“Michelemmà”, “ Lo Guarracino”, “E allora”, “Te Voglio bbene assaje” ,“Funiculì Funiculà”, “Era de Maggio”, “Dicitencello vuje”, “Uocchie c’arragiunate”, sono solo alcune delle canzoni napoletane cantate , coinvolgendo i tanti presenti nella grande sala della “Fondazione Menna”, dall’avvocato Enrico Siniscalchi, cultore della Canzone Classica Napoletana, durante la serata intitolata “La Canzone Napoletana raccontata e cantata “, organizzata dall’associazione “Parco Storico Sichelgaita”, presieduta dalla professoressa Clotilde Baccari Cioffi che ha voluto chiudere in musica l’anno sociale :” E’ stato un anno effervescente che, grazie all’apporto sinergico di tutte le socie e alla collaborazione e condivisione di altre associazioni del territorio , ha visto realizzare tante importanti attività ”. L’avvocato Siniscalchi, invitato dalla socia Marisa Parisi, che lo ha presentato leggendone il ricco curriculum, ha raccontato che sin da ragazzino si è dedicato allo studio e al recupero della canzone classica napoletana dopo aver conosciuto e ascoltato il grande cantante napoletano Roberto Murolo:” Fui letteralmente folgorato dalla sua interpretazione di alcune canzoni napoletane. E’ stato forse l’unico che ha unito alla figura di cantante quella del ricercatore di molti gioielli della canzone napoletana”. Siniscalchi ha ricordato l’origine popolare della canzone napoletana:” I primi canti, “popolari”, sono databili intorno al 1200 . Intorno al 1500 abbiamo poi le Villanelle, alcune delle quali sono state inserite da Giambattista Basile nel suo “Lo Cunto de li Cunti”, poi riprese dal maestro Roberto De Simone nella sua opera “Gatta Cenerentola”. Siniscalchi ha spiegato che la nascita della canzone classica napoletana sarebbe coincidente con la presentazione della canzone “Te voglio bene assaje” scritta nel 1835:” Secondo alcuni la musica di questa canzone sarebbe stata composta da Gaetano Donizetti, in realtà si ritiene che la musica fu composta dal musicista Filippo Campanella, amico di Raffaele Sacco, un ottico napoletano che ne scrisse i versi. Viene considerata la prima canzone napoletana in quanto fu la prima ad avere una struttura composta da strofe e ritornello ”. L’avvocato Siniscalchi ha spiegato che nessuna nazione al mondo può vantare una tradizione musicale tanto apprezzata quanto quella napoletana: ” Anche Elvis Presley e Madonna hanno cantato canzoni napoletane”. Durante la serata, organizzata presso la sede della “Fondazione Menna”, presieduta dal dottor Claudio Tringali, grazie alla dottoressa Rosanna Belladonna, presidente dell’associazione “Amici Fondazione Menna”, Siniscalchi ha anche interpretato alcune divertenti canzoni di Tony Tammaro con il quale l’avvocato rotariano si è esibito in diversi teatri della Campania.
Aniello Palumbo