Evento speciale, venerdì 27 gennaio, per i i “Concerti d’estate di Villa Guariglia in tour” winter edition, di Antonia Willburger. La gioisa macchina musicale organizzativa, ritorna infatti a casa, nell’auditorium della splendida Villa Guariglia di Raito ove nel 1998 tutto ebbe inizio. Venerdì, infatti, alle ore 19, i riflettori dell’auditorium si accenderanno sul trio composto da Carlo Lomanto alla chitarra e voce, Susanna Stivali Vocalist e Rocco Zaccagnino fisarmonica e accordina, per uno special event, organizzato dal CTA di Salerno, diretta da Antonia Willburger, in collaborazione con l’ Associazione “Amici dei Concerti di Villa Guariglia”, con il patrocinio morale della Provincia di Salerno ed il Conservatorio Statale di Musica “G. Martucci” di Salerno.
La scaletta sarà un delizioso mix tra due progetti dedicati al sentire brasiliano, “Festa in casa de Moraes” firmato da Carlo Lomanto e “Caro Chico”, un omaggio di Susanna Stivali a Chico Buarque, appena uscito in Brasile con la prestigiosa etichetta brasiliana: Biscoito Fino, con arrangiamenti originali e cover in italiano di alcuni testi originali scritti per questo raffinato progetto. Il trio s’incontrerà su titoli quali “Morena dagli occhi d’acqua”, “Beatriz”,“Samba del grande amor”, “Oh, che sarà”, “La voglia, la pazzia”, e i grandi classici della rivoluzione sobria, discreta della bossa nova, caratterizzata da quel tipico canto sussurrato, battezzato canto “falado”, che sposagli spunti armonici e la sensibilità del cool jazz dell’epoca in “Samba della rosa”, “Agua de Beber”, “Corcovado” o “Chega de Saudade”. La ricetta della bossa è semplice: si prenda il samba, si lasciano pressoché immutate le peculiarità ritmiche della stessa, e si armonizzi invece la sua struttura alla maniera del cool jazz. Un pizzico di linea melodica dal richiamo vagamente pop e les jeux sont fait. Leggerezza spiazzante, un’anestesia dalla grigia quotidianità: la morbidezza ovattata del cool, coniugata al ritmo del samba, ci donerà un concentrato di musica solare, imbastardita, però, dalla tipica venatura malinconica carioca, che dà ai due progetti un sapore agrodolce, rendendoli ancor più accattivanti. La formazione, sa mettere in risalto le molte sottigliezze delle pagine del compositore, l’afflato poetico, la sensibilità coloristica, la ricchezza e flessibilità ritmica, l’ineffabile melodismo, la varietà del vocabolario, senza perdere di vista l’intensità comunicativa che è tratto fondante della tradizione musicale brasiliana e che trova nella voce di Susanna Stivali uno strumento duttile quanto espressivo ed elegante. Questo genere, coi suoi autori, Antonio Carlos Jobim, Joao Gilberto, Vinicius de Moraes e lo stesso Buarque è stata ed ancora è la vera e propria ambasciatrice del Brasile: l’omaggio all’inconsistenza e alla delicatezza del sogno, il volto gentile, il tratto coinvolgente, l’anima sorridente e al contempo languida di una nazione dall’identità multietnica in cui Africa ed Europa s’incontrano da secoli in un meticciato con risultati di straordinaria originalità e profondità poetica.