Le spese da affrontare ogni mese non sono poche. Tra bollette, affitto o mutuo, attività sportive e costi legati all’istruzione, le famiglie sanno di dover gestire con attenzione il proprio budget per far quadrare i conti a fine mese e, soprattutto, per riuscire a mettere da parte qualche risparmio. Vediamo, dunque, cosa dicono i dati a questo proposito.
European Payment Consumer: italiani sopra la media europea
Gli italiani si confermano molto attenti alle proprie finanze e pronti a fare qualche sacrificio per risparmiare. Questo è quanto emerge dalla ricerca European Payment Consumer Report di Intrum: l’84% dei cittadini della Penisola riesce a risparmiare una parte del proprio stipendio ogni mese, contro una media europea che si ferma al 75%.
Andando ad approfondire la ricerca, emergono vari motivi che spingono i consumatori a risparmiare: al primo posto si trovano eventuali spese inattese (71%), mentre al secondo i consumi (47%). In fondo a questo elenco troviamo l’acquisto di una casa con il 17% e le spese legate all’istruzione (17%).
Ma quanto riescono a risparmiare gli italiani? Sempre secondo l’indagine pubblicata da European Payment Consumer, le famiglie tricolori sono in linea con il resto d’Europa: il 26% mette da parte meno del 5% delle entrate mensili, mentre il 27% risparmia una quota tra il 5% e il 10%. Solo il 16% afferma di non riuscire ad accantonare nulla mensilmente, percentuale che nel resto d’Europa sale al 25%.
Calano gli investimenti, cresce la liquidità: come preservare i risparmi
Se da un lato cresce la percentuale di italiani che riesce a risparmiare, dall’altro non c’è un andamento altrettanto positivo per gli investimenti. Sembra proprio che tra le abitudini degli italiani non ci siano quelle di far fruttare il proprio denaro.
Facendo un’analisi degli investimenti in titoli di Stato si nota come il numero di titoli posseduti dalle famiglie sia passato dal 57% del 1988 all’attuale 5%. Questo dimostra come oggigiorno le famiglie preferiscano destinare i propri risparmi al tradizionale conto corrente.
Molti consumatori tendono forse a sottovalutare i prodotti finanziari oggi disponibili, tra cui troviamo il conto deposito, un prodotto sicuro specialmente se l’Istituto aderisce al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Oggi questa forma di risparmio è proposta da alcuni Istitutisolidi e affidabili, come ad esempio Santander Consumer Bank, che permettono di scegliere tra conti deposito vincolati o liberi. La differenza tra le due forme è, come intuibile, nella possibilità di ritirare o meno il denaro versato prima di un periodo stabilito.
L’errore di valutazione che si fa solitamente quando si lasciano i propri risparmi sul conto corrente (o in casa) è quello di non considerare l’andamento dell’inflazione che, seppur minima, erode ogni anno i propri risparmi, così come accade con le eventuali spese di gestione del conto. Al contempo, così facendo, un consumatore perde una possibile occasione di guadagno data dai tassi di interesse riconosciuti sui conti deposito.