Per affrontare ogni singola situazione, che sia una decisione semplice da prendere oppure la scelta di un investimento importante da fare, la questione primaria è una: avere le idee chiare sul da farsi. A maggior ragione quando bisogna destreggiarsi con la terminologia della finanza, spesso complessa e poco intuitiva anche da memorizzare. E’ il caso anche del pianeta rappresentato dalla cessione del quinto, una tipologia di prestito sempre più attivata dalle diverse fasce di età e per i più disparati motivi. Così accade che la cosa migliore da fare è approfondirne vantaggi e modalità, magari grazie a una piattaforma dedicata come è quella disponibile visitando il sito www.cessionedelquintofacile.com. Questo particolare tipo di prestito, grazie al quale è possibile accedere in tempi brevi a una determinata somma di denaro da destinare a un progetto, affonda le sue radici nella Storia d’Italia.
Le origini del prestito, tra Storia e modernità
Fa la sua comparsa infatti nella seconda metà del XIX secolo, quando nacque per volontà di Vittorio Emanuele II che nelle intenzioni voleva favorire con un privilegio i dipendenti dello Stato che avrebbero potuto ottenere prestiti con delle condizioni agevolate. Così, per un lungo periodo, la cessione del quinto fu accordata soltanto ai dipendenti statali. Fino al 1950, quando è stata regolamentata in modo articolato ed estesa a dipendenti e pensionati statali e pubblici. Bisogna aspettare il 2004, quando la procedura di cessione del quinto sarà accordata anche ai dipendenti di aziende private, abolendo di fatto il monopolio detenuto dall’Inpdap. Inoltre, si favorì la flessibilità della durata del prestito, fino a 120 mesi massimi possibili. Adesso si può fare richiesta del prestito con cessione del quinto anche se neoassunti, tenendo sempre presente la regola aurea: uno dei requisiti fondamentali è quello di avere un contratto a tempo indeterminato (anche se nel caso dei dipendenti di cooperative non sempre basta).
Come funziona e chi può richiederla
La tipologia di prestito con cessione del quinto, pari al 20% dello stipendio netto, viene concessa a quei soggetti che ne fanno richiesta perché hanno necessità di sostenere dei progetti o delle spese personali urgenti. La sua caratteristica primaria è che viene ripagato attraverso una trattenuta, tutti i mesi, dalla rata dello stipendio oppure di una pensione quando se ne è titolari. Viste queste caratteristiche particolari di rimborso del prestito, è facile capire che la cessione del quinto annulla quelli che sono i possibili rischi di insolvenza da parte del debitore. Dunque si tratta di un’opportunità che fa al caso anche di persone protestate oppure segnalate come ‘cattivi pagatori’. Da ricordare che c’è la possibilità di ricorrere alla cessione del quinto anche se a fare richiesta sono delle persone con contratti a tempo determinato, con una condizione ben precisa ovvero che quel prestito che si vuol attivare non abbia una durata superiore a quella del contratto di lavoro stesso. E, soprattutto, si tratta di una possibilità che riguarda anche le donne in maternità: per farne richiesta la dipendente dovrà dimostrare di essere rientrata in servizio oppure richiederla nel periodo precedente il congedo.