La Camelia, un fiore di grandissima eleganza, è arrivata per la prima volta nell’Europa continentale, direttamente dall’Inghilterra, nel 1760, in Campania, a Caserta, dove poi fu messa a dimora nel Giardino Inglese della Reggia progettata da Luigi Vanvitelli e dove ancora oggi esistono i bolloni originali di quella Camelia che poi si diffuse in tutta Italia, in Francia, in Germania e in tutto il resto del continente europeo. A raccontare la storia della Camelia è stato il professor Aldo Cobianchi, Delegato per la Campania della Società Italiana della Camelia, durante l’incontro “La Camelia: una sovrana alla corte dei Borbone”, organizzato su piattaforma dalle associazioni “Parco Storico Sichelgaita” e “Hortus Magnus”, presiedute dalla professoressa Clotilde Baccari Cioffi; “Soroptimist International” di Salerno, presieduta dalla professoressa Giulia De Marco; “Inner Wheel Salerno Carf”, presieduta dalla dottoressa Milly Marino e dall’associazione de “I Martedì Letterari” presieduta dalla Preside Giovanna Scarsi.
Il professor Cobianchi ha raccontato che anche nell’antico testo dell’abate Lorenzo Berlese, definito da Napoleone III “il padre delle camelie”, uno dei primi a studiare scientificamente la camelia, è descritta la camelia di Caserta:” L’albero di camelie di Caserta è alto dieci metri e i suoi rami occupano uno spazio di sei metri di circonferenza”. Il professor Cobianchi ha anche presentato, per la prima volta, un suo particolare studio, sulla principessa Maria Cristina Ferdinanda di Borbone poi diventata Regina consorte di Spagna, il cui ritratto, realizzato nel 1841 dal pittore Franz Xavier Winterhalter, che aveva già dipinto la principessa Elisabetta d’Austria (Sissi), è conservato nella Pinacoteca della Reggia di Caserta:” In questo ritratto la principessa è raffigurata con un bouquet di camelie tra i capelli, Fu lei, come una influencer ante litteram, a diffondere a Parigi la camelia casertana, che la nonna, per prima, aveva coltivato nel giardino inglese della Reggia di Caserta. La camelia diventa un po’ il vessillo della casa borbonica”. Il professor Cobianchi è stato introdotto dal filologo Gennaro Saviello che ha analizzato la camelia sotto il profilo drammaturgico. “ La camelia è un fiore ornamentale dotato di significato, in particolare per essere il fiore, non casuale, oggetto della promessa d’amore tra Violetta e Alfredo in La Traviata, oltre che l’epiteto di Margherita Gautierre del romanzo “La signora delle camelie” di Alexandre Dumas figlio, edito nel 1848”. Il professor Saviello ha anche ricordato che a Salerno, viene organizzata, dall’associazione “Hortus Magnus”, “La Mostra della Camelia” :” Anche quest’anno la quarta edizione della mostra non sarà realizzata a causa della pandemia, così come non sarà organizzata l’ormai famosa “Mostra della Minerva”, l’evento primaverile dedicato ai fiori, alle piante che si teneva nella Villa Comunale”.
Aniello Palumbo