“Oltre l’80 % delle persone riconosciute pericolose socialmente commettono reati, nella stragrande maggioranza dei casi non gravi, contro i familiari. Spesso ci troviamo a trattare casi di ragazzi che hanno alterazioni psichiche, dovute all’uso smodato di sostanze stupefacenti, che vengono denunciati dai genitori che non ce la fanno più a sopportare le loro richieste e le loro aggressioni. Ogni anno l’Autorità Giudiziaria richiede l’applicazione di misure di sicurezza per circa venti persone. Attualmente le persone con problemi psichici, autrici di reato, residenti nei comuni della nostra Asl e destinatarie di una misura di sicurezza sono quasi 100: di cui 12 sono nelle Rems ((Residenze per l’Esecuzione di Misure di Sicurezza); 28 sono ricoverate in strutture sanitarie, con un costo per l’anno 2018 pari a 1.688.677,69 euro; 21 sono ospitate in strutture sociosanitarie, con un costo per l’anno 2018 pari a 224.410, 81 euro; una è ospite in una struttura a gestione diretta; una risulta non reperibile, sia all’Autorità Giudiziaria, sia ai servizi territoriali; 23 sono seguite al proprio domicilio con “Progetti Terapeutici Individuali”. Sono questi i dati riferiti all’Asl di Salerno per quanto concerne le persone con problemi psichici che commettono reati, presentati dal dottor Antonio Maria Pagano, Psichiatra, Responsabile dell’Unità Operativa Tutela e Salute Adulti e Minori Area Penale Asl di Salerno, componente dell’Osservatorio della Sanità Penitenziaria della Regione Campania, presentati durante la conviviale organizzata, all’Hotel Mediterranea, dal presidente del Club Rotary Salerno Picentia, il dottor Roberto Napoli.
Il dottor Pagano ha anche spiegato che, con i suoi collaboratori, sta portando avanti un progetto di screening dell’epatite C negli istituti penitenziari di Salerno, Eboli e Vallo Della Lucania: ” Sono tutti “ Epatite C Free”, in quanto chi entra con questa malattia viene immediatamente preso in carico e curato” e che nella Casa Circondariale di Salerno, dove entrano circa mille detenuti l’anno, la popolazione penitenziaria è costituita solo per il 10% da extracomunitari:” Siamo in controtendenza rispetto alle altre città d’Italia”. Il dottor Pagano ha parlato anche di pericolosità sociale:” Una persona può essere gravemente malata, ma non pericolosa o essere lievemente malata ed essere molto pericolosa: attraverso delle valutazioni cerchiamo di rispondere al magistrato che ci chiede quale patologia ha il paziente, se al momento in cui ha commesso il reato era capace di intendere e di volere, se è pericoloso socialmente e se è possibile per il paziente seguire un percorso alternativo nei contesti sanitari, in sicurezza, sia per lui che per gli altri. Noi valutiamo i progetti di recupero d’intervento sanitario e di reintegrazione anche sociale di queste persone, da sottoporre all’Autorità Giudiziaria che li approva e li monitorizza trimestralmente o semestralmente. Nel momento in cui non c’è più lo stato di pericolosità della persona, la stessa conclude il suo percorso di misura di sicurezza e ridiventa un libero cittadino, naturalmente accompagnato ai servizi competenti territorialmente”. Il dottor Pagano, è riuscito, stando lontano dai riflettori, ma vicino a chi soffre, a far dimettere, dal 2011 al 2015, circa cento persone dagli OPG, gli Ospedali Psichiatrici giudiziari, un tempo conosciuti come “manicomi giudiziari”, chiusi nel 2015:” Quasi altrettante persone hanno riacquisito una completa libertà, ridiventando liberi cittadini senza reiterare il reato”. Presente l’Assistente del Governatore del Distretto Rotary 2100, l’avvocato Andrea Di Lieto, che ha ricordato che il Rotary ha finanziato delle borse di studio – lavoro per dare una professionalità ai giovani detenuti nel carcere di Nisida.
Aniello Palumbo