“Aumenta l’attenzione turistica per il più famoso sentiero del Mediterraneo: il Sentiero degli Dei in Campania, riaperto dopo tanti mesi di chiusura a causa di smottamenti, ora è meta ambita dai turisti di tutto il mondo. Il Sentiero degli Dei rappresenta l’inizio dell’avventura meravigliosa in Costa d’Amalfi. Una “full-immersion” tra storia, natura, cultura e benessere, nella wilderness emotiva più suggestiva del Mediterraneo”. Lo ha affermato Andrea Perciato, Guida Ambientale Escursionistica, studioso ed esperto del Sentiero da decenni.
“Lungo il Sentiero degli Dei si attraversano orizzonti dal sapore saraceno, rupi dalle incredibili pendenze a strapiombo su di un mare così incredibilmente azzurro, un mondo ove il calcare materializza ogni angolo di natura – ha proseguito Perciato – panorami mozzafiato dagli incredibili scenari paesaggistici, e la grande opportunità di conoscere storie, leggende, cultura locale, prodotti tipici… Lo stesso, tecnicamente, è da considerarsi come un sentiero di montagna che si svolge a ridosso della costa lungo dirupi tra i più alti che si affacciano nel bacino mediterraneo; un sentiero (con grado di difficoltà “E” escursionistico) di montagna, questo, che va affrontato con cautela, prudenza e la dovuta attrezzatura base (a cominciare dalle pedule da escursionismo e dai bastoncini telescopici). Le guide professioniste dell’AIGAE, direttamente coinvolte, perché da sempre rendono vivo questo sentiero, accogliendo con positività la riapertura, durante tutto il periodo della sua preclusione non hanno fatto mancare il loro supporto nel monitorare quotidianamente il percorso”.
La Novena dell’8 Dicembre sul Sentiero degli Dei con i canti tradizionali del Natale campano
“ L’8 Dicembre, sul Sentiero degli Dei, la Terza Novena in attesa del Natale – ha annunciato Perciato – in uno scenario unico al mondo, al cospetto dell’immenso e intrisi dei profumi del mare e della terra. La Novena con i canti tipici del Natale in Campania sulla base dei testi e dei canti natalizi che si rifanno alla tradizione popolare tipica dei nostri territori verrà eseguita lungo il Sentiero più famoso di tutto il Mediterraneo. Il tutto in escursione sul tratto più conosciuto del Sentiero degli Dei”.
Nasce l’APP – Sentinella per monitorare i sentieri in Costiera Amalfitana.
“Nata l’APP Sentinella che abbiamo creato con una giovane Start Up. Tale APP servirà alle Guide che si sono formate grazie al recente corso tenuto da Aigae e consentirà loro di monitorare in tempo reale i sentieri. In Costiera Amalfitana è boom per l’escursionismo. Il Sentiero degli Dei rappresenta una punta di diamante di una nuova offerta turistica – ha dichiarato Andrea Ferraioli, Presidente del Consorzio Turistico Iamalficoast – che negli ultimi anni si è davvero consolidata in Costiera Amalfitana e legata al Trekking. Oramai la Costiera è meta di numerosi turisti che amano l’escursionismo. Questo tipo di Turismo ci sta offrendo la possibilità di rendere più popolari luoghi anche dell’entroterra che non erano conosciuti e che oggi grazie al Trekking sono riusciti a mettere in campo un’offerta turistica enogastronomica importante. Questi borghi stanno avendo notevole impulso grazie all’escursionismo. Ora bisogna migliorare la sentieristica”.
COSTA D’AMALFI: l’Antica Via Maestra dei Villaggi attraverso “Orizzonti Saraceni”
” Vedremo l’Antica Via Maestra dei Villaggi le sue tipiche produzioni locali; gli scambi commerciali durante il fiorente periodo della forte e gloriosa Repubblica Marinara del Ducato di Amalfi; l’antica e interessante lavorazione e produzione della famosa “carta” detta di Amalfi (usata dai potenti del mondo); il codice (Tabulae Amalfitanae) di navigazione amalfitano – ha continuato Andrea Perciato – ancora in uso su tutti i sette mari del mondo; le forti credenze popolari che s’intrecciano con le ben radicate tradizioni religiose della zona e tanto altro ancora”.
Dal Cilento alla penisola sorrentina.
Sul monte Sacro-Gelbison nel cuore del Parco Nazionale del Cilento c’è l’ Antica Via dei Pellegrini
“C’è una montagna, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, considerato sacro per la presenza del suo Santuario dedicato alla Madonna della Neve il cui culto, di matrice medioevali, affonda le sue radici dalla presenza, per le contrade del meridione, per il culto iconoclasta di sicura matrice araba. Il sentiero proposto ripercorre le tracce degli antichi pellegrinaggi – ha proseguito Perciato – tra simboli e significati dal sapore ancestrale, il tutto avvolto da un alone di fascino e mistero. Si dice che qualsiasi cammino cominci una volta lasciata la propria casa ed esistano tanti cammini quanti sono i pellegrini che lo percorrono. Tra fede, mistero e avventura il Pellegrinaggio è un atto volontario con il quale un uomo abbandona i luoghi a lui consueti, le proprie abitudini ed il proprio ambiente affettivo per recarsi in religiosità di spirito fino al luogo di culto che si è liberamente scelto o che egli si auto-impone per penitenza. Giunto alla fine del viaggio il pellegrino attende, dal contatto con il luogo santo, che venga esaudito un suo legittimo desiderio personale come aspirazione nobile, approfondimento della propria vita personale attraverso la decantazione dell’animo attuata lungo il cammino e, attraverso la preghiera comune, la meditazione una volta giunto alla meta.
Ma anche Punta Campanella sulla Via Minerviae/Athena – Ben visibili ancora le basi per le batterie d’artiglieria della difesa costiera
“Bellissimo e panoramico itinerario che si svolge, a circuito, lungo l’estremità della dorsale montuosa della Penisola Sorrentina, là dove i monti Lattari si protendono verso l’isola “azzurra” di Capri. Dal Santuario rupestre di San Costanzo per una pineta sull’orlo di balconate naturali, si aprono panorami mozzafiato su entrambi i golfi di Salerno e Napoli. Questa Punta della Campanella fu detta dai greci PROMONTORIO ATHENEO e, successivamente indicata dai romani – ha continuato Perciato – come PROMONTORIUM MINERVIAE o SURRENTIUM, perché vi sorgeva un tempio dedicato al culto della dea Athena (Minerva per i romani); nelle vicinanze sono ancora ben visibili le basi circolari per le batterie d’artiglieria della difesa costiera, qui sistemate dai francesi di Murat per impedire lo sbarco della flotta inglese dell’ammiraglio Nelson a Capri ai principi dell’800.
Ed ancora monte Pizzo San Michele
“Sui Monti Picentini c’è Pizzo San Michele, sede di un antico Santuario e frequentato luogo di culto “micaelico”. Sulla sommità del Pizzo S. Michele (1567 m), ai margini occidentali del Parco Regionale dei monti Picentini, a cavallo tra Irpinia e Salernitano, si erge l’antico Santuario longobardo dedito al culto di San Michele. Il “sacro” edificio fu consacrato nel 1262 con bolla del Papa Urbano IV. Adiacente alla chiesa, c’è un vano sempre aperto per escursionisti e pellegrini – ha concluso Perciato – che ascendono alla montagna. Il luogo è ideale sia d’estate, per un bivacco notturno che permette di scorgere – da quassù – il “meraviglioso” spettacolo del tramonto e dell’aurora, che durante l’inverno con ascensioni in ciaspole e ramponi ai piedi, che determinano sensazioni da conquista “polare”.
Un grande evento nell’evento. Un viaggio nel viaggio e soprattutto un’escursione che la stampa potrà fare con le Guide Ambientali Escursionistiche.