I due mesi di programmazione del Ravello Festival sotto la direzione di Alessio Vlad, Laura Valente e Maria Pia De Vito, si chiudono così com’erano iniziati: nel nome di Wagner. Grandi appuntamenti proposti ad un pubblico qualificato e competente ma anche a semplici appassionati e sempre più giovani, con consolidate presenze internazionali.
Ravello, anche nella gremita serata conclusiva, ha offerto un appuntamento di indiscusso livello con l’Orchester der Deutschen Oper Berlin diretta da Donald Runnicles. Uno dei direttori ‘wagneriani’ di maggiore esperienza, con grande sicurezza e incredibile trasporto ha fatto risuonare nel giardino di Klingsor alcune delle pagine più celebri del compositore tanto caro alla Città della Musica: la celebre ouverture del Tannhäuser, il preludio del Lohengrin e tre celebri momenti solistici: la romanza del poeta Wolfram von Eschenbach interpretata dal baritono Thomas Lehman; la grande scena di Elisabetta interpretata invece dal soprano Allison Oakes e il Racconto del Graal in cui Lohengrin, stavolta sul palco il tenore Attilio Glaser, svela la sua natura straordinaria di cavaliere del Graal.
Prima dell’intervallo è stata il mezzo-soprano Annika Schlicht a cimentarsi con i Wesendonck Lieder strappando tanti applausi nonostante il fastidioso vento non abbia di certo aiutato né l’orchestra né la sua straordinaria voce.
A chiudere il concerto e il Festival le stesse pagine scelte per inaugurarlo così da chiudere anche idealmente la lunga avventura festivaliera, il celebre Preludio e Morte d’amore di Isotta, tratti dal Tristano e Isotta.
Nel doppio bis Runnicles ha regalato al pubblico di Ravello un assaggio de I Maestri cantori di Norimberga e la celeberrima Cavalcata delle Valchirie che ha strappato la standing ovation finale.
Da Wagner a Wagner dal Belvedere di Villa Rufolo al Belvedere di Villa Rufolo, dalla musica alla musica, il Ravello Festival si congeda tra gli applausi e dà appuntamento al 2019. (Ph Pino Izzo)