TEATRO
PIER PAOLO PASOLINI
di Salerno
Leocadia srl in collaborazione con Teatro Trianon Viviani
presenta
Lalla Esposito & Ondanueve String Quartet
in
LA CANZONE TEATRALE
da Viviani a Brecht, da Patroni Griffi a Gaber
concerto per voce e quartetto d’archi
scritto, arrangiato e diretto da Paolo Coletta
Lalla Esposito – voce
Paolo Sasso – violino
Andrea Esposito – violino
Luigi Tufano – viola
Marco Pescosolido – violoncello
Un’aria d’opera, un recitativo, una romanza, un song brechtiano, un canto di Viviani, una canzone di Broadway o una delle decine ascoltate per la prima volta al Sistina, sono accomunati dal fatto di essere scritti per essere eseguiti all’interno di una determinata azione drammaturgica, che sia un melodramma, un musical, un’operetta, una commedia musicale.
Ma “teatrale” può diventare anche una composizione fatta di parole e musica nient’affatto pensata per la scena.
Succede quando chi la interpreta decide di trasformare l’emozione di quel pezzo in azione. Azione scenica, appunto.
Però può anche verificarsi il percorso inverso, quando una canzone scritta originariamente per uno spettacolo teatrale diventa uno standard jazz o, semplicemente, migra verso l’infinito repertorio della musica popolare.
In realtà la canzone teatrale non è una forma né tanto meno un genere.
La teatralità probabilmente rappresenta una modalità, un’attitudine, uno sguardo. Innanzitutto dell’interprete, che, nel momento in cui decide di affrontarne l’esecuzione, si assume di fatto la responsabilità e la disponibilità a riscrivere quel pezzo.
Lalla Esposito è oggi una delle più autorevoli interpreti di teatro musicale del nostro Paese. Ha accolto la lezione di alcune iconiche attrici-cantanti del Novecento (Milly, Marina e Angela Pagano, Milva, Gabriella Ferri) e ogni volta che va in scena ce ne restituisce la grazia e la maestria senza tempo, eppure così contemporanea.
Questo concerto, in replica il 27 e 28 gennaio (ore 20) al teatro Pier Paolo Pasolini di Salerno con gli Ondanueve String Quartet, prova a offrire un piccolo catalogo di ciò che rende “teatrale” una canzone.
Scaletta brani
- E aspettammo, aspettammo ca vene (1919, Raffaele Viviani) da “Caffè di notte e giorno”
- Jenny dei Pirati (1928, Bertolt Brecht – Kurt Weill) da “L’opera da tre soldi”
- La ballata della schiavitù sessuale (1928, Bertolt Brecht – Kurt Weill) da “L’opera da tre soldi”
- Lo guarracino (~1700, anonimo) versione per quartetto d’archi dall’originale per orchestra sinfonica di Paolo Coletta
- Cazetta Scesa (1998, Manlio Santanelli – Paolo Coletta)
- Lo shampoo (1972, Sandro Luporini – Giorgio Gaber)
- Addo’ sta Zazà (1944, Raffaele Cutolo – Giuseppe Cioffi)
- Salone Margherita (2007, Paolo Coletta) dal balletto “Napoli zompa e vola” di Amedeo Amodio
- The shower (1980, P. Donaggio) da “Dressed to kill” di B. De Palma
- Tango lento (1983, G. Patroni Griffi) su “Asleep – Dreaming” di Astor Piazzolla
- Non è mia madre (2005, Paolo Coletta) da “Toledostrasse”
- Zappatore (1928, Libero Bovio – Ferdinando Albano)
- Son la Zucconas (1919, Raffaele Viviani) da “Eden Teatro”
- Torero (1957, Renato Carosone)
- Limon Limonero (1980, Leopoldo Mastelloni) dall’orig. del 1941 di Morales – Cantabrana
- Bocca di rosa (1967, Fabrizio De André – Gian Piero Reverberi)
- Albergo a ore (1969, Herbert Pagani – Marguerite Monnot)