LA MOSTRA ANTOLOGICA DELLA PITTRICE SALERNITANA GIOVANNA ORILIA AL CENTRO SOCIALE FINO AL 3 MARZO

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“Noi” è il titolo della mostra antologica della pittrice salernitana Giovanna Orilia che, inaugurata sabato scorso presso la “Sala della Musica” del Centro Sociale di Via Cantarella, sarà visitabile fino a venerdì 3 marzo. Tante le opere esposte, più di trenta, selezionate dall’artista per raccontare il suo percorso artistico, le sue emozioni, le sue intuizioni, il suo mondo esistenziale, come ha affermato nella sua relazione il professor Luigi Crescibene, scrittore e critico d’arte, che all’inaugurazione ha tenuto una vera Lectio Magistralis sulla Storia dell’Arte e descritto il registro pittorico di Giovanna Orilia:” E’ variegato anche se la sua cifra è inconfondibile perché riesce a mixare la capacità espressiva con il suo mondo interiore, usando delle vere metafore: i suoi paesaggi sono metafora dell’umanità che vive una solitudine esistenziale. Giovanna Orilia rappresenta le esigenze dell’arte contemporanea che dalla seconda metà dell’800 ha avvertito l’esigenza di rappresentare il mondo interiore. Lei esplicita un mondo personale che però cerca e trova la comunicazione con gli altri. Nelle sue opere non troviamo solo la bravura tecnica, la scuola, la sensibilità cromatica, ma anche le risonanze e le sue urgenze emotive. Fin quando ci saranno artisti come Giovanna Orilia la barca dell’amore del poeta Vladimir Majakovskij non si infrangerà contro la vita di tutti i giorni. Continueremo a vivere illuminati dalla sua luce d’artista ”. Alla serata inaugurale, presentata con professionalità da Stefania Consiglio, ha partecipato il professor Carmelo Currò, storico, scrittore e giornalista che nella sua relazione ha espresso parole di apprezzamento per le opere di Giovanna Orilia:” In tutte c’è molta luce. Anche nelle raffigurazioni notturne c’è il colore della notte. Anche nei quadri dove sono dipinti scorci di città, che sembrerebbero vuoti e silenti, non c’è solitudine, ma vita. Ci sono artisti come Jackson Pollock che sono pittori dell’angoscia. Nel periodo attuale noi abbiamo bisogno di lasciare da parte l’angoscia. Abbiamo bisogno di evadere, c’è bisogno di tanta luce. I quadri di Giovanna Orilia sono sognanti, ma non angosciosi”. La pittrice ha ringraziato tutti i presenti e l’Amministrazione Comunale, nella persona dell’Assessore alle Politiche Sociali, Nino Savastano, per aver concesso la Sala, e raccontato il suo viaggio nel mondo dell’arte: ” ”Ho sempre avuto questo amore per l’arte. Mi è sempre piaciuto disegnare. Mi sono poi iscritta all’Istituto D’Arte Filiberto Menna, dove ho appreso le tecniche pittoriche che ho approfondito nel tempo”. Successivamente Giovanna Orilia ha partecipato con successo a prestigiose manifestazioni artistiche riscuotendo lusinghieri successi di pubblico e suscitando l’interesse autorevole della critica. Tra le opere esposte, al centro della sala, campeggia quella di grandi dimensioni (180 x 200) raffigurante “Il Crescent” che emerge dal centro storico, incorniciato dal verde lussureggiante delle colline salernitane. “Ho voluto unire la Salerno antica con quella moderna. Ho dipinto il Crescent con le vetrate, nelle quali si riflette il mare, e anche un mappamondo a indicare che quella che sarà chiamata “Piazza della Libertà”, sarà anche il simbolo della libertà del mondo ”. La pittrice ha spiegato che i suoi quadri nascono dall’inconscio: ” Da immagini che si compongono nella mia mente, all’improvviso”. Ogni quadro racconta una storia diversa. In ognuno Giovanna racconta la vita, quella che lei vede, filtrata attraverso la sua sensibilità artistica. Giovanna Orilia che è sostenuta ed incoraggiata dal marito, Mario Caracciolo e dalle figlie Chiara e Rosa, dipinge con emozione:” I miei quadri emozionano innanzitutto me e sono sicura che se riescono a farmi star bene riusciranno ad emozionare e a   far star bene anche chi si sofferma a guardarli. Attraverso le mie opere cerco, quasi come se fosse una missione, di proporre la rinascita interiore di tutti ”. I colori sono i veri protagonisti delle sue opere:” Mi aiutano a lanciare un messaggio di speranza. In questo periodo un po’ buio intravedere la luce, attraverso la luminosità dei miei colori, significa colorare la vita”. Fiori, prati, farfalle, uccellini, cieli azzurri, nuvole eteree, sono dipinti con amore e passione: con la tempera, in acrilico su tela o a olio, ma anche con la tecnica dell’acquerello. Bellissime le opere raffiguranti alcuni scorci urbani della nostra città: ” Sono innamorata di Salerno”.

Aniello Palumbo