La prima giornata del Capodanno Bizantino ad Amalfi, Manuel Cargaleiro insignito del titolo di Magister di Civiltà Amalfitana.

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È stato un viaggio attraverso il suo lungo percorso artistico: dai tempi del regime in Portogallo alla scoperta della Costiera Amalfitana. Manuel Cargaleiro, il nuovo Magister di Civiltà Amalfitana, con disarmante semplicità ieri sera ad Atrani ha raccontato la sua straordinaria carriera partendo dai tempi della gioventù. E più in particolare dal viaggio in Francia alla prima borsa di studio vinta in Italia. Un percorso straordinario dal quale Cargaleiro, nel primo giorno del Capodanno Bizantino, ha scoperto i veli mettendo a nudo il suo vissuto di grande artista e rinvigorendo quel vincolo d’amore con la Costiera Amalfitana.

Il Sindaco di Amalfi Daniele Milano così commenta la prima parte dell’evento: “Col Capodanno Bizantino riscopriamo una pagina importante della nostra gloriosa storia su cui l’amministrazione comunale ha inteso puntare per far sì che Amalfi si imponga non solo come una delle capitali del turismo, ma soprattutto come città della Cultura. Nella prima giornata abbiamo vissuto Cargaleiro, l’abbiamo ascoltato parlare d’arte e del suo amore per la Costiera Amalfitana. Ora siamo pronti per la seconda giornata con la nomina del Magister nella Chiesa di San Salvatore de’ Birecto ad Atrani e l’investitura in latino, per poi presentarlo alla cittadinanza sulla scala monumentale del Duomo di Amalfi”

Nel prologo all’evento clou di oggi, ovvero l’investitura del Magister Civitatis Amalfie, l’attenzione è stata tutta concentrata sull‘arte di Manuel Cargaleiro prima attraverso la tavola rotonda sulla storia della ceramica organizzata dal Centro di Cultura e Storia Amalfitana nell’Arsenale della Repubblica e successivamente con l’intervista pubblica al maestro. Una linea ininterrotta di antiche tecniche di decorazione, tramandate e rinnovate per centinaia di anni, unisce l’arte della ceramica bizantina alla tradizione della ceramica della Costiera Amalfitana, come emerso dall’intervento del professore Paolo Peduto, direttore del Dipartimento di Latinità e Medioevo dell’Università degli studi di Salerno.

Un fil rouge che trova nelle ceramiche del Castello di Lettere, antica roccaforte della Repubblica Marinara di Amalfi, una memoria storica di grande valore, come emerso dall’intervento dell’archeologo Domenico Camardo, membro del comitato scientifico del Centro di Cultura e Storia Amalfitana.

A Matilde Romito il compito di illustrare, alla presenza dello stesso Magister, come queste antiche tradizioni emergano oggi nell’arte di Manuel Cargaleiro. L’archeologa ha puntato l’attenzione su motivi antichi, come la clessidra o la scacchiera. Un patrimonio decorativo della nostra tradizione musiva che è stato assorbito dall’arte del maestro portoghese, con una continuità che unisce la ceramica alla pittura. Opere nelle quali emergono, oltre che i motivi tradizionali, anche i colori della Costiera Amalfitana, il tutto inscritto nell’orizzonte dell’arte e della cultura mediterranei.

Dopo l’incontro con l’arte di Cargaleiro con la tavola rotonda: “Ceramiche e figuline dal medioevo bizantino al III millennio” è stato il momento dell’incontro con l’uomo Cargaleiro.

L’occasione di scoprirne la grandezza e l’umiltà è stata quella della tradizionale intervista al Magister, tenutasi nello Spiazzo dello Scoglio a Pizzo ad Atrani.

Alla presenza del Sindaco di Amalfi Daniele Milano, del Sindaco di Atrani Luciano de Rosa Laderchi, di autorità e cittadini curiosi di conoscere l’artista portoghese, si è svolta una piacevole chiacchierata con Manuel Cargaleiro. Immancabile il riferimento al logo di Ravello – Costa d’Amalfi capitale della cultura 2020, a riguardo del quale ha raccontato: «Nella mia vita ho fatto pochi loghi, forse tre o quattro. In questo caso ho subito accettato perché amo la Costiera”.

Interrogato su cosa gli piaccia di più, ha sottolineato: «Mi piace il verde. Quando vengo qui e arrivando da Napoli passo attraverso le montagne, c’è tantissimo verde». Poi la la dolente constatazione sullo scempio degli incendi che non è sfuggito all’occhio dell’artista: «Stavolta è stata la più triste. Tutto secco, bruciato».

Con un punta di ironia, il Magister, ha poi ricordato come sia nato il suo rapporto con la Costiera Amalfitana: «Mi era arrivata una lettera, che diceva che ero stato premiato a Vietri sul Mare. Non ci avevo creduto. Avevo chiamato il console il Italia, che conoscevo, per fargli verificare se fosse vero. Era vero e sono venuto qui».

L’umiltà, virtù dei grandi, è poi emersa quando ha parlato della tradizione della ceramica in Costiera e di alcuni suoi indiscussi protagonisti: «Ho trovato una grande tradizione. Quando sono venuto qui, sono venuto come uno di più, qui c’erano già dei grandi ceramisti, come Ugo Marano. Ho accettato che qui nascessero la fondazione ed il museo Cargaleiro, a patto che ci fosse spazio per tutti gli artisti e per i giovani».

Alla domanda su quanto ci sia del patrimonio artistico bizantino nella sua arte, la notazione, di nuovo ironica: «Sono stato a Bisanzio, per studiare i mosaici. Ho passato giornate a guardarli. Mi sono divertito molto ed ho pensato: sono dei veri Picasso, ultramoderni».

Questi i toni dell’intervista, una chiacchierata piacevole ed interessante attorno all’uomo che dà forma all’arte universalmente mediterranea, con forti richiami amalfitani, in virtù della quale è stato investito Magister.

Alle 21.30 la giornata è stata conclusa dai ritmi meticciati dell’Orchestra di Piazza Vittorio. Nell’edizione del Capodanno Bizantino che celebra un maestro che con la sua arte abbraccia e fonde in un unicum coeso tutto il Mediterraneo, non poteva mancare il concerto della più importante formazione multirazziale europea. L’Orchestra di Piazza Vittorio ha coinvolto il pubblico in un concerto originale e ritmato, che ha parlato ai presenti col linguaggio universale della musica dell’incontro pacifico e costruttivo in nome della musica e dell’arte di popoli e culture.

Oggi il Capodanno Bizantino proseguirà con il momento principe dell’evento. Alle 17 da Amalfi partirà il corteo rievocativo in abiti d’epoca. Alle 18 ad Atrani, di fronte alla chiesa di San Salvatore de’ Birecto, ci sarà l’investitura del Magister, secondo l’antico rito medioevale dell’incoronazione dei Duchi di Amalfi.

Al termine della cerimonia, il corteo scorterà nuovamente il Magister verso la monumentale scalinata del Duomo di Amalfi, dove alle 19.30 si celebrerà l’avvenuta investitura al cospetto della cittadinanza.

Alle 21 in Piazza Duomo ci sarà lo spettacolo conclusivo con l’Amalfi 839 A.D. Musical. Per l’occasione sarà presentato in una versione ampliata e rivista, che sarà ambientata sull’intera piazza e tra il colonnato, la scalea ed il sagrato del Duomo di Amalfi, facendo rivivere la storia in musica della nascita della Repubblica Marinara negli stessi luoghi nei quali la parte storica della narrazione si è svolta.

Anche oggi Amalfi sarà raggiungibile via mare con corse speciali che la Travelmar ha attivato in occasione del Capodanno Bizantino in aggiunta ai consueti orari di linea. I battelli ci saranno in questi orari: linea Salerno – Minori – Amalfi ore 18.00 – 20.00. Linea Minori – Amalfi ore 18.45 – 20.30. Per il rientro corse aggiuntive sulla Linea Amalfi – Minori – Salerno alle ore 00.30 e sulla Minori – Salerno alle ore 00.45. L’invito è quello di godersi il Capodanno Bizantino sfruttando le vie del mare. La Statale Amalfitana sarà chiusa nel pomeriggio dal Bivio per Positano fino ad Atrani a partire dalle 17.00 fino alle 18.00 e poi dalle 18.30 alle 20. Sarà chiuso anche il tratto urbano tra Via Mansone I – Piazza Spirito Santo dalle ore 17.00 alle ore 17.45; dalle ore 19.00 alle ore 20.00 e dalle ore 21.15 alle ore 24.00. Infine divieto di sosta su via Pantaleone Comite, dalle ore 12.00 alle ore 21.00.