dei casi di variante Kappa e Delta che passano dal 4,2% nel mese di maggio al 16,8%. Sono le prime segnalazioni delle ultime settimane, monitorate dal Sistema di sorveglianza integrata Covid-19 dell’Iss, in attesa della flash survey che fotograferà la situazione nel nostro Paese. Massimo Galli, responsabile di malattie infettive del Sacco di Milano: “La variante Delta è anche capace di fare il salto con l’asta e infettare anche qualche vaccinato. Ha una capacità di circolazione superiore a quella della variante inglese, la vaccinazione ha portato risultati e una certa barriera ce l’abbiamo: però questa variante è anche capace di fare il salto con l’asta e andare a infettare persone già vaccinate seppur in maniera molto mite. Siamo nella condizione di individuare i focolai e limitare il fenomeno”.Secondo Franco Locatelli, Coordinatore del Cts e Presidente del Consiglio Superiore di Sanità Coordinatore del Cts e Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, il quadro potrebbe rapidamente mutare e diviene realistica la possibilità di una chiusura anche in zona bianca. A suo dire dobbiamo essere pronti a nuova cromatura rossa. «L’Italia in questo momento è tutta bianca, ma se necessario creeremo zone rosse per impedire la diffusione dei cluster. Come è avvenuto con la variante brasiliana in Umbria». Anche in Campania è allarme Delta. L’Asl di Napoli 3 Sud fornisce dati preoccupanti. Le parole del direttore dell’azienda sanitaria Gaetano D’Onofrio: ”Dai dati in nostro possesso, uno dei soggetti contagiati è stato costretto al ricovero ospedaliero, 24 risultano paucisintomatici e posti in regime domiciliare e uno è totalmente asintomatico. I positivi individuati ‘sono frutto in particolare del lavoro di contact raising messo in campo per provare a circoscrivere quello che al momento risulta il focolaio più grosso nei comuni di riferimento della Napoli 3 Sud”. Il Governatore della regione Campania, Vincenzo De Luca, con prontezza e chiarezza, come chi non la manda a dire: «Apprendiamo che si sta diffondendo la variante Delta e che la Campania ha già dei focolai di questa variante. Se consideriamo il fatto che chi ha fatto solo la prima dose non è al riparo dalla variante Delta, e se consideriamo il fatto che mancano all’appello centinaia di migliaia di cittadini che non hanno aderito o fanno finta di non capire, ci rendiamo conto che si sta preparando una nuova chiusura pesante, a Napoli e forse in altri territori della regione. In Campania, ha poi aggiunto, da lunedì è obbligatorio l’uso della mascherina anche all’aperto. Dopo le 22.00 sarà vietata la vendita di alcolici da asporto e sarà vietato consumare all’esterno creando assembramenti”. E mentre abbiamo buoni motivi per leccarci le ferite spuntano ulteriori nuove, la variante lambda che potrebbe interessare la Comunità Scientifica, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Un’altra mutazione del COVID scoperta nell’agosto 2020, in Perù. Ora si è diffusa in tutta l’America Latina. A metà giugno è stata identificata in 29 stati. Altamente diffusa in Cile (31% di prevalenza complessiva), Perù (9%), Ecuador (8%) e Argentina (3%). E’ un ceppo da tenere in seria considerazione. Nei Paesi dove Sars-CoV-2 circola in maniera elevata, è possibile che si originino nuove mutazioni pericolose, più aggressive e più letali. La pandemia non è stata ancora definitivamente sconfitta, afferma Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, l’impegno dovrà comunque proseguire anche per accompagnare la ripresa dell’economia e l’azione riformatrice avviate nell’ambito dell’Unione Europea. Siamo al primo atto del piano nazionale di ripresa e resilienza, ricorda Mattarella, incontrando una delegazione della conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
Emilio La Greca Romano