La nascita della Consulta delle Professioni Sanitarie è ormai una realtà.  Pasquino ricorda De Mita :” Voleva la Facoltà di Medicina ad Avellino. Disse scherzosamente: ”Mi avete fregato!”

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“La scelta della sede della Facoltà di Medicina di Salerno fu fatta dalle forze politiche e De Mita era uno dei promotori dell’iniziativa. Lo stesso De Mita, quando eravamo già una realtà come Facoltà di Medicina, mi disse scherzosamente che era stato fregato, usando un termine più forte, perché l’accordo tra le forze politiche, disse, era che le altre Facoltà si sarebbero fatte a Salerno mentre quella di Medicina si sarebbe fatta ad Avellino, presso il costruendo Ospedale Moscati. La realtà è che loro non hanno mai perseguito l’obiettivo di avere la Facoltà di Medicina come abbiamo fatto noi, con un percorso coerente e corretto: pensavano di poter fare come era successo a suo tempo con De Mita che ha il merito di aver istituito  il biennio di Ingegneria e la Facoltà di Scienze e  Matematica e Fisica Naturale, con le lauree in Fisica e in Informatica:  Salerno è  la prima Facoltà d’Italia, insieme a Pisa e a Catania, per l’Informatica. Le Facoltà non si facevano più per decreto e anche la Facoltà d’Ingegneria, in effetti, non nacque per merito di De Mita, ma per demerito di Bianco. In realtà le Facoltà di Medicina e di Ingegneria nascono con iniziative portate avanti in modo accademico e non politico. De Mita , correttamente, non ha però mai avversato la Facoltà di Medicina a Salerno, nonostante la sua battuta”.   A raccontare la nascita della Facoltà di Medicina a Salerno è stato il Rettore Emerito dell’Università di Salerno, Raimondo Pasquino, che insieme al giornalista Mariano Ragusa ha presentato il libro “La sfida vinta dell’Università di Salerno” durante il convegno “RI-Nascita della Facoltà di Medicina e Chirurgia nell’Università di Salerno: insieme per una nuova storia” organizzato dall’Ordine dei Medici di Salerno, presieduto dal dottor Giovanni D’Angelo.  Il Rettore Emerito Pasquino ha  spiegato che l’istituzione della Facoltà di Medicina a Salerno ha rappresentato:” Una visione , un sogno, una  necessità e una sfida” e  sottolineato l’importanza di ristabilire un rapporto di  chiarezza tra ospedalieri e universitari che hanno difficoltà a comprendersi : “Ci sarebbe bisogno in questo momento di qualcuno, che potrebbe essere anche un ospedaliero di chiara fama, che possa spingere gli universitari a fare forza unita tra ospedalieri e universitari per avere  le opportunità che noi avevamo già programmato e non far diventare la Facoltà di Medicina una facoltà di serie B . E’ necessario innanzitutto costruire un ospedale nuovo, capace di affrontare i problemi  della medicina, sia quella del territorio, sia quella della Facoltà di Medicina per quanto attiene l’attività di ricerca”. Pasquino ha ricordato che all’epoca della costituzione della Facoltà di Medicina gli universitari fecero in  modo di non toccare i trasferimenti di ospedalieri di chiara fama:” Non volevamo che nascessero incomprensioni. Quando, nel maggio del 2012 la dottoressa Elvira Lenzi, Medico Radiologo di Avellino, fu nominata Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, essendo un’ospedaliera, non si pose alcun problema e attaccò subito gli universitari facendo nascere i primi screzi.   La sconfitta per lei e per chi aveva puntato su di lei fu totale perché noi avemmo la trasformazione dell’Azienda Ospedaliera in Azienda Ospedaliera Universitaria e da quel momento bisognava mettere mano alla costruzione del nuovo ospedale di cui c’era già un progetto, un planivolumetrico approvato dal Consiglio Comunale di Salerno e dal Sindaco. Con il commissariamento della Sanità Campana vennero a cadere i finanziamenti deliberati da Antonio Bassolino per l’edilizia sanitaria. Quando ci sarà il nuovo ospedale ci sarà più spazio per tutti, anche per gli universitari che ora sono sparsi sul territorio”. Il giornalista Mariano Ragusa  ha definito  il libro, scritto insieme al professor Pasquino:” Un atto d’amore  e l’esercizio di un dovere civico nei confronti della città di Salerno e del suo Ateneo: racconta, a partire dalla fine degli anni 90, del percorso, non facile,  che ha portato all’istituzione della Facoltà di Medicina a Salerno, iniziato dall’allora Rettore  Giorgio Donsì e  dal  professor Raimondo Pasquino  che divenne poi Rettore. Il libro non si limita a un’opera di mera ricostruzione della memoria, che pure è importante, ma apre un discorso sul futuro di questa Facoltà di Medicina che è legato soprattutto alla costruzione del nuovo ospedale che dovrà essere un campus biomedico nel quale i saperi dialoghino e la formazione possa avvenire a 360 gradi”. Ad introdurre  il convegno  è stato il Vice Presidente dell’Ordine, il dottor Attilio Maurano, che ha presentato l’idea del Presidente D’Angelo, collegato online,  di riunire tutte le professioni sanitarie:” E’ importante che ci sia una Consulta delle Professioni Sanitarie  che possa continuare a operare per un disegno di attuazione futura per  avere una buona sanità a Salerno: solo se ci sono convergenze si va avanti”.  A moderare i saluti iniziali è stato il dottor Gaetano Ciancio, Presidente della Commissione d’Albo degli Odontoiatri dell’Ordine dei Medici,  che ha ricordato l’importante lavoro fatto negli anni per avere la Facoltà di Medicina a Salerno:”  Anche noi ci sentiamo protagonisti minori, ma importanti, di questa vicenda che oggi intendiamo celebrare ”. Il dottor Massimo Amato, Coordinatore del Corso di Laurea in Odontoiatria dell’UNISA  ha ricordato che a Salerno ci sono  30 studenti iscritti ogni anno al  Corso di Laurea in Odontoiatria:” Speriamo di incrementare questo numero”.  Il  dottor Francesco De Caro, Responsabile dei Centri Vaccinali Covid di Salerno ,  Coordinatore dei Corsi di Laurea delle Professione Sanitarie dell’Unisa, ha ricordato il numero dei laureati  del Corso di Laurea delle Professioni Sanitarie:” Dalla nascita ad oggi abbiamo avuto 1317 laureati totali di cui : 941 Infermieri, 215 Fisioterapisti, 129 Ostetriche, 32 Tecnici di Radiologia. Per l’anno accademico 2021/2002 abbiamo 807 iscritti: 508 a Infermieristica, 146 a Fisioterapia, 110 ad Ostetricia, 43 a Tecniche di Radiologia”. A portare i saluti del Rettore Vincenzo Loia è stato il dottor Paolo Remondelli. Hanno inviato i loro saluti: il Direttore del Dipartimento Carmine Vecchione, il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona Vincenzo D’Amato, il Direttore Generale dell’Asl Mario Iervolino, il Presidente del Corso di Laurea in Medicina Marcello Persico. A introdurre gli interventi preordinati è stata la dottoressa Titti D’Ambosio, componente del Collegio dei  Revisori dei Conti, coadiuvata dal dottor Giovanni Ricco, Segretario dell’Ordine dei Medici.  A dare un forte slancio alla costruzione della Facoltà di Medicina a Salerno fu il dottor Bruno Ravera  che all’epoca era Presidente dell’Ordine dei Medici:” Sin dagli anni 60, in vari convegni, l’Ordine dei Medici  attraverso il suo Presidente,  parlava di istituire la Facoltà di Medicina a Salerno” ha spiegato il Presidente Emerito  Ravera che ha anche fatto riferimento alla Facoltà di Informatica dell’UNISA:” Salerno ha una prestigiosa Facoltà di Informatica e oggi, che in Medicina si parla di intelligenza artificiale e di fascicolo  personale elettronico, sarebbe auspicabile una collaborazione con chi ha questa  competenza e  passione. Anche l’insegnamento della Bioetica è fondamentale. Sarebbe inoltre  importante  mettere una struttura di rappresentanza dell’Università a Salerno, magari nella vecchia sede del Tribunale”. Il dottor Mario Capunzo, Professore Ordinario di Igiene Generale all’Università di Salerno, ha raccontato la fase di avvio della costruzione della Facoltà di Medicina a Salerno:” Ero Direttore del Dipartimento  e ho  vissuto tutte le difficoltà che ci sono state . Tanti sono stati i passi in avanti che sono stati fatti, ma ancora molti sono quelli da fare: mi auguro che costruiscano rapidamente il  nuovo ospedale che è stato  progettato per essere un’Azienda Ospedaliera Universitaria con la previsione di spazi  per l’assistenza, per la ricerca e per gli studenti”.  Il dottor    Ferdinando Maria De Francesco, Presidente dell’Ordine dei Farmacisti,  ha spiegato che da tempo l’Ordine dei Farmacisti ha dato un fattivo contributo per la realizzazione di una unione tra le varie professioni sanitarie:” Tutti ci proponiamo di mettere il cittadino al centro della situazione sanitaria: dobbiamo fare quadrato attorno alle problematiche di collettività e del singolo  ”.  Il dottor Orlando Paciello, Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari, ha condiviso la nascita della Consulta delle Professioni Sanitarie  :” Oggi la medicina non ha più come obiettivo l’individualità dell’uomo ma si contestualizza all’intero ambiente : l’uomo sta bene se sta bene con gli altri esseri viventi e con l’ambiente ”. Il dottor Vincenzo Cosimato Consigliere dell’Ordine dei Biologi ha sottolineato l’importanza della nascita della Consulta delle Professioni Sanitarie:” Rappresenta l’unione tra le  professioni nell’ambito di quello che è il mettere al centro il paziente di fronte ad un’assistenza  sanitaria che è multidisciplinare”.  La dottoressa Carmela Muccione, Presidente dell’Ordine della Professione di Ostetricia della Provincia di Salerno,   ha condiviso l’idea della creazione di una Consulta e  annunciato che  :”Per completare l’obiettivo formativo previsto dal Ministero, con il professor Antonio Mollo e la dottoressa Rosa Rita  Oro,  abbiamo deciso di portare sul territorio, nel Consultorio Familiare,  le studentesse  del Corso di Laurea di Ostetricia  dell’Università di Salerno”.   Il dottor  Carmine Pecoraro, Presidente dell’Ordine Professionale dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione della Provincia di Salerno, ha spiegato che la sinergia tra le varie professioni sanitarie è già in atto:” La pandemia ci ha messi a dura prova, ma  ci ha anche rafforzato in termini di coesione, ci ha spinti ad essere più uniti, a confrontarci e a individuare strategie comuni. Grazie al lavoro sinergico e alla collaborazione fattiva di tutti i professionisti sanitari, nessuno escluso, si va a definire la grandezza del nostro Sistema Sanitario Nazionale. Un ringraziamento speciale va all’Università degli Studi di Salerno e al Dipartimento di Medicina e Chirurgia che ha creduto nella scelta formativa delle professioni sanitarie: ricordiamo che al dipartimento attualmente afferiscono diversi Corsi di Laurea tra cui Scienze Infermieristiche, Infermieristica Pediatrica, Ostetricia. Tra le professioni che io rappresento ricordo il Corso di Laurea in Fisioterapia, istituito nel 2012, e quello in Tecniche di Radiologia Medica per Immagini e Radioterapia nato nel 2014. Auspico che in un prossimo futuro possano essere istituiti ulteriori Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie e perché no, l’apertura alle Lauree Magistrali delle Professioni Sanitarie per ciascuna area di interesse”. Sono intervenuti: la dottoressa Antonietta Grandinetti, Coordinatrice della Commissione Sanità dell’Ordine degli Psicologi; il dottor  Cosimo Cicia, Presidente Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia di Salerno; il dottor   Martino Di Serio, Vice Presidente  dell’Ordine dei Chimici e dei Fisici presieduto dalla dottoressa Rossella Fasulo.  Le conclusioni sono state affidate,  attraverso il collegamento online, al Presidente Giovanni  D’Angelo  che ha sottolineato l’importanza del convegno da lui fortemente voluto:“Non si tratta di una mera rivisitazione di fatti ed eventi che hanno portato all’apertura della Facoltà di Medicina per restituire a questo territorio la Schola Salerni, ma è il momento di fare il punto su una fase nuova e di grande interesse professionale, perché dal 2005, quando fu firmato l’atto istitutivo della Facoltà di Medicina, a Salerno si è andato istituendo uno dei più importanti poli formativi sanitari del Meridione. Con questo Convegno vogliamo rilanciare il progetto della Consulta delle Professioni sanitarie, avviato nello stesso 2005 dal nostro Ordine”. (Foto Sergio Gatto).

Aniello Palumbo