“La forza della Cultura è la Democrazia. La forza della Democrazia è la Cultura”: da Ravello Lab le riflessioni per definire e strutturare le proposte di un modello virtuoso di crescita che ponga al centro il ruolo insostituibile della cultura come strumento di democrazia. È il ‘core’ di questa XVII edizione dei Colloqui Internazionali: uno dei momenti di approfondimento più interessanti e stimolanti attraverso il quale contribuire alla individuazione di linee guida per il raggiungimento di obiettivi utili allo sviluppo a base culturale.
Il forum europeo, promosso da Federculture, Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali e Fondazione Scuola dei Beni e delle Attività Culturali ha preso il via ieri nella splendida cornice dell’auditorium “Oscar Niemeyer”. “Abbiamo aperto Ravello Lab 2022 con un minuto di silenzio in memoria del direttore ucraino della Filarmonica di Kherson Yuriy Kerpatenko “Martire della Cultura”, trucidato perchè si era rifiutato di suonare per Mosca. A lui e a tutte le vittime della guerra il pensiero di Ravello Lab, nel nome della cultura e della democrazia” ha spiegato il Presidente del CUEBC, Alfonso Andria che ha aggiunto: “Il tema di questa 17esima edizione esprime la volontà di lanciare un messaggio forte e intende testimoniare l’attenzione ai grandi temi che sconvolgono gli equilibri mondiali. La forza della Cultura è la Democrazia. La forza della Democrazia è la Cultura”.
A fare gli onori di casa, il sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier, che ha sottolineato l’importanza di quel turismo culturale che continua grande Ravello nel mondo. “Momenti unici di confronto come questo sono un ulteriore motivo di crescita e sviluppo – ha dichiarato -. Ravello Lab è uno strumento unico di confronto, da qui sono sempre infinite le visioni di crescita, è fondamentale riuscire a creare occasioni come queste. Ravello è il paese della cultura, è uno dei posti dove respirare cultura diventa cosa assai semplice”.
Ed è proprio da Ravello Lab che parte l’impegno della cultura italiana per la democrazia, così come ha sottolineato il presidente della Fondazione Scuola dei Beni e della Attività Culturali Vincenzo Trione (collegato in videoconferenza) e il presidente di Federculture Andrea Cancellato che ha definito la cultura una vera e propria cura. “Veniamo da un periodo difficile, da anni complicati, viviamo lo stress di una guerra vicina con conseguenze sociali ed economiche che tutto questo comporta – ha aggiunto Cancellato -. La cultura può essere davvero una cura per tutti, Ravello Lab è l’impegno concreto di cultura e democrazia”.
La cultura intesa quindi come bisogno, come fonte inesauribile di sviluppo per una ripresa totale della vita culturale in comunità. E da qui il peso delle responsabilità dell’intero settore nel focus dettagliato e ricco di spunti della già Consigliera per la cultura e l’audiovisivo del Presidente della Repubblica francese Macron, Claudia Ferrazzi.
“Questo è un periodo di grandi domande, troppo spesso superano le risposte. È un momento di instabilità geopolitica, la tentazione di parlare di sopravvivenza è sempre più concreta. Il settore culturale è in affanno: il cinema non ritrova più il suo pubblico, sono tante le sale che rischiano di chiudere, l’ascolto della radio è diventata una pratica d’élite e la percentuale dei giovani affezionati alla lettura è sempre più ridotta – ha spiegato Ferrazzi -. Dobbiamo chiederci il perché, bisogna partire dal perché è necessario fare cultura. La cultura deve aiutarci a vivere, e a vivere insieme. È interessante parlare di responsabilità, cosa facciamo per aiutare a vivere e vivere insieme? La politica culturale non deve essere separata dalle altre, la responsabilità della cultura è al servizio della democrazia. C’è bisogno di aggregare Istituzioni e collettività pubbliche e private intorno agli Enti culturali, non è necessario focalizzarsi sul veicolo temporaneo ma lasciare che il linguaggio artistico vada a superare le barriere di settore. Un ecosistema che collabori, che faccia le cose quando necessario, far circolare proposte e risorse con l’etica del bisogno pubblico. Aiutare a vivere in pace e intendere la cultura come strumento per facilitare il dialogo tra i popoli, favorire la fruibilità dell’arte e della bellezza. Bisogna partire dall’arte e con l’arte per trovare risposte”.
A seguire Francesca Bazoli, presidente della Fondazione Brescia Musei con Stefano Baia Curioni, docente dell’Università Bocconi (collegato da remoto) e redattore del progetto Brescia e Bergamo Capitale della Cultura 2023, hanno presentato le linee programmatiche della candidatura.
Bazoli ha rivelato che “Brescia ha investito tantissimo negli ultimi cinquant’anni sullo sviluppo sociale a base culturale pur essendo una delle città riconosciute per l’eccellenza nelle industrie manifatturiere, nota quindi per altri motivi. In realtà questo sviluppo ha consentito la restituzione alla città e alla comunità di un patrimonio straordinario così come l’apertura di università. Da questo punto di vista Brescia ha meritato a pieno titolo la candidatura a capitale della cultura per il 2023 insieme a Bergamo anche se poi la candidatura in realtà è avvenuta a tavolino in seguito al ritiro delle altre città che dopo aver visto la candidatura di due delle città più colpite dal Covid hanno ritirato la loro candidatura. Abbiamo quindi davanti un anno in cui saremo capitale della cultura insieme a Bergamo che partirà proprio dalla cultura come strumento per superare della tragedia che ci ha unito negli ultimi tempi. Diverrà poi l’occasione per puntare sulla cultura per un ulteriore sviluppo convinto sociale e strategico delle nostre città”.
A margine della giornata d’apertura si è svolta la cerimonia di consegna del Premio Nazionale “Patrimoni Viventi”, edizione 2022. Tre le sezioni per rispettivi premi, opere d’arte ceramica realizzate e donate dall’artista di Vietri sul Mare Nello Ferrigno. Per la categoria “Privati” il riconoscimento è stato assegnato a “Nexus Culture APS”, associazione di promozione sociale trentina di Rovereto. Con il progetto “BLIP Biblioteca di libri in persona” ha voluto e saputo cercare spazio per la Cultura e lo ha trovato attraverso il mezzo più immediato e efficace, il libro. La concreta declinazione del concetto di “Cultura partecipata” quindi.
Per la sezione “Enti Pubblici” il premio al Comune di Morra De Sanctis, in provincia di Avellino: un raffinato modello di ospitalità diffusa, localizzato nei “Castelli di storia: manieri, musei e ricettività di pregio” e in una felice coniugazione tra contenitore e contenuto. L’idea-progetto e la sua concreta attuazione costituiscono un modello di riferimento, una buona pratica dove la Cultura viene impiegata quale strumento per la ripartenza attraverso il coinvolgimento attivo dei cittadini e della “comunità di patrimonio”.
“Patrimonio vivente” 2022 è invece Felice Tagliaferri, scultore pugliese non vedente: il rapporto viscerale con la materia, la sorprendente abilità nella sua manipolazione fino al raggiungimento di risultati sorprendenti hanno reso l’Artista straordinario protagonista di una singolare emozionante esperienza: “Il miracolo delle mani”, la prodigiosa produzione dove la forza espressiva delle grandi opere d’arte penetra nella sensibilità dell’interprete che attraverso il tatto realizza un dialogo fitto ed emozionante con il reperto.
Intanto stamani hanno preso il via i due panel tematici: “Il lavoro culturale” (chair Fabio Pollice, rettore dell’Università del Salento), e “La finanza per la cultura” (chair Pierpaolo Forte, docente di Diritto Amministrativo all’Università del Sannio) che possono essere seguiti in diretta streaming sulle pagine facebook di Ravello Lab e del Centro Universitario per i Beni Culturali.
Domani, sabato 22, la seduta plenaria si aprirà con gli interventi dei due coordinatori per le prime anticipazioni dei contenuti emersi dai rispettivi laboratori tematici, che nei mesi successivi saranno elaborate in forma di “Raccomandazioni” di Ravello Lab. Subito dopo, la tavola rotonda conclusiva, introdotta e moderata dal direttore de Il Mattino Francesco de Core, che vedrà gli interventi di vari rappresentanti istituzionali.
Ravello Lab 2022 si svolge con la collaborazione di Comune di Ravello, Università degli Studi di Salerno e Fondazione Ravello, col sostegno di Banco di Napoli, ENGIE, Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana, Camera di Commercio di Salerno, Fondazione Brescia Musei, Fondazione della Comunità Salernitana.