Quali sono le più significative trasformazioni che stanno investendo il mondo della comunicazione e con esso l’intera società globale? A spiegarlo è stato il professor Davide Borrelli, docente di Sociologia dei Processi Culturali e Politiche della Valutazione all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, in occasione della conviviale rotariana a lui dedicata, organizzata all’Hotel Mediterranea di Salerno dal “Rotary Club Salerno Picentia” presieduto dal dottor Rocco Di Riso che ha ricordato che il Rotary promuove la comunicazione.
Il professor Borrelli, che si occupa di storia dei media e delle industrie culturali, oltre che di studi critici sulla valutazione dell’università e della ricerca, ha spiegato che la comunicazione si svela come forma universale di conoscenza del mondo sociale ma anche come creatrice di realtà nel mondo contemporaneo:” Siamo di fronte a uno snodo epocale, quello della digitalizzazione della comunicazione, nel quale viviamo ormai immersi da una ventina d’anni”. Borrelli ha spiegato quelle che sono le nuove frontiere dell’intelligenza artificiale:” Un mondo che si preannuncia completamente diverso da come lo avevamo conosciuto ed è importante che in qualche modo noi non ci facciamo governare dalla tecnologia, ma che imponiamo un nostro punto di vista per salvaguardare alcuni valori che appartengono alla società, all’umanità”. Secondo Borrelli “Rischio e Opportunità” sono le parole chiave del cambiamento:” Rischio di una umanità conformata sul modello dei codici ingegneristici che regolano l’Intelligenza Artificiale; opportunità di utilizzare questo potentissimo strumento per migliorare le prestazioni culturali, sociali, economiche: dipenderà tutto da noi! Non esiste un’intelligenza artificiale autonoma capace di prendere il comando. Siamo noi che dobbiamo saperla gestire”. Borrelli ha spiegato che quando i media cambiano, i media cambiano il mondo:” La comunicazione viene da lontano e si estende oltre noi. È fin dai tempi dei graffiti rupestri di Lascaux che gli strumenti del comunicare non fanno che cambiare forma, linguaggi, raggio d’azione. Oggi la comunicazione è il fattore che letteralmente fa la differenza, ossia che – nel bene e nel male – incide sul nostro vivere, sulle nostre istituzioni sociali, sulla nostra stessa realtà psichica. osserviamo che la realtà dei media è in costante trasformazione, il che significa che il rischio di sopravvalutarne gli effetti è sempre in agguato. Continuamente sembrano affermarsi nuove piattaforme ed emergere nuove tendenze espressive che non facciamo in tempo a metabolizzare prima che si esauriscano e smarriscano la propria energia propulsiva e la propria capacità di interpretare lo spirito del tempo”. Il sociologo napoletano, che ha parlato anche di interazione, di integrazione, di protezione dei dati personali e di diritto all’oblio, ha spiegato che i giornali, i libri, ancora oggi, sfidano il tempo e sopravvivono:” Nella storia dei media non c’è stata mai la sostituzione di un mezzo di comunicazione all’altro: c’è piuttosto un’aggiunta, che non sopprime il mezzo di comunicazione precedente, ma lo riorienta, lo ridefinisce. Vedo il giornale cartaceo sempre meno come strumento di cronaca quotidiana e sempre più come strumento di approfondimento, di riflessione”.
Aniello Palumbo